Lo sguardo di Ettore Sottsass
![](http://www.arte.it/foto/600x450/93/8052-sottsass102.jpg)
Fotografia di Ettore Sottsass
07/05/2004
Napoli ospita fino al 16 giugno 2004 la prima retrospettiva sul lavoro fotografico di Ettore Sottsass, artista milanese di fama internazionale, nato in Austria nel 1917. Più di quattrocento foto continuano la prestigiosa carrellata di manifestazioni promossa dagli “Annali delle Arti”, ampio progetto campano che ha già ospitato Koons, Kapoor, Serra.
L’esposizione si articola in tre sezioni, che ripercorrono la lunga carriera dell’artista, anche noto per i suoi lavori di architettura e design. Per tutta la vita Sottsass ha indagato, denunciato e preso appunti, fino a comporre una vera autobiografia visiva: “Nella mia vita ho fatto molte fotografie. Ero orribilmente curioso questo è tutto”. Sottsass, spiega Achille Bonito Oliva, direttore dell’iniziativa, capovolge il luogo comune che assegna alla fotografia una “crudele oggettività”. La fotografia non può più essere considerata inferiore all’arte: attraverso taglio, inquadratura, colore costituisce una lingua “altra”, rispetto al quotidiano, capace di produrre “nuovi stadi di conoscenza del mondo”.
Fotografie. Nella prima sezione, l’installazione di 356 immagini (1943-2003) richiama un caleidoscopio di sguardi, situazioni, emozioni, suggestioni da tutto il mondo. Personaggi famosi come Picasso, Buzzati, Hemingway si confondono tra volti “quotidiani”, fissati nelle segrete espressioni dell’animo. Le forme suadenti de “Le ragazze di Antibes” evocano bellezze diverse, sorprese nelle intimità milanesi e parigine. Diversissime le architetture immortalate: monumentali, poverissime, esotiche, rare, dall’India alla Cina, dal Giappone all’Italia, dagli Stati Uniti all’Egitto e oltre. Il mezzo fotografico non tralascia le emozioni più forti e coglie disagi e perdita di coscienza dell’uomo-bellico. Tutto converge in una panoramica vastissima sulla Vita e sull’Uomo.
Il resto del vulcano. Sottsass è attratto dalla natura, in particolare dalle rocciose bellezze dell’isola di Filicudi, dove trascorre lunghi periodi. Egli indaga sulle sedimentazioni vulcaniche delle isole Eolie, dando vita a una sezione di foto presentate in anteprima in questa mostra.
Metafore. Negli anni del movimento dell’architettura radicale in Italia Sottsass attraversa un periodo di riflessione importante, soprattutto sul rapporto tra la gente e lo spazio che la circonda. Nel 1970 il maestro incontra una giovane artista spagnola e con lei parte per lunghe peregrinazioni: nascono le prime fotografie più tardi denominate “Metafore”. In quegli anni Sottsass lavora anche a una serie di disegni che chiama “costruzioni”: studi sul linguaggio architettonico e sull’ambiente. Il lavoro sulle Metafore continuerà oltre il 1976, alimentato da viaggi in tutto il mondo. La sezione si compone di 50 fotografie in bianco e nero, con iscrizioni a mano.
Ettore Sottsass
Napoli, Museo di Capodimonte, via Miano 2.
Dal 30 aprile al 16 giugno 2004.
Tutti i giorni, ore 10.00-19.00; lun. chiuso.
Info: numero verde 848 800 288
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