SUSANNA POZZOLI. Passato prossimo

SUSANNA POZZOLI
SUSANNA POZZOLI
Dal 7 October 2011 al 20 November 2011
Sondrio
Luogo: Galleria Credito Valtellinese
Indirizzo: Piazza Quadrivio, 8
Orari: da martedì a venerdì h. 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00 sabato e festivi h. 15.00 – 18.00 chiuso il lunedì
Costo del biglietto: INGRESSO LIBERO
Telefono per informazioni: 0342 522 738
Passato prossimo, il nuovo progetto artistico di Susanna Pozzoli, si inaugurerà il 6 ottobre presso la sede espositiva sondriese del Credito Valtellinese, e gli spazi del MVSA Museo Valtellinese di Storia e Arte.
L’opera, articolata attraverso l’utilizzo di diversi media espressivi (fotografia contemporanea e d’epoca, mobili antichi, materiale d’archivio, suono e video), si presenta in veste d’installazione: in questa maniera l’artista si propone di condurre il visitatore attraverso un’esperienza fisica, oltre che emozionale.
Il lavoro e l’attività imprenditoriale sono i temi centrali investigati dall’opera di Pozzoli. Il lato umano dell’impegno quotidiano diventa elemento centrale della narrazione dell’artista: il lavoro come passione, come partecipazione di un progetto condiviso, in antitesi rispetto alla contemporanea alienazione degli standard operativi dei grandi Gruppi. L’emozione, il senso di appartenenza e la consapevolezza, mai arrogante, di essere protagonisti nella realizzazione di qualcosa di unico, sono i valori sui quali l’autore ci esorta a riflettere.
Pozzoli ha inteso ripercorrere, sottoforma di racconto, la vicenda imprenditoriale della propria famiglia, dal 1875 ai giorni nostri. L’autore ha utilizzato la storia e le vicende personali come prodromo di una situazione divenuta ormai comune a molte piccole e medie realtà imprenditoriali italiane. Infatti l’avvento del mercato globale come sistema produttivo ha evidenziato sull’economia del nostro Paese cambiamenti molto più profondi rispetto alla maggior parte delle realtà internazionali. La capacità imprenditoriale, insita nelle provincia italiana, si è dimostrata antitetica rispetto ad un modello, che, dal locale, si è spostato al globale. Pozzoli, attraverso il proprio progetto, intende mettere in discussione questo status e indurre ad una riflessione e riconsiderazione della “atipicità” industriale italiana.
La mostra si articola nelle due sedi espositive della Galleria Credito Valtellinese e del Museo Valtellinese di Storia e Arte (MVSA). In mostra, le fotografie scattate da Pozzoli, in un ampio spettro temporale, presso “Il Tiglio” (sede storica dell’azienda di famiglia) a Chiavenna: ventisei stampe alle pareti, ed una trentina di scatti adagiati invece all’interno di mobili d’epoca. I vecchi cassetti - veri e propri custodi della memoria - sono stati foderati con fotografie e materiali d’archivio. Una voce narrante si manifesta in ognuno dei cassettoni, raccontando storie e aneddoti che rievocano il passato.
Le immagini di Pozzoli, caratterizzate da una forte sensibilità formale e iconografica, testimoniano un ulteriore affinamento delle capacità della giovane artista. Inquadrature aperte si alternano ai dettagli. Il video ripercorre per tappe salienti il cursus familiare, ed è organizzato per “movimenti”, guidati dalla colonna sonora.
La mostra, a cura di Daniele Astrologo Abadal, è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, ulteriormente impreziosito da un portfolio fotografico sull’allestimento a firma di Gianni Berengo Gardin.
Durante il periodo di apertura della mostra, è inoltre prevista una tavola rotonda dal titolo Ricordi d’impresa, con la partecipazione di imprenditori legati al territorio, che si confronteranno sui temi dell’identità aziendale e del legame con un tessuto locale e familiare.
L’opera, articolata attraverso l’utilizzo di diversi media espressivi (fotografia contemporanea e d’epoca, mobili antichi, materiale d’archivio, suono e video), si presenta in veste d’installazione: in questa maniera l’artista si propone di condurre il visitatore attraverso un’esperienza fisica, oltre che emozionale.
Il lavoro e l’attività imprenditoriale sono i temi centrali investigati dall’opera di Pozzoli. Il lato umano dell’impegno quotidiano diventa elemento centrale della narrazione dell’artista: il lavoro come passione, come partecipazione di un progetto condiviso, in antitesi rispetto alla contemporanea alienazione degli standard operativi dei grandi Gruppi. L’emozione, il senso di appartenenza e la consapevolezza, mai arrogante, di essere protagonisti nella realizzazione di qualcosa di unico, sono i valori sui quali l’autore ci esorta a riflettere.
Pozzoli ha inteso ripercorrere, sottoforma di racconto, la vicenda imprenditoriale della propria famiglia, dal 1875 ai giorni nostri. L’autore ha utilizzato la storia e le vicende personali come prodromo di una situazione divenuta ormai comune a molte piccole e medie realtà imprenditoriali italiane. Infatti l’avvento del mercato globale come sistema produttivo ha evidenziato sull’economia del nostro Paese cambiamenti molto più profondi rispetto alla maggior parte delle realtà internazionali. La capacità imprenditoriale, insita nelle provincia italiana, si è dimostrata antitetica rispetto ad un modello, che, dal locale, si è spostato al globale. Pozzoli, attraverso il proprio progetto, intende mettere in discussione questo status e indurre ad una riflessione e riconsiderazione della “atipicità” industriale italiana.
La mostra si articola nelle due sedi espositive della Galleria Credito Valtellinese e del Museo Valtellinese di Storia e Arte (MVSA). In mostra, le fotografie scattate da Pozzoli, in un ampio spettro temporale, presso “Il Tiglio” (sede storica dell’azienda di famiglia) a Chiavenna: ventisei stampe alle pareti, ed una trentina di scatti adagiati invece all’interno di mobili d’epoca. I vecchi cassetti - veri e propri custodi della memoria - sono stati foderati con fotografie e materiali d’archivio. Una voce narrante si manifesta in ognuno dei cassettoni, raccontando storie e aneddoti che rievocano il passato.
Le immagini di Pozzoli, caratterizzate da una forte sensibilità formale e iconografica, testimoniano un ulteriore affinamento delle capacità della giovane artista. Inquadrature aperte si alternano ai dettagli. Il video ripercorre per tappe salienti il cursus familiare, ed è organizzato per “movimenti”, guidati dalla colonna sonora.
La mostra, a cura di Daniele Astrologo Abadal, è accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, ulteriormente impreziosito da un portfolio fotografico sull’allestimento a firma di Gianni Berengo Gardin.
Durante il periodo di apertura della mostra, è inoltre prevista una tavola rotonda dal titolo Ricordi d’impresa, con la partecipazione di imprenditori legati al territorio, che si confronteranno sui temi dell’identità aziendale e del legame con un tessuto locale e familiare.
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