La speranza è in ogni tessera

Flaminia Mantegazza

 

Dal 19 Ottobre 2019 al 30 Novembre 2019

Faenza | Ravenna

Luogo: Bottega Bertaccini

Indirizzo: Corso Garibaldi 4

Orari: Tutti i giorni 9.30-12.30 | 15.30-19.30 Chiuso domenica e lunedì mattina

Telefono per informazioni: 0546 681712

E-Mail info: info@bottegabertaccini.it

Sito ufficiale: http://www.flaminiamantegazza.com



Prendendo spunto dalla mostra “Ovidio” ammirata alle Scuderie del Quirinale, ho voluto incentrare il mio lavoro sul mito di Pandora, una storia molto conosciuta ma sempre attuale. Pandora spinta dalla curiosità apre il vaso e da lì escono i mali del mondo. Sappiamo anche, però, che Pandora rimediò alla sua azione liberando dal fondo del vaso anche la speranza che vi era rimasta imprigionata. L’ovvia morale è che malgrado tutto esiste una speranza per i sapiens, ma mi suggestiona ancora di più il fatto che Pandora fosse una donna curiosa e in un certo senso coraggiosa.

Penso che la speranza esista in ognuno di noi e per questo dobbiamo saperla abbracciare, ma come? Per esempio disponendo in un grande mosaico tante tessere di carta dai colori, dimensioni e forme diverse che rappresentano ognuno di noi, con la propria storia, la propria etica, carattere e sentimenti. Unendo la speranza liberata da Pandora alla sua curiosità, tutti insieme potremo costruire il grande mosaico del nostro futuro. La felicità dipende da quello che facciamo qui e ora e in questo troviamo il senso della vita.

Potremmo descrivere questa mostra come l’ulteriore pagina del mio diario artistico alla ricerca di una composizione nel nostro mondo della dualità tra disinganno e opportunità. Pandora libera dal vaso i mali del mondo, che io oggi percepisco nella paura per il futuro dell’ambiente, per l’uso improprio dell’intelligenza artificiale, per la compressione della libertà in generale e quella delle donne in particolare. Questi temi ci accompagneranno per tutto il XXI secolo.

Racconto la mia storia in prima persona. Sono italo-brasiliana, nata e cresciuta a Rio de Janeiro, laureata in economia e in storia e da sempre attratta dall’arte; per questo ho deciso di vivere qua e sono grata all’Italia che mi ha permesso di approfondire la mia conoscenza dell’arte e mi ha dato l’opportunità di vivere giorno per giorno l’arte espressa nell’architettura urbana, nei musei, nei monumenti. Tutto ciò, insieme alla convivenza con gli italiani, ha certamente influenzato il mio percorso artistico.

Qui ho trovato l’ispirazione per utilizzare nelle mie opere le tessere fatte di carta da recupero (giornali, riviste, pagine di vecchi libri abbandonati). La manualità l’ho ereditata dal DNA italiano, mentre l’impronta, i colori, l’informalità, il modo di lavorare sulle pure emozioni vengono da Rio. 
La mia ricerca ruota intorno ai sentimenti suscitati dal vissuto delle città, dello spazio urbano, per come lo viviamo, e soprattutto dell’effetto che le sue variabili hanno su di me. 
A volte mi domando se l’arte sia caso, passione o una percezione sensibile. Il fatto è che il  materiale che mi ha scelto, così tanto manipolabile e modellabile, mi “rapisce” e mi dà la possibilità non solo di creare cose nuove ma, soprattutto, di intrappolare all’interno delle forme che creo volta per volta, in totale spontaneità, tutte le mie emozioni del momento, in un’intensa sperimentazione alla ricerca di idee e suggestioni, che in questa occasione voglio condividere con voi.

Sono immensamente grata alla città di Faenza per avermi invitato a realizzare l’affresco al MUS.t intitolato “La mappa delle emozioni di Faenza” e ora questa mostra alla Bottega Bertaccini – Corso Garibaldi 4, Faenza.

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