Doppio ritratto - Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione

Antonio e Xavier Bueno, Doppio autoritratto, 1944, olio su tela, cm 74×100. Ivrea, Museo Civico Pier Alessandro Garda

 

Dal 21 Maggio 2016 al 25 Settembre 2016

Firenze

Luogo: Villa Bardini

Indirizzo: Costa San Giorgio 2

Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18)

Curatori: Stefano Sbarbaro

Enti promotori:

  • Fondazione Bardini Peyron
  • Ente Cassa di Risparmio di Firenze
  • In collaborazione con l’Associazione Culturale Bueno

Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6. Gratuito per diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti, insegnanti con scolaresca, guide turistiche e bambini sotto i 6 anni, possessori della Firenze Card. Il biglietto intero di ingresso alla mostra consente la visita al Giardino Bardini

Telefono per informazioni: +39 055 20066206 / 055 2638599

E-Mail info: info@bardinipeyron.it



Dal 21 maggio al 25 settembre 2016, Villa Bardini a Firenze ospita una grande mostra in grado di ripercorrere, in parallelo, l’intera parabola artistica dei due fratelli Bueno.

L’esposizione, dal titolo DOPPIO RITRATTO - Antonio e Xavier Bueno. Contrappunti alla realtà tra avanguardia e figurazione, curata da Stefano Sbarbaro, è promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’Associazione Culturale Bueno.

La rassegna raccoglie 120 opere tra le più significative della produzione dei due pittori di origine spagnola. Il nucleo più consistente è rappresentato da quelle concesse dagli eredi a cui si sommano i prestiti provenienti da importanti realtà museali, da prestigiose fondazioni e da collezionisti privati con diversi inediti.
Il progetto segue le fortunate iniziative realizzate a Villa Bardini attorno alle figure di Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian e chiude il doveroso approfondimento (impreziosito anche dalla monografica su Alfredo Serri) sull’intricata e breve esperienza del Gruppo dei Pittori Moderni della Realtà (1947-1949).

Il catalogo della mostra - Edizioni Polistampa - contiene contributi di Susanna Ragionieri, Giorgio Bedoni e l’introduzione di Philippe Daverio, presidente onorario dell’Associazione Culturale Bueno che ha sede a Firenze.
La mostra celebra e documenta la vicenda creativa e umana di due complesse personalità votate alla più autentica pratica pittorica che, con originalità, ebbero modo di avvicinarsi al vivace ambiente culturale fiorentino a partire dagli anni quaranta, guadagnandosi in un lungo e tormentato percorso di crescita e adattamento stilistico, un ruolo da protagonisti nel panorama artistico italiano del secondo Novecento.

Sullo sfondo dei profondi cambiamenti culturali nei vivaci anni del dopoguerra, segnati dall’antinomia avanguardia e figurazione, l’indagine approfondisce, per la prima volta, la simbiosi esistenziale tra i due fratelli mettendone in luce, da una parte, i punti di tangenza nel delicato meccanismo dei reciproci condizionamenti e scambi di influenze, specie negli anni della formazione e, dall’altra, le fasi del distacco e dell’affrancamento individuale che portarono alle rispettive maturità stilistiche.
I fratelli Xavier (1915-1979) e Antonio Bueno (1918-1984) giunsero in Italia nei difficili anni della guerra dopo un’infanzia trascorsa tra Berlino, Ginevra e Parigi al seguito del padre giornalista, e arrivarono a Firenze nel 1940, motivati dallo studio della straordinaria eredità artistica rinascimentale della città. Ma quello che avrebbe dovuto essere un soggiorno breve e temporaneo si trasformò, per entrambi, in un’esperienza di vita definitiva e totalizzante perché nel capoluogo toscano trascorsero il resto della loro vita.

Il biglietto d’ingresso alla mostra consentirà agli appassionati dell’arte d’immergersi nel parco naturalistico e architettonico del Giardino Bardini, luogo tra i più affascinanti di Firenze, dal cui Belvedere si potrà godere di una spettacolare vista sulla città. Sono quattro ettari di bosco, orto frutteto e giardino piantato a rose, iris, oltre a ortensie e ad altre piante decorative, a contatto con le mura medievali di Firenze.

Il “Giardino dei tre giardini”, secondo la definizione data dall’antiquario Stefano Bardini, ultimo proprietario privato, si presenta con il bosco all’inglese, la scalinata barocca e il parco agricolo, e si configura come eclettica stratigrafia di usi e gusti, di mode e utilizzi. Sono circa duecento i pezzi tra le statue e i vasi censite, oltre alle piccole architetture, alle fontane e agli arredi lapidei, oggi tornati al loro antico splendore, dopo un accurato restauro durato cinque anni.
Tra i servizi, si segnala inoltre un ristorante di alta qualità che garantirà al visitatore una maggiore e più gradevole fruizione del giardino stesso.

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