Lino Selvatico. Una seconda Belle Époque

Lino Selvatico, Mamma e bambino, 1922, Olio su tela, 160 x 113 cm, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

 

Dal 14 Maggio 2016 al 31 Luglio 2016

Venezia

Luogo: Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Indirizzo: Santa Croce 2076

Orari: 10 – 18 (biglietteria 10 – 17). Chiuso il lunedì

Curatori: Elisabetta Barisoni

Enti promotori:

  • Con il patrocinio della Città di Roncade

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50. Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card. Offerta Famiglie biglietto ridotto

Telefono per informazioni: 848082000

E-Mail info: info@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://www.capesaro.visitmuve.it/


La mostra Lino Selvatico. Una seconda Belle Époque, dal 14 maggio al 31 luglio 2016 a Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, prende avvio dalla volontà di valorizzare le raccolte che nel Museo sono confluite attraverso l’intelligente opera di acquisizione alle Biennali da parte del Comune di Venezia. L’esposizione parte dall’ambito più noto del pittore, nato a Padova nel 1872 e morto a Biancade (TV) nel 1924, ovvero le immagini del femminile e da alcuni capolavori conservati nelle raccolte di Ca’ Pesaro, come Cappuccetto grigio del 1903, il Ritratto della contessa Annina Morosini del 1908 e Madre e figlio del 1922.
 Lino Selvatico Immagini
Al centro della retrospettiva dedicata a Lino Selvatico - che si realizza con la direzione scientifica di Gabriella Belli e a cura di Elisabetta Barisoni - venticinque opere che ripercorrono la carriera artistica di Selvatico: una selezione piccola ma preziosa, che mette in evidenza le tematiche e gli interessi prevalenti dell’artista.
Attraverso un percorso articolato nelle tre sezioni Donna, Famiglia e Modella, che riprendono altrettanti temi esplorati da Selvatico durante la sua lunga e prolifica carriera artistica, l’esposizione sarà un’occasione unica per riscoprire alcuni capolavori delle raccolte di Ca’ Pesaro, in un confronto talvolta sorprendente con opere della produzione meno nota dell’autore.

Emerge quindi un artista di grande spessore, di cui vengono illustrati gli aspetti più famosi, come i ritratti di grande formato eseguiti per l'alta società veneziana e milanese, ma anche episodi meno noti, legati comunque all'immaginario e alla cultura visiva della Belle Époque.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da LSWR GROUP (Milano, 2016), a cura di Cristiano Sant, con contribuiti di Elisabetta Barisoni, Silvia Borsetto, Clarissa Coidessa, Irene Fonte, Sergio Marinelli, Michela Miraval, Giovanna Niero, Ivano Sartor e Nico Stringa, che rappresenta un significativo aggiornamento degli studi storici e una più precisa collocazione di alcuni aspetti importanti della vita e della produzione dell’artista. 

Il nome di Lino Selvatico (Padova 1872 – Biancade, Treviso 1924) si lega a doppio filo alla storia veneziana a cavallo del XX secolo nonché alla nascita della Biennale: uno dei promotori della rassegna è proprio il padre dell’artista, Riccardo, figura di riferimento per la politica cittadina e sindaco dal 1890 al 1895.
Il salotto dei Selvatico è animato dall’elegante aristocrazia fin de siècle, unita al mondo letterario e artistico, da Luigi Nono a Cesare Laurenti, fino a quello del teatro. Intrapresa la strada della pittura, dopo gli studi di Giurisprudenza, Lino esordisce alla Biennale del 1899 e partecipa a quasi tutte le edizioni successive: attraverso questa frequentazione assidua, l’artista si colloca precocemente nella linea delle istanze di rinnovamento che, dall’Inghilterra all’Irlanda, dalla Spagna alla Francia, caratterizzano le prime edizioni della rassegna.

Messe da parte sia le suggestioni realiste sia le influenze simboliste, Lino Selvatico diviene il principale referente per la ritrattistica veneziana, contribuendo a rinnovare questo genere attraverso il confronto con il gusto europeo e gli esempi offerti dalla pittura inglese del Settecento.
I capolavori più noti dell’autore sono sicuramente i grandi ritratti che egli realizza per l’alta società veneziana e milanese e nei quali trasfonde un immaginario e una cultura visiva strettamente legati alla Belle Époque.
La parte più consistente di questa produzione si concentra intorno alla figura femminile e in veste di “pittore delle donne” Lino emerge fin dalla Biennale del 1903, con la rappresentazione dell’attrice Irma Gramatica e della signora Coletti.
Il trasferimento a Milano nel 1918 gli permette di allargare la committenza che comprende i personaggi più in vista della mondanità, artistica e teatrale, e i protagonisti della vita sociale e culturale dell’epoca. La sua attività viene celebrata più volte dalla Biennale, che gli dedica mostre individuali nel 1912 e 1922, oltre all'importante omaggio retrospettivo del 1926.
Lino Selvatico muore, in seguito a un incidente motociclistico, il 25 luglio 1924.    Inaugurazione
Venerdì 13 maggio 2016, ore 18.30
Esclusivamente su invito, fino a esaurimento posti disponibili

Vedi anche:
- Lino Selvatico pittore della Belle Époque

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