Andrea, che deve il nome con cui è passato alla storia al mestiere del padre, iniziò da bambino imparando i primi rudimenti artistici con un orafo per poi passare con il pittore Gian Barile che, visto il talento del ragazzo, lo segnalò a Piero di Cosimo che lo accolse nella sua bottega. Dovette molto alla pittura di Raffaello e di Fra’ Bartolomeo. Nel 1509 gli vennero commissionati gli affreschi per l’atrio dell’Annunziata (Miracoli di san Filippo Benizi, Nascita della Vergine, 1510-14), il Battesimo di Cristo e il ciclo su Giovanni Battista agli Scalzi(1512-15) e dei medaglioni nel refettorio di San Salvi. Al 1515 risale la bella Madonna col Bambino e san Giovannino della Galleria Borghese. Nel 1517 dipinse la bellissima Madonna delle Arpie, oggi agli Uffizi, mentre l’anno seguente partì per la Francia, dove lavorò per Francesco I fino al 1519 (es. Carità del Louvre). Tornato a Firenze, realizzò affreschi come il Tributo di Cesare per la Villa di Poggio a Caiano (1521), la Presentazione della testa del Battista e la Nascita del Battista ancora agli Scalzi (1523) e la Madonna del Sacco nel chiostro grande dell’Annunziata (1525). Nel 1523 effettuò probabilmente un viaggio a Venezia, come dimostrerebbe il paesaggio della Deposizione conservata a Palazzo Pitti (1524). Negli ultimi anni della sua vita dipinse altri capolavori, tra cui i Quattro Santi degli Uffizi (1528). Morì di peste nel 1530.
Biografia
COMMENTI:
Tiziano Vecellio