RE-CYCLE. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta

RECYCLE

 

Dal 01 Dicembre 2011 al 29 Aprile 2012

Roma

Luogo: MAXXI

Indirizzo: Via Guido Reni, 4/a

Orari: martedì-mercoledì-giovedì-venerdì-domenica 11.00-19.00 sabato 11.00-22.00

Curatori: Pippo Ciorra

Costo del biglietto: intero €11 ridotto €8

Telefono per prevendita: 06 32810

Telefono per informazioni: +39 06 322.51.78

E-Mail info: press@fondazionemaxxi.it

Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it


E’ "RE-CYCLE. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta", la grande mostra che il MAXXI
Architettura, diretto da Margherita Guccione, dedica all’architettura del terzo millennio e ai suoi autori
più innovativi. Curata da Pippo Ciorra, senior curator del MAXXI Architettura, insieme con l’intero staff
curatoriale del museo di architettura (Elena Motisi, Alexandra Kaspar, Alessio Rosati) e con un comitato
scientifico internazionale composto da Reinier de Graaf, Sara Marini, Mosè Ricci, Jean-Philippe
Vassal e Paola Viganò, RE-CYCLE sarà aperta al pubblico dal 1° Dicembre 2011 al 29 Aprile 2012
(catalogo Electa).
In mostra al MAXXI (nella piazza esterna, al piano terra e nelle gallerie del primo piano) ci sono oltre 80
opere tra disegni, modelli, progetti di architettura, urbanistica e paesaggio, in dialogo continuo con opere
di artisti, designer, video maker, con ampi sconfinamenti verso produzioni musicali e televisive.
 
La mostra si espande all’esterno del museo con due installazioni site specific: il progetto Maloca dei
designer brasiliani Fernando e Humberto Campana (che giovedì 1 Dicembre incontreranno il pubblico
in occasione di MAXXINWEB, ore 21, ingresso libero) e il padiglione officina roma in materiale riciclato
del collettivo tedesco raumlaborberlin (on line sul blog www.recyclelab.it), entrambi realizzati “in diretta”
nei giorni precedenti l’inaugurazione.
 
Nella sala Carlo Scarpa, al piano terra, la mostra fotografica Permanent Error di Pieter Hugo
(Johannesburg 1976, vincitore del World Press Photo 2006): 27 scatti che raccontano attraverso ritratti
inquietanti un’apocalittica, enorme discarica tecnologica in Ghana. Pieter Hugo incontrerà il pubblico del
museo mercoledì 30 Novembre, alle ore 18:00, al MAXXI B.A.S.E. (ingresso libero).
 
“RE-CYCLE - afferma Margherita Guccione - è innanzitutto una ricerca condotta dal MAXXI
Architettura sui più rilevanti temi della contemporaneità, legati allo spazio costruito e al paesaggio. Dopo
le grandi mostre monografiche e sulla collezione e i progetti site-specific, con RE-CYCLE, una mostra
interamente dedicata agli aspetti internazionalmente più avanzati della cultura architettonica e visiva, il
museo completa un primo giro di sguardo complessivo sul paesaggio architettonico contemporaneo”.
 
 “Con RE-CYCLE – dice Pippo Ciorra - il museo persegue tre obiettivi importanti per il suo futuro e per
la sua identità. Il primo è una irruzione in piena velocità sulle questioni di massima attualità
dell’architettura, in particolare la relazione complessa tra la ricerca espressiva d’avanguardia, prossima
all’arte, e l’attenzione all’ambiente, così minuta da avvicinarci all’ecologia. Il secondo ha a che fare con
quello che architetti debbano intendere come “sostenibilità” in un paese e in un continente già troppo
costruito. Il terzo è in realtà una presa di posizione sulle tecniche e sulle modalità di recupero dei nostri
paesaggi e le nostre città, alla luce della scarsa efficienza di piani, programmi e altri approcci
tradizionali.
 
LA MOSTRA
 
L’esposizione comprende sia progetti recentissimi, prodotti in “tempo reale” dalla nuova sensibilità
ambientale che pervade il lavoro dei progettisti, sia esempi più consolidati o perfino storici, a
testimoniare che il riciclo è una pratica connaturata al mestiere del progettista e dell’artista.
 
Tra i “pezzi” più noti e spettacolari esposti in mostra si segnalano:
 
il plastico originale del progetto della High Line di New York, il disegno di Peter Eisenman per
Cannaregio a Venezia, quelli di Superstudio sulla sopraelevazione del Colosseo, le immagini del Palais
de Tokyo, a Parigi, di Lacaton & Vassal e del Wagristoratore di Pietro Portaluppi in Val Formazza
(Verbania), il modello dei Tunnel di Trento, trasformato in museo da Elisabetta Terragni e le foto del
progetto di James Corner che trasforma una discarica in parco, a Staten Island, NY, i video con i
riciclaggi di opere dismesse di Frank O. Gehry e Venturi, Scott Brown and Associates.
 
Tra i ricicli “più creativi”, la sezione Music on bones propone i dischi di Jimi Hendrix e altre rockstar
incisi sulla lastra di un cranio fatturato o di una tibia nella Russia della Guerra Fredda; uno straordinario
MAXXIblob di 1500 ore che verrà proiettato per tutta la durata della mostra; i video di Zbigniew
Rybczynski, Nina Fischer & Maroan el Sani, Song Dong e molti altri; la parete in bottiglie riciclate in
PET (polietilenetereftalato) con cui Miniwiz ha interamente rivestito il padiglione EcoARK a Taipei.
 
 
 
LE INSTALLAZIONI SITE SPECIFIC
 
Nello spazio esterno del museo, due progetti site specific mostrano in “diretta” le potenzialità del riciclo.
 
Maloca dei Fernando e Humberto Campana, a cura di Domitilla Dardi, è una grande installazione di
legno e rafia sintetica, secondo una tradizione brasiliana ripensata in forme contemporanee, collocata a
coprire l’ingresso del museo. L’obiettivo è accogliere i visitatori in uno spazio “intermedio” memore delle
strutture comunitarie degli indios amazzonici e allo stesso tempo dialogante con le forme fluide e
modernissime di Zaha Hadid.
 
Vicino all’ingresso di via Masaccio, invece, il collettivo raumlaborberlin realizza il padiglione officina
roma con materiali edilizi di recupero e arredi di scarto, costruito dagli stessi architetti durante un
workshop con gli studenti coordinato dal Dipartimento Educazione del MAXXI, in collaborazione col
MIUR. Durante il periodo di mostra, il padiglione ospiterà laboratori e iniziative educative e di
intrattenimento. Tutte le fasi del workshop sono on line sul blog www.recyclelab.it, con i commenti degli
studenti e del pubblico e tante immagini .
  
PIETER HUGO – PERMANET ERROR
 
La mostra Permanent Error, curata da Francesca Fabiani, raccoglie 27 scatti del sudafricano Pieter Hugo
che documentano un’immensa discarica in Ghana costituita da dispositivi elettronici fuori uso provenienti dal
mondo occidentale. Questa distesa, avvolta da fumi tossici e attraversata da figure spettrali, rappresenta la
deriva di un’azione di riciclo fine a se stessa, a totale discapito della popolazione beneficiaria.
 
Pieter Hugo ci restituisce un’atmosfera tra il bucolico e l’infernale, in cui le figure si aggirano tra falò e
cumuli di rottami informatici mentre vacche e buoi pascolano placidi tra i miasmi tossici del terreno. Da
colonne di fumo denso emergono, come apparizioni, i ritratti di Mohammed Musam, Abdulai Yahaya,
Ibrahim Sulley e molti altri.

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