Enzo Guaricci. Natura Scultura
Dal 10 Febbraio 2024 al 31 Maggio 2024
Bari
Luogo: Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”
Indirizzo: Via Spalato 19
Orari: da martedì a sabato 09.00-19.00 (ultimo ingresso 18.30) domenica 09.00-13.00 (ultimo ingresso 12.30) lunedì e festività chiuso
Curatori: Christine Farese Sperken e Roberto Lacarbonara
Enti promotori:
- Città Metropolitana di Bari
Telefono per informazioni: +39 080 5412420
E-Mail info: pinacoteca@cittametropolitana.ba.it
Sito ufficiale: http://www.pinacotecabari.it
Giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 11.00, presso la Pinacoteca metropolitana “C. Giaquinto” di Bari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della mostra “Natura Scultura”, retrospettiva dedicata all’artista Enzo Guaricci a cura di Christine Farese Sperken e Roberto Lacarbonara, promossa dalla Città Metropolitana di Bari.
Interverranno: Antonio Decaro, Sindaco metropolitano; Francesca Pietroforte, Consigliera metropolitana delegata ai Beni culturali; Micaela Paparella, Consigliera comunale di Bari delegata alle politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico; Francesco Lombardo, Dirigente del Servizio Beni culturali e ICO; Emma Lobalsamo, responsabile coordinamento Pinacoteca “Corrado Giaquinto”; Roberta Giuliani, responsabile coordinamento Museo Archeologico di Santa Scolastica; Christine Farese Sperken e Roberto Lacarbonara, curatori della mostra.
A un anno dalla scomparsa dell’artista Enzo Guaricci (Acquaviva delle Fonti, 1945– 2023), questa prima importante retrospettiva, ospitata nelle due sedi museali della Città metropolitana di Bari – Pinacoteca “Corrado Giaquinto” e Museo Archeologico Santa Scolastica – ricostruisce, con circa cinquanta opere, oltre mezzo secolo di attività artistica vissuta tra la Puglia e le città di Firenze e Roma. Qui, nella seconda metà degli anni Sessanta, Guaricci avvia la sua formazione di scenografo e la produzione pittorica nel solco della Nuova Figurazione Romana, prendendo parte ad alcune rassegne espositive del Capoluogo, anche grazie all’apprezzamento e alla vicinanza del maestro Renzo Vespignani. In questi anni l’artista ragiona su tematiche di carattere sociale e ambientale, aspetti che torneranno al centro del suo interesse anche nella successiva produzione scultorea.
A partire dal 1990 – in seguito alla brusca interruzione della produzione pittorica nel 1977 e al coinvolgimento in attività professionali divise tra l’insegnamento negli Istituti d’arte di Bari e Monopoli, la scenografia e l’architettura d’interni – la ripresa dell’attività coinvolge l’artista nella produzione di opere in bronzo, caratterizzate da colate incandescenti e tentativi di organizzazione formale che privilegiano la geometria del quadrato. In seguito, Guaricci elabora una singolare procedura tecnica, realizzando sculture in polvere di marmo, resina e ossidi in grado di conferire alla materia un aspetto fossile e pietrificato. Una svolta che porterà l’artista a produrre numerosi “reperti archeologici” assolutamente verosimili, erosi dal tempo, allegorie di un presente già archiviato e tracce iconiche di “come eravamo domani”.
Interverranno: Antonio Decaro, Sindaco metropolitano; Francesca Pietroforte, Consigliera metropolitana delegata ai Beni culturali; Micaela Paparella, Consigliera comunale di Bari delegata alle politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico; Francesco Lombardo, Dirigente del Servizio Beni culturali e ICO; Emma Lobalsamo, responsabile coordinamento Pinacoteca “Corrado Giaquinto”; Roberta Giuliani, responsabile coordinamento Museo Archeologico di Santa Scolastica; Christine Farese Sperken e Roberto Lacarbonara, curatori della mostra.
A un anno dalla scomparsa dell’artista Enzo Guaricci (Acquaviva delle Fonti, 1945– 2023), questa prima importante retrospettiva, ospitata nelle due sedi museali della Città metropolitana di Bari – Pinacoteca “Corrado Giaquinto” e Museo Archeologico Santa Scolastica – ricostruisce, con circa cinquanta opere, oltre mezzo secolo di attività artistica vissuta tra la Puglia e le città di Firenze e Roma. Qui, nella seconda metà degli anni Sessanta, Guaricci avvia la sua formazione di scenografo e la produzione pittorica nel solco della Nuova Figurazione Romana, prendendo parte ad alcune rassegne espositive del Capoluogo, anche grazie all’apprezzamento e alla vicinanza del maestro Renzo Vespignani. In questi anni l’artista ragiona su tematiche di carattere sociale e ambientale, aspetti che torneranno al centro del suo interesse anche nella successiva produzione scultorea.
A partire dal 1990 – in seguito alla brusca interruzione della produzione pittorica nel 1977 e al coinvolgimento in attività professionali divise tra l’insegnamento negli Istituti d’arte di Bari e Monopoli, la scenografia e l’architettura d’interni – la ripresa dell’attività coinvolge l’artista nella produzione di opere in bronzo, caratterizzate da colate incandescenti e tentativi di organizzazione formale che privilegiano la geometria del quadrato. In seguito, Guaricci elabora una singolare procedura tecnica, realizzando sculture in polvere di marmo, resina e ossidi in grado di conferire alla materia un aspetto fossile e pietrificato. Una svolta che porterà l’artista a produrre numerosi “reperti archeologici” assolutamente verosimili, erosi dal tempo, allegorie di un presente già archiviato e tracce iconiche di “come eravamo domani”.
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