Collezione di stampe in Lombardia nell'Ottocento. Personalità, modelli e funzioni
Dal 27 Novembre 2014 al 27 Novembre 2014
Pavia
Luogo: Musei Civici Castello Visconteo
Indirizzo: piazza Castello
Orari: h 9.30
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Settore Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0382 399770
E-Mail info: chiara.argenteri@comune.pv.it
Sito ufficiale: http://www.museicivici.pavia.it
Convegno e presentazione del volume "Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754- 1835). Carteggio".
Giovedì 27 novembre 2014 sarà una giornata importante per il collezionismo ottocentesco, e in particolare per quello dedicato alle stampe in Lombardia. Nella Sala conferenze dei Musei Civici di Pavia si terrà infatti il convegno dal titolo Collezione di stampe in Lombardia nell’Ottocento. Personalità, modelli e funzioni, organizzato dai Musei Civici pavesi in collaborazione con la Rete Museale dell’800 Lombardo, e rivolto ad appassionati, addetti ai lavori e semplici curiosi.
Il convegno terminerà con la presentazione della pubblicazione dell’epistolario del marchese Malaspina di Sannazzaro, il collezionista per eccellenza dell’arte del XIX secolo. La giornata, che si apre alle ore 9.30, vedrà alternarsi 13 relatori provenienti dai principali musei lombardi, che proporranno interessanti dibattiti sul tema del collezionismo ottocentesco di stampe in Lombardia, con l’obbiettivo comune di studiare le collezioni di stampe presenti in alcuni musei che si sono formate nel XIX secolo con i materiali più antichi, e quelle di grafica d’arte più propriamente ottocentesca. Sarà poi approfondita la figura del collezionista e le funzioni per le quali sono nate queste collezioni.
Sono tre le sessioni attraverso cui si articolerà il convegno: I collezionisti dell’800 si concentrerà sulle collezioni formatesi nel XIX secolo; Le stampe ottocentesche discuterà le collezioni di grafica d’arte, riunite anche nel XX secolo; mentre ne Le stampe scientifiche o relative a speciali iconografie saranno esposte collezioni di stampe ottocentesche scientifiche e naturalistiche.
Il convegno si chiuderà alle ore 17 con la presentazione di Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754-1835). Carteggio, l’epistolario del marchese pubblicato per TCP edizioni a cura di Marco Albertario (responsabile delle collezioni d’arte dell’Accademia Tadini di Lovere e membro della Rete Museale dell’800 Lombardo), Laura Aldovini e Davide Tolomelli.
Negli ultimi anni Novanta del Novecento i Musei pavesi – nell’ambito dell’ampio ed articolato programma di studi incentrati sulla poliedrica figura di Luigi Malaspina di Sannazzaro, fondatore del nucleo primigenio delle nostre raccolte civiche – avevano anche progettato la pubblicazione dell’epistolario del marchese, quale ulteriore tassello per la migliore conoscenza dell’uomo e del collezionista: le lettere allora raccolte erano state pazientemente trascritte da Marco Albertario, Paola Favretto ed Elena Rampi, e se ne era avviata l’edizione critica finalizzata alla stampa di un volume il quale, sebbene giunto alle seconde bozze, per varie cause non vide mai la luce, scrive Susanna Zatti, Direttore dei Musei Civici pavesi, nel testo di presentazione al volume. A distanza di molti anni (e grazie al contributo finanziario della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia), si è deciso di riprendere in mano il progetto incompiuto, e di aggiornarlo sulla base della letteratura scientifica prodotta nel frattempo sull’argomento.
E, rispetto alla prima versione, il numero delle lettere è raddoppiato: in particolare, erano già note e commentate le epistole di Eugenio Guasco, Angelo Olivieri, Innocente Gobbi, Paolo Borghi, Stefano Barezzi, la corrispondenza con Aurelio de Giorgi Bertola e Pietro Zani, le lettere ad Antonio Scarpa e al direttore dell’Istituto Archeologico Germanico in Roma. Di tutte queste è stata rivista e talora corretta la trascrizione e rifatto interamente l’apparato di note, sia critiche, sia di carattere paleografico. Sono state, inoltre, integrate con la pubblicazione di missive scambiate con un'altra ventina di corrispondenti (tra questi il principe di Belgioioso, Pietro Carpanelli, Lorenzo Mascheroni, Mauro Boni, Piampaolo Maggi, Luigi Tadini, Gaspare Landi e altri ancora), in gran parte affatto inedite o solamente segnalate in testi scientifici, mentre di alcune “minute” del marchese è stato possibile identificare il destinatario. Tra le lettere integralmente inedite, vale la pena di ricordare la corrispondenza con il cugino, l’abate Fabrizio Malaspina, conservata presso la Biblioteca “Malaspina” di Varzi, da poco catalogata. Tutte le lettere recuperate, trascritte con criteri filologici e dotate di note critiche di commento, sono state poi organizzate in ordine cronologico, anziché per corrispondente, come sarebbe stato nella precedente versione.
È rimasto esterno alla pubblicazione l’archivio privato Torrigiani Malaspina che, dato l’elevato numero di lettere di interesse storico-artistico presenti (oltre 700), richiederà l’edizione di un secondo e forse anche di un terzo volume.
Questa pubblicazione – conclude Susanna Zatti – non ha pretese di completezza ed esaustività riguardo la corrispondenza epistolare di un personaggio tanto centrale nella cultura illuminista italiana e mitteleuropea, ma si contenta di offrire alla comunità scientifica uno strumento di indagine certamente utile, e al pubblico di interessati uno sguardo curioso e lo spaccato originale di un mondo che può sembrare distante e passato, ma che ha ancora tanto da insegnarci, soprattutto sul valore e la funzione civili e civici della cultura.
Giovedì 27 novembre 2014 sarà una giornata importante per il collezionismo ottocentesco, e in particolare per quello dedicato alle stampe in Lombardia. Nella Sala conferenze dei Musei Civici di Pavia si terrà infatti il convegno dal titolo Collezione di stampe in Lombardia nell’Ottocento. Personalità, modelli e funzioni, organizzato dai Musei Civici pavesi in collaborazione con la Rete Museale dell’800 Lombardo, e rivolto ad appassionati, addetti ai lavori e semplici curiosi.
Il convegno terminerà con la presentazione della pubblicazione dell’epistolario del marchese Malaspina di Sannazzaro, il collezionista per eccellenza dell’arte del XIX secolo. La giornata, che si apre alle ore 9.30, vedrà alternarsi 13 relatori provenienti dai principali musei lombardi, che proporranno interessanti dibattiti sul tema del collezionismo ottocentesco di stampe in Lombardia, con l’obbiettivo comune di studiare le collezioni di stampe presenti in alcuni musei che si sono formate nel XIX secolo con i materiali più antichi, e quelle di grafica d’arte più propriamente ottocentesca. Sarà poi approfondita la figura del collezionista e le funzioni per le quali sono nate queste collezioni.
Sono tre le sessioni attraverso cui si articolerà il convegno: I collezionisti dell’800 si concentrerà sulle collezioni formatesi nel XIX secolo; Le stampe ottocentesche discuterà le collezioni di grafica d’arte, riunite anche nel XX secolo; mentre ne Le stampe scientifiche o relative a speciali iconografie saranno esposte collezioni di stampe ottocentesche scientifiche e naturalistiche.
Il convegno si chiuderà alle ore 17 con la presentazione di Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754-1835). Carteggio, l’epistolario del marchese pubblicato per TCP edizioni a cura di Marco Albertario (responsabile delle collezioni d’arte dell’Accademia Tadini di Lovere e membro della Rete Museale dell’800 Lombardo), Laura Aldovini e Davide Tolomelli.
Negli ultimi anni Novanta del Novecento i Musei pavesi – nell’ambito dell’ampio ed articolato programma di studi incentrati sulla poliedrica figura di Luigi Malaspina di Sannazzaro, fondatore del nucleo primigenio delle nostre raccolte civiche – avevano anche progettato la pubblicazione dell’epistolario del marchese, quale ulteriore tassello per la migliore conoscenza dell’uomo e del collezionista: le lettere allora raccolte erano state pazientemente trascritte da Marco Albertario, Paola Favretto ed Elena Rampi, e se ne era avviata l’edizione critica finalizzata alla stampa di un volume il quale, sebbene giunto alle seconde bozze, per varie cause non vide mai la luce, scrive Susanna Zatti, Direttore dei Musei Civici pavesi, nel testo di presentazione al volume. A distanza di molti anni (e grazie al contributo finanziario della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia), si è deciso di riprendere in mano il progetto incompiuto, e di aggiornarlo sulla base della letteratura scientifica prodotta nel frattempo sull’argomento.
E, rispetto alla prima versione, il numero delle lettere è raddoppiato: in particolare, erano già note e commentate le epistole di Eugenio Guasco, Angelo Olivieri, Innocente Gobbi, Paolo Borghi, Stefano Barezzi, la corrispondenza con Aurelio de Giorgi Bertola e Pietro Zani, le lettere ad Antonio Scarpa e al direttore dell’Istituto Archeologico Germanico in Roma. Di tutte queste è stata rivista e talora corretta la trascrizione e rifatto interamente l’apparato di note, sia critiche, sia di carattere paleografico. Sono state, inoltre, integrate con la pubblicazione di missive scambiate con un'altra ventina di corrispondenti (tra questi il principe di Belgioioso, Pietro Carpanelli, Lorenzo Mascheroni, Mauro Boni, Piampaolo Maggi, Luigi Tadini, Gaspare Landi e altri ancora), in gran parte affatto inedite o solamente segnalate in testi scientifici, mentre di alcune “minute” del marchese è stato possibile identificare il destinatario. Tra le lettere integralmente inedite, vale la pena di ricordare la corrispondenza con il cugino, l’abate Fabrizio Malaspina, conservata presso la Biblioteca “Malaspina” di Varzi, da poco catalogata. Tutte le lettere recuperate, trascritte con criteri filologici e dotate di note critiche di commento, sono state poi organizzate in ordine cronologico, anziché per corrispondente, come sarebbe stato nella precedente versione.
È rimasto esterno alla pubblicazione l’archivio privato Torrigiani Malaspina che, dato l’elevato numero di lettere di interesse storico-artistico presenti (oltre 700), richiederà l’edizione di un secondo e forse anche di un terzo volume.
Questa pubblicazione – conclude Susanna Zatti – non ha pretese di completezza ed esaustività riguardo la corrispondenza epistolare di un personaggio tanto centrale nella cultura illuminista italiana e mitteleuropea, ma si contenta di offrire alla comunità scientifica uno strumento di indagine certamente utile, e al pubblico di interessati uno sguardo curioso e lo spaccato originale di un mondo che può sembrare distante e passato, ma che ha ancora tanto da insegnarci, soprattutto sul valore e la funzione civili e civici della cultura.
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