Mostra I disegni del Principe. La collezione di Alberico Barbiano di Belgioioso a Milano. Le informazioni sulla mostra I disegni del Principe. La collezione di Alberico Barbiano di Belgioioso, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra I disegni del Principe. La collezione di Alberico Barbiano di Belgioioso del museo Gabinetto dei Disegni, Castello Sforzesco di Milano.

Giacomo detto Pitocchetto, Ritratto di Alberico Barbiano di Belgioioso Ceruti, 1748 post - 1750 ante carta, carboncino, gessetto

Giacomo detto Pitocchetto, <em>Ritratto di Alberico Barbiano di Belgioioso Ceruti</em>, 1748 post - 1750 ante carta, carboncino, gessetto<br />

Mappa

  • Città: Milano
  • Provincia: Milano
  • Indirizzo: Cortile delle Armi, Salette della Grafica
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

I disegni del Principe. La collezione di Alberico Barbiano di Belgioioso

Albrecht Durer, Federico Barocci, Luca Cambiaso, Camillo Procaccini, Giulio Cesare Procaccini, Carlo Maratti, Giovanni Battista Piazzetta, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto


  • Luogo: Gabinetto dei Disegni, Castello Sforzesco
  • Curatori: Alessia Alberti, con la collaborazione di Agostino Allegri e Francesca Mariano
  • Città: Milano
  • Provincia: Milano
  • Data inizio: 16 Novembre 2022
  • Data fine: 26 Febbraio 2023
  • Costo del biglietto: Ingresso gratuito
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:

Nelle Salette della Grafica al Castello Sforzesco di Milano inaugura una nuova mostra del ciclo dedicato alle collezioni del Gabinetto dei Disegni e della Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”.
L’esposizione intende presentare i risultati di una lunga ricerca che ha portato alla ricostruzione della collezione grafica del principe Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este (1725-1813), membro di una delle più prestigiose famiglie dell’alta società milanese, funzionario del governo austriaco e uno dei maggiori collezionisti della Milano d’età neoclassica.
Celebre è la sua collezione di dipinti – da cui provengono pezzi come la Madonna Litta di Boltraffio, oggi all’Ermitage di San Pietroburgo, e la Dama del Pollaiolo del Museo Poldi Pezzoli – mentre è rimasta finora nell’ombra la raccolta di stampe e di disegni.
Grazie all’inventario stilato dal pittore Giuseppe Bossi dopo la morte del principe (1813), è noto che si trattava di più di novemila opere, di cui circa un terzo, nel 1943, è stato donato dalla famiglia Trivulzio alle collezioni civiche milanesi.
Si è pertanto deciso di avviare un lavoro di indagine per rintracciare questi oggetti all’interno delle Raccolte Grafiche del Castello Sforzesco (Gabinetto dei Disegni e “Raccolta delle Stampe A. Bertarelli”): l’esito della ricognizione, che ha consentito finora il reperimento di tremila pezzi tra stampe e disegni, tutti schedati e digitalizzati, sarà messo online dal 15 novembre sul sito delle Raccolte Grafiche:

 
https://mebic.comune.milano.it/mebic/gabinettodeidisegni/gabinettodeidisegni

La raccolta di disegni e stampe di Alberico XII Barbiano di Belgioioso d’Este
La raccolta di disegni, pervenuta quasi per intero al Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, è resa nota per la prima volta in occasione di questa mostra.
Dopo aver indagato il rapporto di Alberico XII con gli artisti del suo tempo – da Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto, a Francesco Londonio – la mostra segue un percorso di tipo cronologico attraverso una scelta dei disegni migliori.

Il Cinquecento riserva una serie di novità: per la prima volta si presentano al pubblico uno straordinario frammento di cartone di Federico Barocci, preparatorio per la pala della Madonna del Popolo (oggi alle Gallerie degli Uffizi), così come una convulsa Lotta di tritoni del giovane Luca Cambiaso e un misterioso Battesimo di Cristo, eseguito su carta preparata rosa, dell’ambito di Pellegrino Tibaldi.

La sezione più consistente di disegni riguarda il Seicento. Sono decine i fogli provenienti dalle botteghe dei Procaccini – Camillo, Giulio Cesare e Ercole il Giovane – realizzati nelle più diverse tecniche esecutive. Di grande importanza, per la rarità degli autori, è un piccolo nucleo di fogli romani legati a Pietro da Cortona, a Carlo Maratti e ai loro allievi e collaboratori. Numerose le nuove attribuzioni formulate per il Seicento lombardo, da Carlo Francesco Nuvolone a Carlo Cornara, dal Legnanino ad Andrea Lanzani.

A corredo delle opere su carta, sono esposti alcuni documenti dell’epoca di Alberico XII – inventari, ricevute d’acquisto, lettere... – che permettono di immergersi ancora più a fondo nella quotidianità del collezionista (grazie ai prestiti dell’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco e della Fondazione Brivio Sforza).

In mostra anche una cassetta di calchi in zolfo dell’incisore di pietre dure Giovanni Pichler, appartenuta ad Alberico XII Belgioioso e contenente il suo ritratto (oggi presso il Civico Gabinetto Numismatico del Castello Sforzesco). In parallelo bisogna ricordare la collezione di stampe messa in piedi da Alberico XII Belgioioso. Ispirata ai grandi modelli delle raccolte internazionali, con incisioni tratte dai quadri di Rubens, di Van Dyck, prove di Dürer, di Rembrandt e dei più grandi maestri del bulino, questa raccolta può veramente dirsi “une collection complette d’estampes”, come recita il titolo di una delle guide per collezionisti più diffuse al suo tempo (1771). Come una parentesi, per testimoniare il livello di questa parte della collezione, sono presenti in mostra alcune tra le migliori prove a bulino di Albrecht Dürer (tra cui San Girolamo nello studio e La Grande Fortuna).