RI-SCATTI. SOMEBODY TO LOVE

RI-SCATTI. SOMEBODY TO LOVE. PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, 2024 I Ph. Claudia Capelli
Dal 4 October 2024 al 27 October 2024
Milano
Luogo: PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Palestro 14
Orari: Martedì-domenica 10-19:30 Giovedì 10-22:30 Chiuso lunedì
Curatori: Diego Sileo
Enti promotori:
- Comune di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.pacmilano.it
Il progetto RI-SCATTI, ideato e organizzato dal PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e da Ri-scatti ODV – l’associazione di volontariato che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia – e promosso dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s e LCA Studio Legale, giunge al traguardo della decima edizione. Dieci anni di storie e di esperienze su come l'arte possa essere uno strumento di ispirazione e di rivalsa anche nelle situazioni più dure e complesse.
Per il 2024 si propone di riaccendere le conversazioni e il confronto su HIV/AIDS. L’edizione di quest’anno, dal titolo Somebody to love, è realizzata in collaborazione con ASA Associazione Solidarietà AIDS ODV, CIG Arcigay Milano, Fondazione LILA Milano ETS e Milano Check Point.
Dopo aver seguito un percorso formativo supervisionato come sempre da fotografi professionisti (volontari di Ri-scatti), otto persone che vivono con HIV si sono raccontate utilizzando la macchina fotografica e una selezione dei loro scatti sarà esposta nelle sale del PAC.
L’esposizione - a cura di Diego Sileo - vuole costruire una nuova rappresentazione attorno alla tematica dell’HIV, per contribuire a migliorare le vite di chi, ancora oggi, subisce ingiuste discriminazioni e per incentivare una comunicazione corretta e attenta sull’argomento, contrastando la disinformazione che orienta negativamente l’opinione pubblica e intossica le relazioni umane. Perché se è pur vero che l’HIV non è ancora stato sconfitto con cure o vaccini risolutivi, i progressi che la scienza ha fatto in questo ambito sono tanti ed efficaci, tra questi indiscutibilmente il più importante è la condizione clinica descritta dalla sigla U=U, Undetectable equals Untransmittable, ossia: se la carica virale di una persona con HIV non è rilevabile, il virus non è trasmissibile.
Con un’offerta per le foto in mostra si potrà contribuire a sostenere l’operato delle realtà coinvolte.
Per il 2024 si propone di riaccendere le conversazioni e il confronto su HIV/AIDS. L’edizione di quest’anno, dal titolo Somebody to love, è realizzata in collaborazione con ASA Associazione Solidarietà AIDS ODV, CIG Arcigay Milano, Fondazione LILA Milano ETS e Milano Check Point.
Dopo aver seguito un percorso formativo supervisionato come sempre da fotografi professionisti (volontari di Ri-scatti), otto persone che vivono con HIV si sono raccontate utilizzando la macchina fotografica e una selezione dei loro scatti sarà esposta nelle sale del PAC.
L’esposizione - a cura di Diego Sileo - vuole costruire una nuova rappresentazione attorno alla tematica dell’HIV, per contribuire a migliorare le vite di chi, ancora oggi, subisce ingiuste discriminazioni e per incentivare una comunicazione corretta e attenta sull’argomento, contrastando la disinformazione che orienta negativamente l’opinione pubblica e intossica le relazioni umane. Perché se è pur vero che l’HIV non è ancora stato sconfitto con cure o vaccini risolutivi, i progressi che la scienza ha fatto in questo ambito sono tanti ed efficaci, tra questi indiscutibilmente il più importante è la condizione clinica descritta dalla sigla U=U, Undetectable equals Untransmittable, ossia: se la carica virale di una persona con HIV non è rilevabile, il virus non è trasmissibile.
Con un’offerta per le foto in mostra si potrà contribuire a sostenere l’operato delle realtà coinvolte.
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