I ricordi del viaggiatore. Il taccuino di bordo

Kikoko, I ricordi del viaggiatore. Il taccuino di bordo
Dal 5 October 2012 al 21 October 2012
Milano
Luogo: Casa delle Culture del Mondo
Indirizzo: via Natta 11
Orari: da martedì a venerdì 10-18.30; sabato e domenica 14-21
Curatori: Marina Arensi
Enti promotori:
- Provincia di Milano - Assessorato alla Cultura
- Associazione Culturale Artistica InformArti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 33496854
E-Mail info: culturedelmondo@provincia.milano.it
Sito ufficiale: http://www.provincia.milano.it/cultura
La Casa delle Culture del Mondo della Provincia di Milano ospita, dal 5 al 21 ottobre 2012, la mostra “I ricordi del viaggiatore. Il taccuino di bordo”, personale dell’artista togolese Kikoko (Kouevi-Akoe Ekoe Kokovi), oltre venti tele a tecnica mista di medie e grandi dimensioni, realizzate dal 2007 ad oggi, da quando cioè l’artista, residente a Milano, vive in Italia.
Le opere, già esposte in personali e collettive in Germania e in Italia, nascono dall’addensarsi e stratificarsi di ricordi, simboli e immagini accumulati lungo i viaggi tra Africa e Europa. La mostra è un vero e proprio diario di viaggio, le opere sono pagine da sfogliare sulle quali convivono l’iconografia ancestrale africana e le citazioni dell’arte occidentale di inizio Novecento, ma anche di autori come Basquiat e Dubuffet, in una mescolanza di materiali e forme esaltata dall’uso audace del colore e da interventi sulle superfici.
Il viaggio, nello spazio e nella conoscenza di sé, è il tema centrale della sua produzione pittorica, iniziata a tredici anni tra le tribù nomadi del Sahara algerino, che gli hanno insegnato l’uso di pigmenti naturali ed oggetti presi dalla realtà circostante: “Quando il vento alzava la sabbia sulle tele – ha affermato – il luogo entrava nelle opere”.
Kouevi-Akoe Ekoe Kokovi (nome d’arte Kikoko) è nato nel 1978 a Lomé (Togo) e vive a Milano dal 2006. La sua passione per l’arte si manifesta sui banchi di scuola, determinando un percorso di ricerca inizialmente sviluppato a contatto con i pittori nomadi del deserto algerino del Tamarasset. Vive in età giovanile esperienze da ebanista, scultore e fabbricante di percussioni, partecipando come pittore a progetti di matrice sociale in vari Paesi africani. Giunge in Italia nel 2006 dopo aver presentato il suo lavoro in alcune rassegne in Francia e in Germania.
Il fitto percorso espositivo comprende le mostre personali alla galleria Oldrado da Ponte di Lodi, allo Spazio Culturale “Aspic Le Ménilmuche” di Parigi, alla Libreria Franco Angeli di Milano (Università della Bicocca), allo Spazio Espositivo Imago Phenix di Milano e al Municipio di Solaro. Segnalato in numerosi concorsi nazionali, nel 2011 ha partecipato su invito alla III Biennale di Lodi, dove il suo dipinto è stato scelto come simbolo della manifestazione. Nel 2012 è risultato tra i 20 finalisti del Concorso indetto dal MAR/Museo d’arte città di Ravenna.
Le opere, già esposte in personali e collettive in Germania e in Italia, nascono dall’addensarsi e stratificarsi di ricordi, simboli e immagini accumulati lungo i viaggi tra Africa e Europa. La mostra è un vero e proprio diario di viaggio, le opere sono pagine da sfogliare sulle quali convivono l’iconografia ancestrale africana e le citazioni dell’arte occidentale di inizio Novecento, ma anche di autori come Basquiat e Dubuffet, in una mescolanza di materiali e forme esaltata dall’uso audace del colore e da interventi sulle superfici.
Il viaggio, nello spazio e nella conoscenza di sé, è il tema centrale della sua produzione pittorica, iniziata a tredici anni tra le tribù nomadi del Sahara algerino, che gli hanno insegnato l’uso di pigmenti naturali ed oggetti presi dalla realtà circostante: “Quando il vento alzava la sabbia sulle tele – ha affermato – il luogo entrava nelle opere”.
Kouevi-Akoe Ekoe Kokovi (nome d’arte Kikoko) è nato nel 1978 a Lomé (Togo) e vive a Milano dal 2006. La sua passione per l’arte si manifesta sui banchi di scuola, determinando un percorso di ricerca inizialmente sviluppato a contatto con i pittori nomadi del deserto algerino del Tamarasset. Vive in età giovanile esperienze da ebanista, scultore e fabbricante di percussioni, partecipando come pittore a progetti di matrice sociale in vari Paesi africani. Giunge in Italia nel 2006 dopo aver presentato il suo lavoro in alcune rassegne in Francia e in Germania.
Il fitto percorso espositivo comprende le mostre personali alla galleria Oldrado da Ponte di Lodi, allo Spazio Culturale “Aspic Le Ménilmuche” di Parigi, alla Libreria Franco Angeli di Milano (Università della Bicocca), allo Spazio Espositivo Imago Phenix di Milano e al Municipio di Solaro. Segnalato in numerosi concorsi nazionali, nel 2011 ha partecipato su invito alla III Biennale di Lodi, dove il suo dipinto è stato scelto come simbolo della manifestazione. Nel 2012 è risultato tra i 20 finalisti del Concorso indetto dal MAR/Museo d’arte città di Ravenna.
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