Mostra AUTUNNO AL FORTUNY. FutuRuins. Il corpo e la pietra a Venezia. Le informazioni sulla mostra AUTUNNO AL FORTUNY. FutuRuins. Il corpo e la pietra, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra AUTUNNO AL FORTUNY. FutuRuins. Il corpo e la pietra del museo Palazzo Fortuny di Venezia.

FutuRuins. Il corpo e la pietra

<em>FutuRuins. Il corpo e la pietra</em>

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Scheda Mostra

AUTUNNO AL FORTUNY. FutuRuins. Il corpo e la pietra


  • Luogo: Palazzo Fortuny
  • Curatori: Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov con Dario Dalla Lana
  • Enti promotori:
    • Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo
  • Città: Venezia
  • Provincia: Venezia
  • Data inizio: 14 Dicembre 2018
  • Data fine: 24 Marzo 2019
  • Telefono per informazioni: +39 041 5200995
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:


L’estetica delle rovine è elemento cruciale nella storia della civiltà occidentale: simboleggia la presenza del passato, ma allo stesso tempo contiene in sé la potenzialità del frammento.
La rovina, infatti, non è mai neutra: contesa tra natura e cultura, sospesa tra distruzione e ricostruzione, è immersa nel fluire del tempo e allo stesso tempo è tesa verso l’eternità. Essa viene dal passato, conferisce ricchezza di senso al presente, dona consapevolezza ai progetti futuri.

Cronologicamente la mostra cercherà di spaziare nei secoli per punti salienti, in modo da dare un’idea della complessità storica del concetto: dalle prime mitologie della distruzione, effetto dell’ira divina (la Torre di Babele, Sodoma e Gomorra…), fino al “terrorismo iconoclasta” di Palmira, includendo l’antico Egitto, l’antichità grecoromana,l’“instauratio Romae”, la “ruine du Louvre”, le distruzioni belliche del secolo scorso, le macerie delle Twin Towers.

Il crollo delle architetture evoca la decadenza della civiltà che le ha prodotte, così il parallelo edificio-corpo è l’elemento rivelatore che, se da un lato rimanda alla caducità della vita umana e alla corruzione dei corpi, dall’altro apre al concetto di ciclicità: all’alternarsi nella storia di crisi e rinascite. Anche oggi la contemplazione delle rovine può essere fonte di una nuova consapevolezza per chi nei suoi confronti eserciti da una parte la memoria e dall’altra la progettualità.