Carla Tolomeo. L'albero della vita
Dal 25 Maggio 2024 al 24 Novembre 2024
Venezia
Luogo: Museo di Palazzo Mocenigo
Indirizzo: Santa Croce 1992
Orari: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) Dal 01 novembre al 31 marzo: 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00) Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato Chiuso il lunedì/
Curatori: Chiara Squarcina, Clara Santini
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50. Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
Telefono per informazioni: +39 041 041 721798
E-Mail info: mocenigo@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://mocenigo.visitmuve.it
La scelta dei tessuti esprime un omaggio all’artigianato tessile veneziano: l’opera, infatti, nella sua intera complessione – vegetale e zoomorfa – è frutto dell’assemblaggio di tessuti differenti, policromi, straordinari, che recano il marchio dei quattro produttori tessili veneziani, ossia: Bevilacqua, Fortuny, Rubelli, Antico Cotonificio Veneziano (fattivamente coinvolto nella realizzazione del progetto). La collocazione nel Museo di Palazzo Mocenigo testimonia il perdurare della tradizione tessile veneziana, artigianato ed arte al tempo stesso, nel XXI secolo. In tutte le cosmogonie l’Origine è rappresentata in maniera verticale, nasce e sorge dall’acqua e si protende verso il cielo.
È quasi sempre un oggetto mutante tra il genere animale e quello vegetale, le sue metamorfosi sono parafrasi dell’evoluzione o racconto della creazione in un tempo indecifrabile, finito e infinito come infinite sono le forme in cui si manifesta e si concretizza l’energia iniziale. Nel Manual de zoología fantastica di Borges è il Bahamuth: dall’acqua sorge smisurato un pesce, che poi si fa albero, toro, uccello, rubino, angelo. Nella 496a notte del Libro delle mille e una notte Isa (Gesù) riesce a vedere il Bahamuth ma perde conoscenza. Sotto il pesce c’è il mare e sotto il mare un abisso d’aria e sotto c’è il fuoco e sotto ancora un grande serpente che ha in bocca l’inferno. Il racconto sembra illustrare la prova cosmologica dell’esistenza di Dio, in cui si argomenta che ogni causa suppone una causa anteriore e si afferma la necessità di porre una causa prima per non continuare all’infinito.
Carla Tolomeo nasce nel 1941 a Pinerolo (Torino), ma cresce e studia a Roma dove si forma come pittrice. Incoraggiata ancora bambina da Giorgio de Chirico e in seguito da Guttuso, Gentilini e Attardi, nel 1971 inizia ad esporre a Lugano, trovando fonte d’ispirazione soprattutto nella pittura giapponese. Sarà un altro nome illustre della cultura, Giovanni Testori, a presentarla alla milanese Galleria Cavour, presso cui organizzerà la mostra Le storie di Erodiade. A Milano Carla comincerà una nuova fervida stagione artistica, mettendo a frutto gli studi fatti sull’opera dei grandi artisti classici quali Vittore Carpaccio, Albrecht Dürer e Leonardo. Tra il 1976 e il 1980 produce sia disegni che oli e incisioni ed espone in Europa: Vienna, Ginevra, Zurigo e Atene. Al memorialista Giacomo Casanova dedicherà disegni e acqueforti, accompagnate da un testo di Leonardo Sciascia. Dopo un’esperienza in Paraguay, l’artista trova il suo centro, ancora una volta, a Milano, dove, al lavoro creativo, si accompagna l’insegnamento dell’incisione all’Accademia di Brera e di Venezia. Nel 1994 la città le dedica una mostra personale nell’Arengario. Nel 1995 l’artista espone una serie di Variazioni dalle opere del Mantegna a Mantova. Nel 1997 è invitata a Londra nelle Leicester Galleries con una grande mostra, Omaggio a Leonardo. Nel 1997 inizia a costruire ed esporre le Sedie, che segnano una svolta nella sua produzione artistica. Con queste creazioni, vero pretesto di divertimento colto, subito recepito dal mondo intero, la Tolomeo sorprende i suoi collezionisti. Come lei stessa scrive nella presentazione del suo primo catalogo dedicato alle Sedie-Sculture, la sua filosofia artistica consiste nella mutazione-trasformazione da oggetto qualunque a oggetto d’arte, partendo proprio dal più banale e domestico elemento d’arredo, la Sedia. Forte della sua esperienza di vita, dei suoi studi, della ricchezza delle sue ricerche su Borges, della sua bravura, del suo studio sulla pittura giapponese e degli insegnamenti del suo antico maestro, Giorgio de Chirico, Carla Tolomeo riesce a trasformare le sedie in totem, in un guizzo di pesci, in un fiore dalle dimensioni smisurate. Le sue Sedie-Scultura diventano pertanto qualcosa di magico che rimanda ad un’infanzia quasi ritrovata, con un pizzico di malizia di chi la vita l’ha intensamente vissuta.
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