Salvatore Graf. Natura Narrante
Dal 28 Ottobre 2014 al 10 Novembre 2014
Napoli
Luogo: Fonoteca
Indirizzo: via Morghen 31/c
Orari: 10:30-14 / 16:30-22
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 5560338
E-Mail info: info@fonoteca.net
Sito ufficiale: http://www.fonoteca.net
Che la NATURA, se ascoltata con orecchio puro e attenzione vigile, se guardata con gli occhi del fanciullo privo delle tante sovrastrutture socio-culturali, abbia la capacità di imbastire un racconto, a metà tra sogno e realtà, racconto che procede per immagini, la cui immediatezza colpisce con toni vividi e diretti, lo si può appurare immergendosi nel corpus allestivo che SALVATORE GRAF presenta in questa sua prima personale di pittura da FONOTECA.
Un iter espositivo composto da circa 20 pezzi di dimensioni variabili (da 25x35 a 50x50), realizzati su carta e cartoncino con una tecnica mista che, partendo dall'uso di china, graphos, biro e penna, si sposta e si avvale anche della compattezza cromatica data dall'acrilico e dalla tempera. L'esito è una teoria di piccole 'gemme', che strizzano l'occhio al mosaico – quantomeno per effetto iconografico – all'illustrazione, alla miniatura, all'incisione, a un gusto del 'decorativo' che, senza cadere in facili semplicismi, mantiene invece intatte la delicatezza, l'atmosfera di fiaba, l'innocenza e la forza di una sintassi pittorica che parla la lingua della fantasia e della sospensione, dell'ironia e di una grande fruibilità. Non per questo evitando di muoversi lungo un percorso più articolato di quello che può apparire a un primo sguardo frettoloso.
Graf, infatti, nei suoi lavori convoca elementi di una NATURA primigenia, ancestrale, mitologica (terra, fuoco, acqua, etc.) che, assurti a veicoli comunicativi, sempre filtrati dalla suggestione onirica, collocano il proprio messaggio in ambientazioni spesso notturne, lunari, figlie del sogno e dell'immaginazione. Difatti, la Natura che nelle creazioni di Graf è pronta a svolgere un racconto è una Natura intesa quasi panteisticamente, in cui ogni singolo protagonista si anima, dotato di vita propria, e agisce nella composizione della scena, anche con sfumature ironiche, visionarie, paradossali o di denuncia sociale e umana, contribuendo a una sorta di effetto straniante, in cui antico e moderno, realtà e inventiva si mescolano perfettamente. E non sono questi gli unici elementi, apparentemente lontani, a procedere a braccetto nel lessico creativo dell'artista napoletano.
Quando a proposito dei lavori di Graf si parla, infatti, di una NATURA NARRANTE, è perché l'autore adotta un duplice binario espressivo: oltre al segno pittorico, anche la parola. Accanto alla tecnica mista cui ricorre, con effetti 'mosaico' dati dalla texture, dal percorso puntiforme, dai contrasti cromatici, compare, come altro fulcro, il Logos. Graf gioca con la parola; arriva a includerla nelle sue pitture: titoli che non sono più solo tali, ma divengono brevi stralci prosastici, schegge narrative che del calembour, di un certo lirismo infantile, di una tenue carica evocativa, spesso stemperata dall'ironia, fanno i loro punti di forza e particolari di novità.
Così, parola e segno pittorico si sposano e concorrono all'effetto finale, in una sinergia del tutto naturale, dove l'una si rivela complementare all'altro. In tal modo, "NATURA NARRANTE" dimostra d'essere un sintagma più che indovinato, una chiave di lettura per la proposta artistica di Graf, in cui mare, pesci, fiori, terra, sole, acqua, alberi, foglie e stelle hanno tutti qualcosa da raccontare, e lo fanno in paesaggi vespertini, crepuscolari, dove il pentagramma cromatico resta vario e ricco, tra nuance fredde e calde, ma sono i bruni, i rossi, i neri e i blu cobalto o cerulei a destare l'effetto lunare e onirico, con una cura del particolare e della minuzia, in cui si inserisce il potere della parola che si fa invenzione e favola, non più mera descrizione o semplice commento.
Un iter espositivo composto da circa 20 pezzi di dimensioni variabili (da 25x35 a 50x50), realizzati su carta e cartoncino con una tecnica mista che, partendo dall'uso di china, graphos, biro e penna, si sposta e si avvale anche della compattezza cromatica data dall'acrilico e dalla tempera. L'esito è una teoria di piccole 'gemme', che strizzano l'occhio al mosaico – quantomeno per effetto iconografico – all'illustrazione, alla miniatura, all'incisione, a un gusto del 'decorativo' che, senza cadere in facili semplicismi, mantiene invece intatte la delicatezza, l'atmosfera di fiaba, l'innocenza e la forza di una sintassi pittorica che parla la lingua della fantasia e della sospensione, dell'ironia e di una grande fruibilità. Non per questo evitando di muoversi lungo un percorso più articolato di quello che può apparire a un primo sguardo frettoloso.
Graf, infatti, nei suoi lavori convoca elementi di una NATURA primigenia, ancestrale, mitologica (terra, fuoco, acqua, etc.) che, assurti a veicoli comunicativi, sempre filtrati dalla suggestione onirica, collocano il proprio messaggio in ambientazioni spesso notturne, lunari, figlie del sogno e dell'immaginazione. Difatti, la Natura che nelle creazioni di Graf è pronta a svolgere un racconto è una Natura intesa quasi panteisticamente, in cui ogni singolo protagonista si anima, dotato di vita propria, e agisce nella composizione della scena, anche con sfumature ironiche, visionarie, paradossali o di denuncia sociale e umana, contribuendo a una sorta di effetto straniante, in cui antico e moderno, realtà e inventiva si mescolano perfettamente. E non sono questi gli unici elementi, apparentemente lontani, a procedere a braccetto nel lessico creativo dell'artista napoletano.
Quando a proposito dei lavori di Graf si parla, infatti, di una NATURA NARRANTE, è perché l'autore adotta un duplice binario espressivo: oltre al segno pittorico, anche la parola. Accanto alla tecnica mista cui ricorre, con effetti 'mosaico' dati dalla texture, dal percorso puntiforme, dai contrasti cromatici, compare, come altro fulcro, il Logos. Graf gioca con la parola; arriva a includerla nelle sue pitture: titoli che non sono più solo tali, ma divengono brevi stralci prosastici, schegge narrative che del calembour, di un certo lirismo infantile, di una tenue carica evocativa, spesso stemperata dall'ironia, fanno i loro punti di forza e particolari di novità.
Così, parola e segno pittorico si sposano e concorrono all'effetto finale, in una sinergia del tutto naturale, dove l'una si rivela complementare all'altro. In tal modo, "NATURA NARRANTE" dimostra d'essere un sintagma più che indovinato, una chiave di lettura per la proposta artistica di Graf, in cui mare, pesci, fiori, terra, sole, acqua, alberi, foglie e stelle hanno tutti qualcosa da raccontare, e lo fanno in paesaggi vespertini, crepuscolari, dove il pentagramma cromatico resta vario e ricco, tra nuance fredde e calde, ma sono i bruni, i rossi, i neri e i blu cobalto o cerulei a destare l'effetto lunare e onirico, con una cura del particolare e della minuzia, in cui si inserisce il potere della parola che si fa invenzione e favola, non più mera descrizione o semplice commento.
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