Giuseppe Restano. Loghi

Giuseppe Restano. Loghi, Blanco Milano
Dal 3 October 2014 al 15 November 2014
Milano
Luogo: Blanco Milano
Indirizzo: via Morgagni 2
Orari: tutti i giorni 10-02
Telefono per informazioni: +39 02 29405284
E-Mail info: info@blancomilano.eu
Sito ufficiale: http://www.giusepperestano.com
Apre al pubblico, venerdì 3 ottobre al Blanco Milano, la mostra personale di Giuseppe Restano, dal nome Loghi.
L’esposizione verrà inaugurata alle 19.30, via Morgagni 2, angolo piazzale Lavater.
Una selezione di 50 dipinti olio su tela che vogliono riportare in alla memoria icone tramandate dai media, dalla pubblicità, dai cartoni animati, dal cinema, figure che hanno fatto parte della nostra vita quotidiana, in famiglia, tra gli amici, a scuola, all’aperto.
Restano dipinge a olio come potrebbe farlo una”macchina da pittura”. Le sue superfici non presentano spessori o tracce di tocchi, i colori non si fondono a creare tessiture naturalistiche o consistenze materiche. Il suo è un esercizio lento e metodico, una specie di mandala composto distribuendo bande di colore lungo i perimetri del disegno e poi, via via, a produrre l’immagine. La ricerca pittorica di Giuseppe Restano raggiunge risultati ottici e concettuali inediti
Oggi il suo itinerario arriva alle icone tramandateci dai media, dalla pubblicità, dai cartoni animati, dal cinema. Immagini che ci sembravano un tempo all'avanguardia, ma che ora rappresentano le pietre miliari di una società che molto ci ha influenzato, ma che non esiste più. Se non nella memoria di quella generazione che oggi ha trenta o quaranta anni e che a quel tempo nasceva e cresceva. O nei ricordi dei genitori, che imparavano quei disegni, quei marchi, quelle storie attraverso gli occhi dei loro figli e insieme a loro. Quelli che un tempo erano messaggi commerciali, ora perdono la loro funzione principale e diventano cartoline da un'epoca che non esiste più. Ed è in questa nuova veste che interessano all'artista, che dipinge recuperando i soggetti dai suoi ricordi, non dalla realtà. Quando pensiamo a Restano, non lo immaginiamo, infatti, con il suo cavalletto a dipingere en plen air, squadrando e misurando il modello con la punta della matita, ma in studio, mentre raccoglie dalla memoria questi frammenti. Ecco perché i contorni spesso svaniscono nella luce. Ecco perché la terza dimensione è solo lievemente allusa, mentre i volumi galleggiano in superficie, avvolti in una crisalide o come trattenuti dalle maglie di un sogno. La pittura per Giuseppe Restano è ciò che è ed esiste per come si presenta. Mentre Susanna, il logo della Shell, il marchio Pura Lana Vergine, Tex e Zagor di Bonelli, il digestivo Antonetto, Calimero e Bic passano in rassegna sotto il nostro sguardo. Aiutandoci a ricomporre, con l'artista, la nostra identità.
L’esposizione verrà inaugurata alle 19.30, via Morgagni 2, angolo piazzale Lavater.
Una selezione di 50 dipinti olio su tela che vogliono riportare in alla memoria icone tramandate dai media, dalla pubblicità, dai cartoni animati, dal cinema, figure che hanno fatto parte della nostra vita quotidiana, in famiglia, tra gli amici, a scuola, all’aperto.
Restano dipinge a olio come potrebbe farlo una”macchina da pittura”. Le sue superfici non presentano spessori o tracce di tocchi, i colori non si fondono a creare tessiture naturalistiche o consistenze materiche. Il suo è un esercizio lento e metodico, una specie di mandala composto distribuendo bande di colore lungo i perimetri del disegno e poi, via via, a produrre l’immagine. La ricerca pittorica di Giuseppe Restano raggiunge risultati ottici e concettuali inediti
Oggi il suo itinerario arriva alle icone tramandateci dai media, dalla pubblicità, dai cartoni animati, dal cinema. Immagini che ci sembravano un tempo all'avanguardia, ma che ora rappresentano le pietre miliari di una società che molto ci ha influenzato, ma che non esiste più. Se non nella memoria di quella generazione che oggi ha trenta o quaranta anni e che a quel tempo nasceva e cresceva. O nei ricordi dei genitori, che imparavano quei disegni, quei marchi, quelle storie attraverso gli occhi dei loro figli e insieme a loro. Quelli che un tempo erano messaggi commerciali, ora perdono la loro funzione principale e diventano cartoline da un'epoca che non esiste più. Ed è in questa nuova veste che interessano all'artista, che dipinge recuperando i soggetti dai suoi ricordi, non dalla realtà. Quando pensiamo a Restano, non lo immaginiamo, infatti, con il suo cavalletto a dipingere en plen air, squadrando e misurando il modello con la punta della matita, ma in studio, mentre raccoglie dalla memoria questi frammenti. Ecco perché i contorni spesso svaniscono nella luce. Ecco perché la terza dimensione è solo lievemente allusa, mentre i volumi galleggiano in superficie, avvolti in una crisalide o come trattenuti dalle maglie di un sogno. La pittura per Giuseppe Restano è ciò che è ed esiste per come si presenta. Mentre Susanna, il logo della Shell, il marchio Pura Lana Vergine, Tex e Zagor di Bonelli, il digestivo Antonetto, Calimero e Bic passano in rassegna sotto il nostro sguardo. Aiutandoci a ricomporre, con l'artista, la nostra identità.
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