Alessandra Brown. Hostages

Opera di Alessandra Brown
Dal 19 June 2020 al 31 July 2020
Roma
Luogo: Curva Pura
Indirizzo: via Giuseppe Acerbi 1a
Orari: 18-23. Luglio su appuntamento
Curatori: Vittorio Beltrami, Andrea Romagnoli
E-Mail info: curvapura@gmail.com
Curva Pura è lieta di riaprire le sue porte con la prima mostra personale di Alessandra Brown, giovane artista (1992), nata in Inghilterra e cresciuta in Emilia Romagna, che nella mostra Hostages presenta i suoi ultimi lavori a cavallo tra fotografia e mixed media.
La galleria torna ad esplorare, con la mostra Hostages a cura di Vittorio Beltrami e Andrea Romagnoli, il tema della "sospensione metafisica", dell’indagare oltre il visibile e della ragione esistenziale che può rendere allo stesso tempo gli esseri umani, liberi od ostaggi. Alessandra Brown nel suo lavoro fotografico, modificato ad hoc con stratificazioni (velature) materiche, racconta in modo molto incisivo le diverse gradazioni della realtà e degli stati emotivi dell’uomo: dalla serenità, all’alienazione, dalla felicità alla spersonificazione dell’anima per evocare un senso di universale accettazione della difficoltà e per definire una propria identità. Ostaggi di se stessi o di una società sempre più sfilacciata e individualista.
La mostra Hostages è stata concepita ben prima del “Covid Lockdown” ma, fatalmente, le emozioni che ogni essere umano può aver vissuto in quei mesi surreali si possono “ri-manifestare” e “ri-provare” nei lavori della Brown. Le opere presentate a Curva Pura, in una ambientazione impreziosita da un’istallazione site specific, paiono sospese, avulse dal tempo, anche se in realtà vivono in una dimensione cronologica plurima e cum-temporanea. Adagiate come sotto una segnante velatura, confinate da un sottile strato di silice, alcune immagini in bianco e nero si rivelano nella diafana traslucenza della memoria, affiorando senza emergere, intime sembianze di una vita trascorsa nei luoghi dell’artista. Sono ospiti di un tempo remoto, memoria di intima felicità, che lo sguardo stenta ad intravedere ma si ferma a cercare.
Hostages, opere che uniscono elementi cross, tra fotografia e scultura installativa, si innestano nel mosaico di una ricerca che Curva Pura ha avviato nelle più recenti stagioni espositive e che continuerà per raccontare le intersezioni più sperimentali provenienti da artisti italiani ed internazionali.
L
a mostra sarà visitabile nelle serate del 19, 20 e 21 giugno, oltre che su appuntamento, per tutto il mese di luglio.
Alessandra Brown nasce nel Regno Unito il 24/04/1992. Dopo essersi laureata in Storia presso l’Università di Bologna (2013), consegue un master a Canterbury (UK) in Storia e Filosofia dell’Arte (2014) e successivamente il biennio specialistico in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna (2018). L’indagine degli effetti del tempo e dello spazio sono elementi chiave nella sua pratica artistica. È attirata da un immaginario che contiene un senso di perdita e svanimento, in bilico tra l’assenza e la presenza, il passato e il presente, il reale e l’immaginato. Nei suoi progetti più recenti ha impiegato una combinazione di processi digitali, fotografia, disegno e di objet trouvé, al fine di creare installazioni che riflettono le sue ricerche. Nel 2019 vince il “Premio ORA”, il bando di residenza d’artista “Vis à Vis – Fuoriluogo 22”, il “Premio Arcipelago”, avente come giudici Lorenzo Balbi e Silvia Evangelisti, e il premio “Malamegi Lab II”. Lo stesso anno è finalista del premio “Ashurst Emerging Art Prize” di Londra e del concorso “ASPA Awards”. Sempre nel 2019 realizza una mostra personale, “Waiting for Venus”, curata da Federica Fiumelli, e partecipa alle mostre collettive “Geografie della Memoria” curata da Katia Baraldi, al festival ravennate “Camera Work – Circuito OFF” diretto da Denis Curti, e le mostre “Sedimenti” e “Binomi” curate da Alessandro Mescoli. Nel 2018 è finalista del “Premio Nazionale delle Arti”, viene scelta per “Ai Piani Intimi”, mostra collettiva curata da Irene Fenara e Luca Caccioni e partecipa alla mostra “Sospensioni”. Lo stesso anno apre assieme ad altri tre artisti “SottoSuolo”, uno spazio dedicato alla sperimentazione artistica e a mostre di artisti emergenti.
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