Gli scozzesi alle urne per lo storico referendum
La Tate non restiturà opere d’arte alla Scozia in caso di secessione
La Redazione
16/09/2014
Il 18 settembre del 2014, quasi cinque milioni di scozzesi saranno chiamati alle urne per esprimersi circa l’indipendenza o meno della loro regione dal Regno Unito in un Referendum già considerato "storico".
L'accesa campagna elettorale è agli sgoccioli e il Governo si adopera per scongiurare la secessione: l’eventuale vittoria, oltre a modificare la mappa del Regno Unito avrà infatti conseguenze su tutti gli aspetti della vita del paese. Anche quelli che adesso appaiono secondari ma che aiutano a capire la portata di una simile manovra. Come ad esempio la divisione del patrimonio artistico
A tal proposito, la Tate Britain, allarmata dal potenziale divorzio, ha messo avanti le mani dichiarando che in caso trionfi il SI, non procederà a restituire le opere scozzesi.
Come spiegato dal direttore del museo londinese Sir Nicholas Serota: “Rimarrà una collezione di arte delle isole britanniche, il nome rimarrà lo stesso, e intendiamo mantenere in vigore tutte le attuali partnership”.
L'accesa campagna elettorale è agli sgoccioli e il Governo si adopera per scongiurare la secessione: l’eventuale vittoria, oltre a modificare la mappa del Regno Unito avrà infatti conseguenze su tutti gli aspetti della vita del paese. Anche quelli che adesso appaiono secondari ma che aiutano a capire la portata di una simile manovra. Come ad esempio la divisione del patrimonio artistico
A tal proposito, la Tate Britain, allarmata dal potenziale divorzio, ha messo avanti le mani dichiarando che in caso trionfi il SI, non procederà a restituire le opere scozzesi.
Come spiegato dal direttore del museo londinese Sir Nicholas Serota: “Rimarrà una collezione di arte delle isole britanniche, il nome rimarrà lo stesso, e intendiamo mantenere in vigore tutte le attuali partnership”.
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