Strangers

STRANGERS Tra Informale e Pop dalle collezioni GAM, GAM
STRANGERS Tra Informale e Pop dalle collezioni GAM, GAM, Torino
Dal 14 March 2012 al 10 June 2012
Torino
Luogo: GAM - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: 10-18; lunedì chiuso
Curatori: Riccardo Passoni
Costo del biglietto: intero € 10; ridotto € 8; gratuito il primo martedì del mese
Telefono per informazioni: +39 011 4429518
E-Mail info: gam@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
La volontà della GAM di Torino di valorizzare le proprie collezioni, concretizzata negli ultimi due anni con l’esposizione del patrimonio secondo un ordine tematico a rotazione, prosegue idealmente con la mostra temporanea dal titolo Strangers, ordinata da Riccardo Passoni negli spazi dell’Exhibition Area del primo piano del museo. Oltre ad offrire ai visitatori l’opportunità di scoprire un importante segmento per lo più sconosciuto della ricca collezione del museo, la rassegna permette di approfondire la storia della politica di acquisizioni, in questo caso di arte “straniera”, che negli anni ha permesso di annoverare la GAM tra i primi musei d’arte moderna e contemporanea in Italia e tra i più conosciuti in Europa.
Il museo, che mantenne una natura fortemente radicata al territorio almeno fino agli anni Venti del Novecento, solo nel secondo dopoguerra si aprì ad una visione internazionale, grazie all’intensificarsi di una campagna di acquisizioni rivolta non solo all’arte nazionale. È proprio da questo periodo che parte l’analisi per la scelta delle 60 opere in mostra.
Tra il 1951 e il 1961 vengono organizzate a Torino 7 mostre dal titolo Pittori d’Oggi. Francia Italia, e da queste rassegne confluiscono in collezione importanti lavori di artisti internazionali. Con la fine della guerra riprende inoltre la consuetudine di acquisire opere alle Biennali di Venezia, e da importanti gallerie e collezionisti privati, che in quegli stessi anni si inseriscono in un tessuto culturale in continuo fermento. Il primo acquisto davvero ardito del museo alla Biennale risale al 1954: Scultura di silenzio “Corneille” di Hans Arp del 1942.
Le altre sezioni presentano i linguaggi artistici internazionali che dalla metà degli anni Cinquanta e fino agli anni Settanta hanno caratterizzato le annessioni alla GAM: la consistente presenza Informale (con opere di André Masson, Wols, Roger Bissiere, Hans Hartung e Pierre Soulages), le ricerche ottico-geometriche di Beverly Pepper fino al nucleo di arte Pop americana, giunto in museo grazie ai notevoli acquisti degli anni Sessanta che comprende il capolavoro di Andy Warhol Orange Car Crash del 1963 e undici serigrafie di autori americani come Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Tom Wesselmann, o inglesi come Allen Jones, e Peter Phillips. Sempre al principio degli anni Sessanta entra in collezione anche un’interessante opera di Picasso. La fitta politica di esposizioni temporanee che caratterizza gli inizi degli anni Settanta ha portato all’acquisizione di opere di Anna Eva Bergman e Gerard Schneider e delle fotografie di Irving Penn. In anni recenti il patrimonio della GAM ha continuato ad accrescersi, anche grazie al notevole impegno, ormai decennale, della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che ha permesso negli anni Novanta di colmare diverse lacune presenti in collezione, ad esempio Jean Fautrier, o comunque di arricchire nuclei di opere già presenti (come Karel Appel e Asger Jorn).
Il museo, che mantenne una natura fortemente radicata al territorio almeno fino agli anni Venti del Novecento, solo nel secondo dopoguerra si aprì ad una visione internazionale, grazie all’intensificarsi di una campagna di acquisizioni rivolta non solo all’arte nazionale. È proprio da questo periodo che parte l’analisi per la scelta delle 60 opere in mostra.
Tra il 1951 e il 1961 vengono organizzate a Torino 7 mostre dal titolo Pittori d’Oggi. Francia Italia, e da queste rassegne confluiscono in collezione importanti lavori di artisti internazionali. Con la fine della guerra riprende inoltre la consuetudine di acquisire opere alle Biennali di Venezia, e da importanti gallerie e collezionisti privati, che in quegli stessi anni si inseriscono in un tessuto culturale in continuo fermento. Il primo acquisto davvero ardito del museo alla Biennale risale al 1954: Scultura di silenzio “Corneille” di Hans Arp del 1942.
Le altre sezioni presentano i linguaggi artistici internazionali che dalla metà degli anni Cinquanta e fino agli anni Settanta hanno caratterizzato le annessioni alla GAM: la consistente presenza Informale (con opere di André Masson, Wols, Roger Bissiere, Hans Hartung e Pierre Soulages), le ricerche ottico-geometriche di Beverly Pepper fino al nucleo di arte Pop americana, giunto in museo grazie ai notevoli acquisti degli anni Sessanta che comprende il capolavoro di Andy Warhol Orange Car Crash del 1963 e undici serigrafie di autori americani come Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Tom Wesselmann, o inglesi come Allen Jones, e Peter Phillips. Sempre al principio degli anni Sessanta entra in collezione anche un’interessante opera di Picasso. La fitta politica di esposizioni temporanee che caratterizza gli inizi degli anni Settanta ha portato all’acquisizione di opere di Anna Eva Bergman e Gerard Schneider e delle fotografie di Irving Penn. In anni recenti il patrimonio della GAM ha continuato ad accrescersi, anche grazie al notevole impegno, ormai decennale, della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che ha permesso negli anni Novanta di colmare diverse lacune presenti in collezione, ad esempio Jean Fautrier, o comunque di arricchire nuclei di opere già presenti (come Karel Appel e Asger Jorn).
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Consigliato dalla redazione
vari
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