Alessandro Vignali. Personale
Dal 24 Maggio 2014 al 06 Luglio 2014
Terni
Luogo: Palazzo di Primavera
Indirizzo: via Giordano Bruno 3
Orari: da martedì a domenica 10-13 / 16-19
Curatori: Enrico Mascelloni
Enti promotori:
- Comune di Terni
- Comune di Alviano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0744 402199 / 349 2237324
E-Mail info: press.vignali@gmail.com
Sono oltre 50 le opere di Alessandro Vignali che il critico e curatore della mostra Enrico Mascelloni ha scelto di esporre in questa antologica dell’artista romano di nascita e umbro di adozione.
A Palazzo Primavera di Terni, dal 24 Maggio e fino al 6 Luglio, sarà possibile vedere una serie di opere, tra le più interessanti, che l’artista ha prodotto negli anni compresi tra il 1996 e il 2013 e che rappresentano una selezione di lavori sulla guerra e la battaglia, senza dubbio uno dei suoi temi più importanti e ricorrenti.
È soprattutto in queste opere che Enrico Mascelloni ravvisa infatti la forza, l’efficacia e l’originalità di Vignali: “Nel lavoro di Alessandro Vignali – scrive il critico – le scene di guerra sono preponderanti su qualsiasi altro soggetto, danno vita a varianti notevoli e colpiscono per la loro originalità. Dacché tutti i cicli pittorici, anche quelli degli artisti maggiori, non sono immuni dal rischio della ripetizione e dal congelamento in una formula di garanzia, va dato atto a Vignali di aver saputo mantenere alta la tensione di ogni singola opera e soprattutto la sua capacità di sorprendere lo sguardo [...].
A distanza di secoli – prosegue Mascelloni – e con un linguaggio diversissimo mi viene da dire che Vignali riproponga la lezione di Paolo Uccello nel suo nodo centrale, precipitando l'insieme guerresco nella finzione assoluta. Se in Paolo Uccello il campo di battaglia era una precisa congerie di linee astratte e di colori araldici unificati dalla visione rinascimentale dello spazio, in Vi- gnali è un composito campo in cui convivono i relitti estetici di epoche diverse, unificato da un linguaggio espressionista che organizza lo spazio al modo di una tromba d'aria. Ma in tutti e due i casi ciò che ne viene fuori è una pura astrazione. Ambedue ci dicono con una chiarezza rara che l'estetica svela la guerra a sé stessa rendendola irrappresentabile, cioè trasfor- mandola in una pura finzione”.
Vignali vive e lavora ad Alviano, in provincia di Terni, dove si è trasferito da Roma all’inizio degli anni ’90, dopo un periodo ca- ratterizzato da una serie di viaggi soprattutto nei Paesi nordici che hanno notevolmente influenzato la sua arte e la sua visione del mondo.
Dopo molti anni di lavoro – inizia a dipingere giovanissimo – e la grande quantità di opere prodotte, la prima mostra per lui arriva nella metà degli anni ’90, in Umbria.
Da lì inizia ad esporre in diverse gallerie in Italia e all’estero, fino ad arrivare alle recenti mostre di Londra e New York.
A Palazzo Primavera di Terni, dal 24 Maggio e fino al 6 Luglio, sarà possibile vedere una serie di opere, tra le più interessanti, che l’artista ha prodotto negli anni compresi tra il 1996 e il 2013 e che rappresentano una selezione di lavori sulla guerra e la battaglia, senza dubbio uno dei suoi temi più importanti e ricorrenti.
È soprattutto in queste opere che Enrico Mascelloni ravvisa infatti la forza, l’efficacia e l’originalità di Vignali: “Nel lavoro di Alessandro Vignali – scrive il critico – le scene di guerra sono preponderanti su qualsiasi altro soggetto, danno vita a varianti notevoli e colpiscono per la loro originalità. Dacché tutti i cicli pittorici, anche quelli degli artisti maggiori, non sono immuni dal rischio della ripetizione e dal congelamento in una formula di garanzia, va dato atto a Vignali di aver saputo mantenere alta la tensione di ogni singola opera e soprattutto la sua capacità di sorprendere lo sguardo [...].
A distanza di secoli – prosegue Mascelloni – e con un linguaggio diversissimo mi viene da dire che Vignali riproponga la lezione di Paolo Uccello nel suo nodo centrale, precipitando l'insieme guerresco nella finzione assoluta. Se in Paolo Uccello il campo di battaglia era una precisa congerie di linee astratte e di colori araldici unificati dalla visione rinascimentale dello spazio, in Vi- gnali è un composito campo in cui convivono i relitti estetici di epoche diverse, unificato da un linguaggio espressionista che organizza lo spazio al modo di una tromba d'aria. Ma in tutti e due i casi ciò che ne viene fuori è una pura astrazione. Ambedue ci dicono con una chiarezza rara che l'estetica svela la guerra a sé stessa rendendola irrappresentabile, cioè trasfor- mandola in una pura finzione”.
Vignali vive e lavora ad Alviano, in provincia di Terni, dove si è trasferito da Roma all’inizio degli anni ’90, dopo un periodo ca- ratterizzato da una serie di viaggi soprattutto nei Paesi nordici che hanno notevolmente influenzato la sua arte e la sua visione del mondo.
Dopo molti anni di lavoro – inizia a dipingere giovanissimo – e la grande quantità di opere prodotte, la prima mostra per lui arriva nella metà degli anni ’90, in Umbria.
Da lì inizia ad esporre in diverse gallerie in Italia e all’estero, fino ad arrivare alle recenti mostre di Londra e New York.
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