Figli del Grande Spirito

© Edward S. Curtis
Dal 4 August 2018 al 16 September 2018
Berceto | Parma
Luogo: Museo PierMaria Rossi
Indirizzo: Strada Romea 5
Enti promotori:
- Museo PierMaria Rossi
- Associazione culturale Sentieri dell'arte
- Con il patrocinio del Comune di Berceto
- Con il sostegno della Regione Emilia Romagna
Telefono per informazioni: +39 393 6710042
E-Mail info: cultura@sentieridellarte.it
Sito ufficiale: http://museopiermariarossi.it
"Figli del Grande Spirito": al Museo PierMaria Rossi di Berceto (PR), dal 4 agosto al 16 settembre 2018, il mito dei Nativi d'America rivive nelle foto di Edward S. Curtis e nelle mostre di Riccardo Cocchi, Eugenia Giusti, Bruno Pollacci, Alessio Vissani.
L'evento, promosso dal Museo PierMaria Rossi e dall'Associazione culturale Sentieri dell'arte, con il patrocinio del Comune di Berceto e il sostegno della Regione Emilia Romagna, è organizzato in occasione del trentennale del gemellaggio del paese di Berceto con i Lakota Sioux.
In linea con la filosofia che ha animato le esposizioni proposte dal Museo negli ultimi anni ("Il grande male", "Storie di vite usate"), il progetto cerca di focalizzare l'attenzione su popolazioni oggetto di genocidio o di discriminazioni. «Il fulcro dell'evento - si legge nel testo di presentazione di Manuela Bartolotti - è la mostra fotografica "Figli del Grande Spirito" di Edward S. Curtis, autore di un celebre reportage sui nativi americani (il suo volume, "The North American Indian", comprende 1500 immagini e 4000 pagine di testo) che costituisce una testimonianza fondamentale per la memoria di queste genti. Il lavoro del pioniere Curtis, frutto di una lunga esplorazione dall'Alaska al New Mexico, dal 1906 al 1930, è molto più di una raccolta etnografica. Nei volti fieri dei capi, nella bellezza aggraziata e altera delle donne e nella pura innocenza degli sguardi dei bambini ci restituisce la dignità calpestata di un popolo e l'anima di chi è ancora nell'integrità della natura, in fusione con l'universo. Le opere di Curtis qui presentate, 60 copie degli originali di proprietà della Library of Congress di Washington, sono un patrimonio d'umanità per l'umanità. I valori di queste popolazioni indigene sono immortalati dai suoi scatti sapienti, carichi del rispetto e dell'ammirazione di chi le ha conosciute da vicino, ha vissuto con loro, senza filtri di pregiudizi o atteggiamenti di superiorità. Oltre alle foto sono esposti oggetti (armi, vestiario e copricapi) autentici dei Lakota Sioux provenienti dalla preziosa raccolta dell'Avv. Alessandro Martire - Ota Au Brings Plenty, Membro Onorario della Nazione Lakota Sicangu di Rosebud, presidente dell'Associazione culturale e ONG "Wambli-Gleska" e rappresentante ufficiale in Italia della Nazione Lakota Sicangu Sioux. Alcuni di essi sono stati utilizzati anche nel film "Balla coi lupi" di Kevin Costner. A fare da cornice all'esposizione principale è la mostra fotografica "Spiriti liberi" del pratese Riccardo Cocchi che si concentra soprattutto sulla spiritualità e sul rapporto con la natura dei Lakota di oggi, ripresi quasi cento anni dopo l'impresa pioneristica dell'americano. Infine, due artisti che hanno incrociato la loro sensibilità con la saggezza dei nativi, ispirandosi, specie nei ritratti, sia alla propria personale suggestione che alle foto di Curtis: Eugenia Giusti, direttrice del centro Eos Laboratorio delle Arti di Parma e Bruno Pollacci, direttore dell'Accademia di Pisa. La Giusti, da sempre innamorata della cultura nativa, ha dedicato agli indiani una serie di opere ad acrilico su tela di iuta, cercando di esaltare il loro spirito indomito con materiali grezzi e semplici oltre che con efficacia espressiva. Analogamente fa Pollacci con abilità grafica nelle sue tavole a sanguigna e a seppia, a carboncino e acquerellate. Entrambi rimandano i volti segnati e malinconici di questi lontani saggi, lasciando intravedere la nostalgia della libertà perduta dei grandi spazi rubati dall'uomo bianco e facendo intuire il loro riscatto in sguardi offesi ma mai sconfitti, animati dalla forza degli elementi, del vento, del cielo, di bestie sacre e selvagge, di spazi sconfinati. Il Grande Spirito è ancora in quelle foto, nei ritratti su iuta, negli acquerelli, nei cimeli. È in quelle sale la vera America, la sapienza di Tatanka Yotanka (Toro seduto), il respiro della libertà che è venerazione per tutte le creature, devota contemplazione dell'universo, abbandono alla grandiosa bellezza che ci circonda. In una sala, curata dall'Avv. Alessandro Martire, si potrà inoltre approfondire la situazione attuale nelle riserve di Rosebud e Pine Ridge con la documentazione fotografica del fotoreporter Alessio Vissani. A Berceto l'orizzonte si schiude all'infinito e pare quasi di sentire il galoppo dei cavalli cavalcati a pelo, il tam tam dei tamburi, i canti levati al divino Tutto di cui siamo parte. "Lascia che la vita che ti gira intorno ti attraversi l'anima", hanno detto i saggi Pellerossa. Ed è questo messaggio di rispetto, d'unità con la natura la vera salvezza anche per noi. Perché possiamo tutti essere degni figli del Grande Spirito».
Le mostre, che saranno inaugurate sabato 4 agosto alle ore 16.30, saranno visitabili fino al 26 agosto 2018 da lunedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.30; dal 27 agosto al 16 settembre 2018 di sabato e domenica con orario 10.00-12.30 e 15.30-19.00.
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