In viaggio tra due secoli nel Bel Paese versione vintage
L’Italia com’era: dal paesaggio dipinto alle cartoline
Ippolito Caffi, Ascensione in mongolfiera nella campagna romana, 1847, olio su carta. Musei civici di Treviso
Francesca Grego
23/04/2018
Trento - È dai tempi di Dante e Petrarca il Bel Paese, diviso in stati e staterelli, seduce i visitatori con la natura, l’arte e la luce. Per non parlare dei viaggiatori del Grand Tour, stregati da marine, campagne, città e rovine al punto da dare impulso a una produzione pittorica fatta apposta per conservare il ricordo dei luoghi visitati: è così che nasce il souvenir.
Ma com’era davvero l’Italia del passato? Ce lo raccontano due progetti diversi e complementari, da scoprire al MART di Rovereto o comodamente sullo schermo di computer e smartphone.
Viaggio in Italia. I paesaggi dell’Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti. Al MART di Rovereto fino al 26 agosto.
Il paesaggio come genere autonomo esiste almeno dal Seicento, basti pensare ai quadri del Secolo d’Oro olandese. Ma è nell’Ottocento che le nuove tecnologie – dalla fotografia alla mongolfiera - rinnovano completamente i presupposti della visione. La pittura si trasforma e una sensibilità inedita rende il paesaggio oggetto di un’attenzione costante, che si declina in nuovi stili e linguaggi nelle differenti scuole che sorgono lungo la Penisola.
Al MART un itinerario nel tempo e nello spazio guida il visitatore alla scoperta dei luoghi del passato, ma anche dell’evoluzione dello sguardo degli artisti. In primo piano temi all’epoca sulla cresta dell’onda, come la pittura dal vero, la resa delle atmosfere, gli effetti di luce e colore, l’emergere della soggettività: dai primi del secolo, con la Scuola di Posillipo, all’esperienza dei Macchiaioli toscani, fino ai “paesaggi dell’anima” di tendenza simbolista, che tennero banco agli esordi della Biennale di Venezia. Accanto all’Ascensione in mongolfiera di Ippolito Caffi, visionario pittore-reporter, troviamo gli studi in plein air di Giuseppe De Nittis, che a Parigi si era nutrito delle influenze impressioniste, o le suggestioni misteriose di Gaetano Previati.
Le cartoline del Touring Club italiano su Google Arts and Culture
A insidiare il ruolo della pittura, circa a metà dell’Ottocento arriva l’invenzione della fotografia: una temibile rivale, ma anche una compagna con cui scambiare stili e influenze.
L’archivio di cartoline storiche del Touring Club, da poco disponibile online su googleartsandculture.com, rappresenta il contraltare e il prolungamento temporale della mostra allestita al MART. Cinquemila immagini digitalizzate offrono l’occasione di osservare come siano cambiati dai primi del Novecento agli anni Settanta luoghi iconici come il Duomo di Milano, il Colosseo o la Valle dei Templi di Agrigento, ma anche gli skyline metropolitani e gli scenari di città come Napoli, Torino, Venezia, tanti luoghi di villeggiatura e le mete più frequentate per le gite fuori porta.
Se invece siete curiosi di scoprire le immagini di monumenti e siti che vi circondano, sarà presto disponibile la sezione “Qui vicino” per confrontare in modo semplice e immediato passato e presente.
Tutto questo grazie alla donazione di una collezionista, Mirella Santarelli, e a un’iniziativa del Touring Club che invitava gli associati a inviare in redazione i souvenir dei loro viaggi.
Ma com’era davvero l’Italia del passato? Ce lo raccontano due progetti diversi e complementari, da scoprire al MART di Rovereto o comodamente sullo schermo di computer e smartphone.
Viaggio in Italia. I paesaggi dell’Ottocento dai Macchiaioli ai Simbolisti. Al MART di Rovereto fino al 26 agosto.
Il paesaggio come genere autonomo esiste almeno dal Seicento, basti pensare ai quadri del Secolo d’Oro olandese. Ma è nell’Ottocento che le nuove tecnologie – dalla fotografia alla mongolfiera - rinnovano completamente i presupposti della visione. La pittura si trasforma e una sensibilità inedita rende il paesaggio oggetto di un’attenzione costante, che si declina in nuovi stili e linguaggi nelle differenti scuole che sorgono lungo la Penisola.
Al MART un itinerario nel tempo e nello spazio guida il visitatore alla scoperta dei luoghi del passato, ma anche dell’evoluzione dello sguardo degli artisti. In primo piano temi all’epoca sulla cresta dell’onda, come la pittura dal vero, la resa delle atmosfere, gli effetti di luce e colore, l’emergere della soggettività: dai primi del secolo, con la Scuola di Posillipo, all’esperienza dei Macchiaioli toscani, fino ai “paesaggi dell’anima” di tendenza simbolista, che tennero banco agli esordi della Biennale di Venezia. Accanto all’Ascensione in mongolfiera di Ippolito Caffi, visionario pittore-reporter, troviamo gli studi in plein air di Giuseppe De Nittis, che a Parigi si era nutrito delle influenze impressioniste, o le suggestioni misteriose di Gaetano Previati.
Le cartoline del Touring Club italiano su Google Arts and Culture
A insidiare il ruolo della pittura, circa a metà dell’Ottocento arriva l’invenzione della fotografia: una temibile rivale, ma anche una compagna con cui scambiare stili e influenze.
L’archivio di cartoline storiche del Touring Club, da poco disponibile online su googleartsandculture.com, rappresenta il contraltare e il prolungamento temporale della mostra allestita al MART. Cinquemila immagini digitalizzate offrono l’occasione di osservare come siano cambiati dai primi del Novecento agli anni Settanta luoghi iconici come il Duomo di Milano, il Colosseo o la Valle dei Templi di Agrigento, ma anche gli skyline metropolitani e gli scenari di città come Napoli, Torino, Venezia, tanti luoghi di villeggiatura e le mete più frequentate per le gite fuori porta.
Se invece siete curiosi di scoprire le immagini di monumenti e siti che vi circondano, sarà presto disponibile la sezione “Qui vicino” per confrontare in modo semplice e immediato passato e presente.
Tutto questo grazie alla donazione di una collezionista, Mirella Santarelli, e a un’iniziativa del Touring Club che invitava gli associati a inviare in redazione i souvenir dei loro viaggi.
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