Da settembre a Palazzo Ducale

Escher sbarca a Genova con 200 opere

Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935 |Courtesy of © 2014 The M.C. Escher Company. All rights reserved
 

Francesca Grego

16/06/2021

Genova - Paradossi irriducibili e metamorfosi infinite, geometrie impossibili e universi fantastici, eppure fondati sulla matematica: “lo stupore è il sale della terra”, diceva Maurits Cornelis Escher. Oggi l’artista olandese si prepara a lasciarci ancora una volta a bocca aperta con una grande mostra in arrivo a Genova. Dal prossimo 9 settembre fino al 20 febbraio 2022, Palazzo Ducale si trasformerà nel teatro delle visioni di Escher presentando al pubblico circa 200 opere tra cui autentici cult.  
Il progetto a cura di Arthemisia ripercorre l’intera produzione del disegnatore olandese, tra icone che hanno affascinato generazioni di spettatori come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte e Vincolo di Unione, e opere meno conosciute che solleticano il gusto della scoperta. Per la prima volta, inoltre, il pubblico sarà invitato a tuffarsi nei mondi immaginifici di Escher attraverso  ricostruzioni e sale immersive e nel confronto con le creazioni di visionari dell’arte di ogni tempo, da Giovan Battista Piranesi a Victor Vasarely. 


Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte, Febbraio 1938, Xilografia, 67.7 x 39.1 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.co

Otto sezioni scandiscono l’itinerario genovese. Si fa conoscenza con i lavori del giovane Maurits, che agli studi di ingegneria preferisce l’illustrazione, e poi con le sue ricerche sulla struttura dello spazio, sulla tassellazione del piano, sulle illusioni ottiche e geometriche. Pattern ipnotici, prospettive paradossali, universi interi riflessi in una sfera o in uno specchio d'acqua inchiodano l'occhio al richiamo dell'infinito. È un pesce o un uccello? Salgono o scendono gli omini del castello? Dov'è la coda del serpente? E il teschio riflesso nell'occhio è dentro o fuori dal quadro? Difficile trovare una risposta certa, ma il fascino dell’ambivalenza rende il gioco ancora più intrigante. Seguiamo il maestro fino all’Alhambra di Granada, di cui ricopia con cura le decorazioni, o mentre studia le superfici riflettenti. 


Maurits Cornelis Escher, Atrani, Costiera amalfitana, 1931, Litografia, 37.9 x 27.5 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company The Netherlands | All rights reserved www.mcescher.com

E poi lo accompagniamo nel suo memorabile viaggio in giro per l’Italia, catturati in incisioni colme di dettagli. Dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Campania e Calabria, Escher è conquistato dalla varietà del paesaggio della penisola e divertito, come racconterà nel suo diari, dagli imprevisti che il Belpaese gli riserva. Non mancano le vedute notturne e diurne di Roma, dove l’artista si stabilisce per alcuni anni. Solo l’azione pervasiva del fascismo lo convincerà a lasciare l’Italia: la partenza segna anche la fine dei paesaggi di Escher, che dal ‘35 in poi troverà nello studio della geometria il suo unico rifugio.



Maurits Cornelis Escher, Pozzanghera, 1952 Xilografia, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.com

Arte e matematica, scienza, design, natura e meraviglia si incontrano nelle opere di uno degli artisti più amati negli ultimi cinquant’anni: la mostra genovese è un’occasione per conoscerlo da vicino nelle sue inquietudini e nei suoi colpi di genio, ma anche per misurarsi attivamente con i numerosi paradossi prospettici, geometrici e compositivi che attraverso le sue opere continuano a ispirare artisti e creativi di ogni settore. 


Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, Aprile 1956, Litografia, 33.9 x 25.3 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works | © 2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved www.mcescher.co

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