La Collezione Roberto Casamonti riapre al pubblico - Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo, da Boetti a Schifano da Mirò a Basquiat

Collezione Roberto Casamonti, Palazzo Bartolini Salimbeni, Firenze
Dal 28 April 2021 al 28 April 2021
Firenze
Luogo: Palazzo Bartolini Salimbeni
Indirizzo: via Tornabuoni
Orari: dal mercoledì alla domenica, dalle 11.30 alle 19.00, ultimo ingresso 18.30
Telefono per informazioni: +39 055.602030
E-Mail info: info@collezionerobertocasamonti.com
Sito ufficiale: http://www.collezionerobertocasamonti.com
La Collezione Roberto Casamonti riapre al pubblico da mercoledì 28 aprile.
La Collezione ha sede in Palazzo Bartolini Salimbeni, a Firenze, in un palazzo che rappresenta uno dei capolavori dell’architettura fiorentina del ‘500. Espone opere che escono dalla personale collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d’arte, selezionate da Bruno Corà. Al momento, troviamo una selezione di 80 opere circa che racconta il secondo Novecento italiano, e non solo. Un percorso espositivo che copre dagli anni ’60 al XXI secolo, vale a dire la seconda parte dell’intera collezione. Dipinti e sculture che riflettono l’anima del collezionista e il suo personalissimo “sentire”. Che non è un “sentire” qualunque, trattandosi di uno dei protagonisti del mercato mondiale dell’arte. Una scelta di autentici capolavori che si riconduce a storie di amicizie, frequentazioni, sodalità, aspetti mai estranei alla storia dell’arte e degli artisti.
La direzione della Collezione Casamonti è, dalla sua apertura nel 2018 affidata alla storica dell’arte Sonia Zampini.
In mostra vi sono, tra le altre, opere di Boetti, Pistoletto, Merz, Kounellis, Paolini, Calzolari, Penone e Pascali, “alcuni tra i più autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967.” Racconta il curatore Bruno Corà. “Di alcuni di loro Casamonti ha acquisito e destinato alla Collezione più di un’opera. È il caso di Pistoletto e soprattutto di Boetti, che dopo Fontana è l’artista a cui egli ha dedicato più energie, passione e attenzione”.
Tra le presenze internazionali più contemporanee tra cui ricordiamo Anselm Kiefer, Anish Kapoor, Tony Cragg, Keith Haring, Basquiat ma anche Marina Abramovich e Bill Viola.
“Il XX secolo in arte - aggiunge Roberto Casamonti - non è stato un “secolo breve”, come si dice sia stato per i fenomeni sociali che lo hanno caratterizzato, ma, al contrario, un secolo ricco di tensioni e ideazioni di linguaggio, oltretutto epoca memorabile per aver abbattuto alcune barriere e sfumato i confini tra arte visiva, architettura, poesia, teatro, design, cinema e altre discipline. Era doveroso per me tenere conto dei fenomeni che, oltre ad avermi conquistato, mostravano anche alcuni primati di singolarità che in arte hanno pur sempre il loro peso.”
La Collezione ha sede in Palazzo Bartolini Salimbeni, a Firenze, in un palazzo che rappresenta uno dei capolavori dell’architettura fiorentina del ‘500. Espone opere che escono dalla personale collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d’arte, selezionate da Bruno Corà. Al momento, troviamo una selezione di 80 opere circa che racconta il secondo Novecento italiano, e non solo. Un percorso espositivo che copre dagli anni ’60 al XXI secolo, vale a dire la seconda parte dell’intera collezione. Dipinti e sculture che riflettono l’anima del collezionista e il suo personalissimo “sentire”. Che non è un “sentire” qualunque, trattandosi di uno dei protagonisti del mercato mondiale dell’arte. Una scelta di autentici capolavori che si riconduce a storie di amicizie, frequentazioni, sodalità, aspetti mai estranei alla storia dell’arte e degli artisti.
La direzione della Collezione Casamonti è, dalla sua apertura nel 2018 affidata alla storica dell’arte Sonia Zampini.
In mostra vi sono, tra le altre, opere di Boetti, Pistoletto, Merz, Kounellis, Paolini, Calzolari, Penone e Pascali, “alcuni tra i più autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967.” Racconta il curatore Bruno Corà. “Di alcuni di loro Casamonti ha acquisito e destinato alla Collezione più di un’opera. È il caso di Pistoletto e soprattutto di Boetti, che dopo Fontana è l’artista a cui egli ha dedicato più energie, passione e attenzione”.
Tra le presenze internazionali più contemporanee tra cui ricordiamo Anselm Kiefer, Anish Kapoor, Tony Cragg, Keith Haring, Basquiat ma anche Marina Abramovich e Bill Viola.
“Il XX secolo in arte - aggiunge Roberto Casamonti - non è stato un “secolo breve”, come si dice sia stato per i fenomeni sociali che lo hanno caratterizzato, ma, al contrario, un secolo ricco di tensioni e ideazioni di linguaggio, oltretutto epoca memorabile per aver abbattuto alcune barriere e sfumato i confini tra arte visiva, architettura, poesia, teatro, design, cinema e altre discipline. Era doveroso per me tenere conto dei fenomeni che, oltre ad avermi conquistato, mostravano anche alcuni primati di singolarità che in arte hanno pur sempre il loro peso.”
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