Lettere a Ponti

Lettere a Ponti, Accademia di Belle Arti, Firenze
Dal 4 April 2014 al 4 April 2014
Firenze
Luogo: Accademia di Belle Arti
Indirizzo: via Ricasoli 66
Orari: h 10
Enti promotori:
- Museo Richard Ginori
- Associazione Amici di Doccia
- Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA)
- Dipartimento DIDA - Università degli Studi di Firenze
- Accademia di Belle Arti di Firenze
- Istituto Superiore Industrie Artistiche ISIA
- Libera Accademia di Belle Arti LABA
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 215449 / 055 2398660
E-Mail info: ufficiostampa@accademia.firenze.it
Sito ufficiale: http://www.accademia.firenze.it
Un concorso di idee per l’elaborazione di concept progettuali ispirati all’opera di Gio Ponti, con riferimento alle celebri lettere scritte dal 1923 al 1930.
Sarà presentato venerdì 4 aprile alle ore 10 presso l’Aula del Cenacolo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze “Lettere a Ponti”, iniziativa promossa dal Museo Richard Ginori e dall’Associazione Amici di Doccia in collaborazione con l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA), il Dipartimento DIDA dell’Università degli Studi di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Istituto Superiore Industrie Artistiche ISIA e la Libera Accademia di Belle Arti LABA, in ricordo di una delle maggiori figure dell’architettura, del design e della saggistica italiana del ‘900.
All’incontro interverranno il direttore dell’Accademia di Belle Arti Giuseppe Andreani, il vice-presidente esecutivo dell’associazione Amici di Doccia Livia Frescobaldi Malenchini, il docente e referente dell’Accademia per il concorso Edoardo Malagigi.
Ai candidati viene chiesto di rielaborare una “lettera” il cui contenuto sia relativo al progetto di un oggetto in ceramica, di un tessuto, di un decoro (bidimensionale o applicato ad un oggetto) o di un complemento d’arredo. Il bando e la domanda di partecipazione sono disponibili sul sito dell’Accademia, www.accademia.firenze.it.
Gio Ponti è stato forse il primo progettista della modernità che ha saputo utilizzare con sapienza, nel proprio vocabolario progettuale, tutte le suggestioni, la poetica, le simbologie, di un patrimonio culturale ricco, reinterpretandole di volta in volta per costruire una continuità stliistica che è garanzia del mantenimento dl un’identità.
“Lettere a Ponti” è un invito a ripercorrere la strada che il grande architetto ha tracciato, e che è possibile leggere nei tanti progetti dalla grafica agli interni, dagli oggetti alle architetture.
Sarà presentato venerdì 4 aprile alle ore 10 presso l’Aula del Cenacolo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze “Lettere a Ponti”, iniziativa promossa dal Museo Richard Ginori e dall’Associazione Amici di Doccia in collaborazione con l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte (OmA), il Dipartimento DIDA dell’Università degli Studi di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Istituto Superiore Industrie Artistiche ISIA e la Libera Accademia di Belle Arti LABA, in ricordo di una delle maggiori figure dell’architettura, del design e della saggistica italiana del ‘900.
All’incontro interverranno il direttore dell’Accademia di Belle Arti Giuseppe Andreani, il vice-presidente esecutivo dell’associazione Amici di Doccia Livia Frescobaldi Malenchini, il docente e referente dell’Accademia per il concorso Edoardo Malagigi.
Ai candidati viene chiesto di rielaborare una “lettera” il cui contenuto sia relativo al progetto di un oggetto in ceramica, di un tessuto, di un decoro (bidimensionale o applicato ad un oggetto) o di un complemento d’arredo. Il bando e la domanda di partecipazione sono disponibili sul sito dell’Accademia, www.accademia.firenze.it.
Gio Ponti è stato forse il primo progettista della modernità che ha saputo utilizzare con sapienza, nel proprio vocabolario progettuale, tutte le suggestioni, la poetica, le simbologie, di un patrimonio culturale ricco, reinterpretandole di volta in volta per costruire una continuità stliistica che è garanzia del mantenimento dl un’identità.
“Lettere a Ponti” è un invito a ripercorrere la strada che il grande architetto ha tracciato, e che è possibile leggere nei tanti progetti dalla grafica agli interni, dagli oggetti alle architetture.
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