La luce del vero. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia

Francesco Gioli, Contadine in Toscana, fine 800, olio su tela, cm. 35x55. Collezione privata, Livorno

 

Dal 18 Marzo 2022 al 19 Giugno 2022

Lecco

Luogo: Palazzo delle Paure

Indirizzo: Piazza XX Settembre

Orari: martedì 10.00 – 14.00; da mercoledì a domenica 10.00 – 18.00. Lunedì chiuso. Gli accessi alla mostra saranno regolati in base alle vigenti norme anti Covid-19

Curatori: Simona Bartolena

Costo del biglietto: Intero € 10, Ridotto € 7 (dai 13 ai 18 anni, over 65 anni, studenti universitari, gruppi da almeno 8 persone e massimo 20, soci FAI e TCI); Scuole e bambini (dai 6 ai 12 anni) € 4. Gratuito disabile e accompagnatore, giornalisti, guide turistiche, bambini fino ai 5 anni, soci ICOM, soci Abbonamento Musei Lombardia, un accompagnatorie di gruppi ogni 15 persone, docenti delle scuole di Lecco

Telefono per informazioni: +39 0341 286729

E-Mail info: palazzopaure@comune.lecco.it

Sito ufficiale: http://www.museilecco.org


Dal 18 marzo al 19 giugno 2022, il Palazzo delle Paure a Lecco ospita La luce del vero. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia, nuovo appuntamento del ciclo di esposizioni, iniziato nel 2019, che approfondisce la scena artistica italiana del XIX secolo.
 
La mostra, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, esplora, attraverso novanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il tema finora poco indagato della pittura postmacchiaiola, termine che aiuta a definire quel novero di artisti attivi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo, cresciuti sull’esempio dei grandi maestri della Macchia, soprattutto di Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini.
 
La rassegna è l’occasione per avvicinarsi a un gruppo di autori eterogeneo e complesso, dai fratelli Gioli alla famiglia Tommasi, da Llewelyn Lloyd a Ulvi Liegi, da Oscar Ghiglia a Plinio Nomellini, da Mario Puccini a Giovanni Bartolena, uniti dalla vocazione per il vero e per i soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla formazione di ascendenza macchiaiola. Alcuni di loro resteranno sempre fedeli alla lezione dei maestri, altri, invece porteranno la loro ricerca verso ambiti assai diversi da quelli di origine.
Il percorso espositivo si sviluppa come un racconto che, dall’esempio dei maestri - da Giovanni Fattori a Silvestro Lega -, giungerà a risultati più contemporanei con artisti quali Oscar Ghiglia e Lorenzo Viani, intrecciando l’analisi stilistica, il racconto biografico, la lettura iconografica e la ricerca storico-sociale.
 
Così l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza: “Con l’esposizione che arricchirà la primavera lecchese prosegue la collaborazione del Comune di Lecco e del Si.M.U.L. con ViDi, nel solco della programmazione delle grandi mostre ospitate in città. Un’occasione per i lecchesi e i visitatori di approfondire uno spiraglio di arte poco esplorato, come la corrente postmacchiaiola, con una lente anche sui più celebri macchiaioli, che furono i maestri degli artisti esposti. Proponiamo così un’altra importante opportunità per leggere la storia a cavallo fra Ottocento e Novecento, tra permanenza e trasformazione, attraverso lo sguardo dell’arte, nel quadro offerto da un più generale ciclo di esposizioni che la città di Lecco sta presentando, dal 2019, per esplorare la scena artistica italiana del diciannovesimo secolo”.
 
“Attraverso l’indagine della situazione dell’arte toscana alla fine del secolo – afferma Simona Bartolena -, la mostra svela anche i meccanismi che sottendono, più in generale, alla trasmissione del sapere da maestro ad allievo, l’evoluzione del linguaggio dei “padri” da parte delle nuove generazioni, le contaminazioni stilistiche che nel tempo modificano, anche radicalmente, gli esiti portati da una rivoluzione artistica”.
“Nell’area Toscana - prosegue Simona Bartolena -, il ventaglio di linguaggi e di ricerche in questo periodo di transizione è particolarmente ricco e l’intreccio tra lo sguardo sul vero oggettivo dei Macchiaioli, l’impatto dell’impressionismo francese e le tentazioni simboliste si fa molto interessante”.
 
Il periodo preso in esame si caratterizza come un momento storico dinamico, di grandi cambiamenti, essenziale per comprendere gli eventi che hanno aperto le porte alle novità novecentesche, come i dialoghi con la scena francese e con quella inglese e il passaggio dalla pittura del vero a quella dell’immaginazione e del sogno, tipica della ricerca di tanti artisti di fine secolo.
 
Catalogo Edizioni La Grafica/Ponte43.

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