Nabil Al-Zein. E=mc2 - Zur Elektrodynamik bewegter Korper

Nabil Al-Zein. E=mc2 - Zur Elektrodynamik bewegter Korper
Dal 8 January 2014 al 22 January 2014
Pescara
Luogo: Mediamuseum
Indirizzo: piazza Alessandrini 34
Orari: 10.30-12.30/ 17-19
Telefono per informazioni: +39 085 4517898
E-Mail info: info@mediamuseum.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionetiboni.it
“Il concetto fisico di spazio-tempo combina le nostre classiche nozioni distinte di spazio e di tempo in un insieme unico e omogeneo, questi è una conseguenza diretta della teoria della relatività ristretta, di Albert Einstein che stabilisce un’equivalenza fra lo spazio e il tempo.
Nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono equivalenti e omogenee fra loro e riferite all’osservatore (quello che viene considerato avanti o dietro da un osservatore può essere considerato destra o sinistra da un altro osservatore disposto diversamente), alla visione relativistica possiamo assimilare anche la dimensione temporale rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti.
I punti dello spaziotempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo momento. Ogni evento è perciò individuato da quattro coordinate.
Un bicchiere che cade a terra e si rompe è un evento, accade in un unico posto in un determinato momento e in uno specifico sistema di riferimento.
In senso stretto, la nozione di un evento è una idealizzazione astratta, nel senso che specifica un attimo definito ed un posto nello spazio, mentre la nozione comune di evento sembra avere un’estensione finita sia nel tempo che nello spazio.
Uno degli obiettivi della relatività è di specificare la possibilità di come gli eventi siano correlati e si influenzino a vicenda.
Ogni oggetto presente nell’universo influisce sullo spaziotempo e quindi su tutte quattro le dimensioni che lo compongono: per esempio, la Terra influenza le tre dimensioni dello spazio attraverso la gravità, e influisce sul tempo attraverso un rallentamento del tempo stesso. Nei buchi neri il tempo viene rallentato di moltissimo; tanto da ipotizzare che, nel loro nucleo, il tempo sia completamente fermo.
Se immaginiamo di osservare tutto lo spaziotempo dell’universo nella sua interezza, immaginando dunque di “uscirne fuori” per guardarlo, esso assomiglia, per ricorrere a un’utile metafora, a un lungo fiume completamente ghiacciato, nel quale ci sono le linee d’universo degli oggetti: la lunghezza è la dimensione temporale; per lo spessore e la larghezza ci sono gli eventi così come sono disposti nello spazio. Ricordiamoci che noi qui vediamo tutto lo spaziotempo, e dunque tutto lo spazio esistente e tutto il tempo, sia passato che futuro. La “visione” immaginaria e “in contemporanea” di tutto lo spaziotempo esistente è detta dai fisici e dai filosofi visione “in blocco” dello spaziotempo o anche continuum spazio-temporale”.
Massimo Nicotra
Nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono equivalenti e omogenee fra loro e riferite all’osservatore (quello che viene considerato avanti o dietro da un osservatore può essere considerato destra o sinistra da un altro osservatore disposto diversamente), alla visione relativistica possiamo assimilare anche la dimensione temporale rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti.
I punti dello spaziotempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo momento. Ogni evento è perciò individuato da quattro coordinate.
Un bicchiere che cade a terra e si rompe è un evento, accade in un unico posto in un determinato momento e in uno specifico sistema di riferimento.
In senso stretto, la nozione di un evento è una idealizzazione astratta, nel senso che specifica un attimo definito ed un posto nello spazio, mentre la nozione comune di evento sembra avere un’estensione finita sia nel tempo che nello spazio.
Uno degli obiettivi della relatività è di specificare la possibilità di come gli eventi siano correlati e si influenzino a vicenda.
Ogni oggetto presente nell’universo influisce sullo spaziotempo e quindi su tutte quattro le dimensioni che lo compongono: per esempio, la Terra influenza le tre dimensioni dello spazio attraverso la gravità, e influisce sul tempo attraverso un rallentamento del tempo stesso. Nei buchi neri il tempo viene rallentato di moltissimo; tanto da ipotizzare che, nel loro nucleo, il tempo sia completamente fermo.
Se immaginiamo di osservare tutto lo spaziotempo dell’universo nella sua interezza, immaginando dunque di “uscirne fuori” per guardarlo, esso assomiglia, per ricorrere a un’utile metafora, a un lungo fiume completamente ghiacciato, nel quale ci sono le linee d’universo degli oggetti: la lunghezza è la dimensione temporale; per lo spessore e la larghezza ci sono gli eventi così come sono disposti nello spazio. Ricordiamoci che noi qui vediamo tutto lo spaziotempo, e dunque tutto lo spazio esistente e tutto il tempo, sia passato che futuro. La “visione” immaginaria e “in contemporanea” di tutto lo spaziotempo esistente è detta dai fisici e dai filosofi visione “in blocco” dello spaziotempo o anche continuum spazio-temporale”.
Massimo Nicotra
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