Maurizio Romani. Oltre le apparenze
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Maurizio Romani, Casualità nascoste, cm. 100x90
Dal 06 Novembre 2021 al 20 Novembre 2021
Lanciano | Chieti
Luogo: Galleria La Nuova Forma
Indirizzo: Via O. Bocache 6
Orari: 10 – 13 / 17 – 20. Festivi su appuntamento
Curatori: Patrizia Testa
Telefono per informazioni: +39 0872 713652
E-Mail info: info@lanuovaforma.it
Sito ufficiale: http://www.lanuovaforma.it
Torna a Lanciano l’appuntamento con l’arte contemporanea: dopo la pausa dettata dalla pandemia, riprende l’attività espositiva della Galleria La Nuova Forma che, con “Oltre le apparenze”, personale dedicata all’artista Maurizio Romani, dà il via ad una nuova stagione espositiva.
Attraverso trenta opere uniche l’esposizione offre al pubblico frentano un saggio dell’ultima produzione dell’artista reggiano, la cui ricerca si sviluppa nell’ambito di generi pittorici tradizionali, puntualmente rinnovati. Romani si dedica, con una esecuzione raffinata, al paesaggio, alla natura morta e alle composizioni floreali, collocandoli con la sua sensibilità nello spirito del nostro tempo.
Lo sguardo di Romani, in rapporto dialettico con la pittura del passato, restituisce una osservazione minuziosa e compiaciuta della realtà; egli enuncia, nelle sue nature morte, il nitore di vetri delicati, la consistenza setosa dei petali affidati allo scorrere del tempo e la concretezza usurata di superfici lignee o in pietra, celebrando il fascino dell’aspetto materico e vitale della realtà. Una realtà soggetta al fluire del tempo, destinata quindi alla finitezza e proprio per questo ricca di mistero, un mistero evocato attraverso scelte compositive oniriche e accostamenti inusuali.
La stessa tensione permea anche i paesaggi di Romani: in essi il tratto diventa sintetico e quasi sfuggente, atto a delineare spazi ampi, costruiti da una natura essenziale, in cui la presenza dell’uomo è un accidente e in cui cielo ed orizzonte dilatano il campo del visibile oltre la superficie fisica, in una dimensione lirica e mentale.
Gli olii e i pastelli esposti sussurrano ai nostri occhi l’invito ad indugiare sulla superficie pittorica, a rallentare davanti alle immagini sensibili per poter recuperare il tempo necessario e salvifico della contemplazione.
Maurizio Romani, nato a Roteglia (Reggio Emilia) nel 1955, da diversi anni vive e lavora in Abruzzo. Sin dagli esordi, la sua ricerca artistica evolve essenzialmente in tre direzioni: la natura morta, i paesaggi, l'arte sacra, nelle tecniche della pittura ad olio e della tempera, del disegno a grafite, dell'incisione ad acquaforte, in cui dimostra elevata perizia. La pittura sacra ha rappresentato uno degli indirizzi percorsi dall'artista, sia con la pittura ad olio, che con uno studio comprendente una trentina di disegni di rara bellezza a grafite su carta dedicati al Cantico dei Cantici, presentati, con una mostra itinerante, da Carlo Fabrizio Carli, nella Chiesa Santa Croce di Castellarano (Reggio Emilia), approdata anche a Urbino alla Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello.
Tra le numerose esposizioni si ricordano: la personale Istanze trascendenti, al Museo dello Splendore a Giulianova (Teramo), con dipinti di grande formato (2010); la collettiva Il Sacro e l'Arte oggi al Museo Staurós d'Arte Sacra Contemporanea, del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo); la partecipazione su invito alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia Regione Emilia Romagna, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia (2011); Biblia Pauperum al Museo Diocesano di Jesi (Ancona) (2011); la partecipazione su invito al XXXVIII Premio Sulmona, Sulmona (L'Aquila) con conferimento della Medaglia del Presidente della Camera (2011); la personale Il mistero di Dio nel Palazzo Valentini a L'Aquila (2012), la personale alle Cisterne Romane del Palazzo Ducale di Atri (Teramo) (2013), la personale presso la Galleria La Nuova Forma di Lanciano (CH) (2014); la personale Omaggio a Maurizio Romani al Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti)(2019); la personale Paesaggi dell'anima alla Rocca del Castello di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno) (2019), la personale Il bello che ci appartiene pittura di paesaggio nell'arte di Maurizio Romani al Museo Costantino Barbella di Chieti (2019). Attualmente le sue opere sono in permanenza in diversi importanti musei ed istituzioni: Fondazione Umberto Mastroianni, Arpino (Frosinone); Pinacoteca Abbazia di Casamari (Frosinone); Museo d'Arte dello Splendore, Giulianova (Teramo); Pinacoteca Diocesana, Loreto (Ancona); Pinacoteca Diocesana, Jesi (Ancona); Biblioteca Comunale, Bagnolo in Piano (Reggio Emilia); Municipio Canossa (Reggio Emilia); Biblioteca Comunale, Castellarano (Reggio Emilia); Sala Consiliare, Castellarano (Reggio Emilia); Museo della Montagna, San Benedetto Val Di Sangro (L'Aquila); Museo Francescano, Falconara (Ancona); Museo Rodari, Pieve Torina (Macerata).
Inaugurazione: 6 novembre, ore 18
Attraverso trenta opere uniche l’esposizione offre al pubblico frentano un saggio dell’ultima produzione dell’artista reggiano, la cui ricerca si sviluppa nell’ambito di generi pittorici tradizionali, puntualmente rinnovati. Romani si dedica, con una esecuzione raffinata, al paesaggio, alla natura morta e alle composizioni floreali, collocandoli con la sua sensibilità nello spirito del nostro tempo.
Lo sguardo di Romani, in rapporto dialettico con la pittura del passato, restituisce una osservazione minuziosa e compiaciuta della realtà; egli enuncia, nelle sue nature morte, il nitore di vetri delicati, la consistenza setosa dei petali affidati allo scorrere del tempo e la concretezza usurata di superfici lignee o in pietra, celebrando il fascino dell’aspetto materico e vitale della realtà. Una realtà soggetta al fluire del tempo, destinata quindi alla finitezza e proprio per questo ricca di mistero, un mistero evocato attraverso scelte compositive oniriche e accostamenti inusuali.
La stessa tensione permea anche i paesaggi di Romani: in essi il tratto diventa sintetico e quasi sfuggente, atto a delineare spazi ampi, costruiti da una natura essenziale, in cui la presenza dell’uomo è un accidente e in cui cielo ed orizzonte dilatano il campo del visibile oltre la superficie fisica, in una dimensione lirica e mentale.
Gli olii e i pastelli esposti sussurrano ai nostri occhi l’invito ad indugiare sulla superficie pittorica, a rallentare davanti alle immagini sensibili per poter recuperare il tempo necessario e salvifico della contemplazione.
Maurizio Romani, nato a Roteglia (Reggio Emilia) nel 1955, da diversi anni vive e lavora in Abruzzo. Sin dagli esordi, la sua ricerca artistica evolve essenzialmente in tre direzioni: la natura morta, i paesaggi, l'arte sacra, nelle tecniche della pittura ad olio e della tempera, del disegno a grafite, dell'incisione ad acquaforte, in cui dimostra elevata perizia. La pittura sacra ha rappresentato uno degli indirizzi percorsi dall'artista, sia con la pittura ad olio, che con uno studio comprendente una trentina di disegni di rara bellezza a grafite su carta dedicati al Cantico dei Cantici, presentati, con una mostra itinerante, da Carlo Fabrizio Carli, nella Chiesa Santa Croce di Castellarano (Reggio Emilia), approdata anche a Urbino alla Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello.
Tra le numerose esposizioni si ricordano: la personale Istanze trascendenti, al Museo dello Splendore a Giulianova (Teramo), con dipinti di grande formato (2010); la collettiva Il Sacro e l'Arte oggi al Museo Staurós d'Arte Sacra Contemporanea, del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo); la partecipazione su invito alla 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia Regione Emilia Romagna, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia (2011); Biblia Pauperum al Museo Diocesano di Jesi (Ancona) (2011); la partecipazione su invito al XXXVIII Premio Sulmona, Sulmona (L'Aquila) con conferimento della Medaglia del Presidente della Camera (2011); la personale Il mistero di Dio nel Palazzo Valentini a L'Aquila (2012), la personale alle Cisterne Romane del Palazzo Ducale di Atri (Teramo) (2013), la personale presso la Galleria La Nuova Forma di Lanciano (CH) (2014); la personale Omaggio a Maurizio Romani al Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti)(2019); la personale Paesaggi dell'anima alla Rocca del Castello di Acquaviva Picena (Ascoli Piceno) (2019), la personale Il bello che ci appartiene pittura di paesaggio nell'arte di Maurizio Romani al Museo Costantino Barbella di Chieti (2019). Attualmente le sue opere sono in permanenza in diversi importanti musei ed istituzioni: Fondazione Umberto Mastroianni, Arpino (Frosinone); Pinacoteca Abbazia di Casamari (Frosinone); Museo d'Arte dello Splendore, Giulianova (Teramo); Pinacoteca Diocesana, Loreto (Ancona); Pinacoteca Diocesana, Jesi (Ancona); Biblioteca Comunale, Bagnolo in Piano (Reggio Emilia); Municipio Canossa (Reggio Emilia); Biblioteca Comunale, Castellarano (Reggio Emilia); Sala Consiliare, Castellarano (Reggio Emilia); Museo della Montagna, San Benedetto Val Di Sangro (L'Aquila); Museo Francescano, Falconara (Ancona); Museo Rodari, Pieve Torina (Macerata).
Inaugurazione: 6 novembre, ore 18
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