Paradigma - Il tavolo dell’architetto. Adolfo Natalini

Dal 12 October 2019 al 17 October 2019
Firenze
Luogo: Museo Novecento
Indirizzo: piazza Santa Maria Novella 10
Orari: Lun - Mar - Mer - Sab - Dom 11-20; Giovedì| 11-14; Venerdì 11- 23. Dal 1° ottobre: Lun - Mar - Mer - Ven - Sab - Dom 11-19; Giovedì 11-14. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Curatori: Laura Andreini
Costo del biglietto: intero € 9,50, ridotto € 4,50. Gratuito fino a 18 anni
Telefono per informazioni: +39 055 286132
E-Mail info: info@muse.comune.fi.it
Sito ufficiale: http://www.museonovecento.it
Per un professionista dell’architettura il tavolo è lo specchio di un’organizzazione mentale dove, tra una pila di fogli, l’agenda ed il portapenne, si ritagliano il proprio spazio oggetti legati ai rapporti personali, alle idee, alle abitudini.
Adolfo Natalini porta in mostra al Museo Novecento, nel loggiato coperto al piano terra, una selezione dei suoi preziosi disegni ripercorrendo la storia di uomo e di architetto attraverso le pagine dei quaderni che lo hanno accompagnano sempre, in ogni momento della sua carriera e in ogni luogo.
La sua mano è instancabile fin dal 1954, anno in cui ha iniziato a mettere su carta, con minuziosa attenzione, tutto ciò che lo circonda: “disegnavo la mia mano, ritratti di compagni di scuola, paesaggi, autoritratti”, spiega. Pistoiese di nascita si trasferisce a Firenze negli anni dell’Università dove si laurea in Architettura. Nel 1966 fonda il gruppo d’avanguardia Superstudio che inaugura la stagione dell’Architettura Radicale e che lo porterà ad esporre le sue opere in una mostra al MoMa di New York nel 1972. Conclusa l’esperienza dei Superstudio, nel 1978, inizia la carriera da progettista. Tra le maggiori opere si ricordano: la ricostruzione della Waagstraat a Groningen, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, la Dorotheenhof sulla Manetstrasse a Lipsia, la Muzenplein a l’Aja, il Centro Commerciale di Campi Bisenzio, il Polo Universitario di Novoli, Boscotondo a Helmond, Het Eiland a Zwolle, Haverlej a Den Bosch, il Museo dell’Opera del Duomo e il progetto per i Nuovi Uffizi.
Il disegno rimane comunque la pratica principale perseguita in ogni momento della vita. Ogni segno è legato ad un pensiero; ogni architettura è legata ad uno schizzo. Il disegno dona un ordine ai suoi pensieri: instancabili flussi creativi di un grande protagonista dei nostri tempi.
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