Mostra Douglas Gordon. Gente di Palermo! a Venezia. Le informazioni sulla mostra Douglas Gordon. Gente di Palermo!, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Douglas Gordon. Gente di Palermo! del museo Palazzo Ducale di Venezia.

Douglas Gordon, Gente di Palermo!, Videoinstallazione

Douglas Gordon, <em>Gente di Palermo!</em>, Videoinstallazione

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Scheda Mostra

Douglas Gordon. Gente di Palermo!

Douglas Gordon


  • Luogo: Palazzo Ducale
  • Curatori: Mario Codognato
  • Enti promotori:
    • MUVE
    • Città di Venezia
  • Città: Venezia
  • Provincia: Venezia
  • Data inizio: 13 Maggio 2017
  • Data fine: 24 Novembre 2017
  • Costo del biglietto: Biglietto cumulativo "I Musei di Piazza San Marco": intero 20 € / Ridotto 13 € / Scuole 5.50 € | Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M. Bambini da 0 a 5 anni Portatori di handicap con accompagnatore Guide turistiche e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione) Docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo Volontari del Sevizio
  • Telefono per informazioni: 848 082 000
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:


Douglas Gordon (Glasgow 1966) nella videoinstallazione Gente di Palermo, che presenta in anteprima mondiale a Venezia, riassembla un filmatoamatoriale girato da lui stesso durante una visita alla Cripta dei Cappuccini di Palermo, un cimitero sotterraneo che conserva migliaia di cadaveri imbalsamati ed esposti.

Le mummie, in piedi o coricate, sono divise per categorie sociali, sesso ed età. Camminando nell’ala dedicata ai bambini l’artista si è imbattuto in un delfino gonfiabile abbandonato che svolazzava liberamente tra i cadaveri.


Gordon ha puntato spesso sulla contrapposizione dei doppi e degli opposti: qui il macabro contrasto tra la vita e la morte, tra l’aspetto ludico del palloncino e la drammaticità del contesto, è sintetizzato in pochi fotogrammi carichi di pathos per il monito riguardo alla brevità della vita, ma anche per la macabra e ironica presenza di un giocattolo più consono a un parco di divertimenti che a un cimitero.