Focus | Libri d'artista di Guido Strazza. La donazione al Mart

Guido Strazza, Orizzonti Olandesi, S.l., s.n., 1974, 5 poesie e 20 incisioni di Guido Strazza. Edizione di 40 esemplari numerati, Esemplare n. 9/40
Dal 8 March 2025 al 29 June 2025
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: Corso Bettini 43
Costo del biglietto: Intero 15 €, ridotto 10 € (biglietto unico per tutte le sedi del Mart)
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
Il Mart dedica un prezioso omaggio a Guido Strazza (Santa Fiora, Grosseto, 1922), pittore e incisore tra i più raffinati nel panorama italiano, a cura dell’Archivio del ’900.
Dopo l’esordio futurista in mostre di aeropittura organizzate da Marinetti e l’esperienza in Sudamerica tra il 1948 e il 1953 (Perù, Cile, Brasile), Strazza torna in Italia e nel 1963 si stabilisce definitivamente a Roma, dove frequenta i laboratori della Calcografia Nazionale: nell’ambito di una ricerca segnica che coinvolge tutto il suo lavoro, approfondisce il linguaggio dell’incisione e le sue tecniche. È presente con sale personali alle Biennali del 1968 e del 1984. Fra le molte onorificenze, gli viene conferito dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Antonio Feltrinelli per la Grafica nel 1988 e per l’Incisione nel 2003.
Nel 2018, grazie al sollecito interessamento di Giuseppe Appella – che ha dedicato a Strazza diverse pubblicazioni, fino al Catalogo generale dell’opera incisa (Allemandi, Torino 2020) – l’artista dona al Mart un’importante raccolta.
Da questo prezioso insieme di materiali che sta fra Biblioteca e Collezioni, fra stampa e pittura, è tratta la selezione esposta nel Foyer dell’Archivio del ’900 dall’8 marzo al 29 giugno 2025. A partire da Cuzco – Machu Picchu, cartella del 1953, per giungere a Novena, del 2002, l’esposizione presenta alcuni esemplari della lunga e ininterrotta ricerca artistica concentrata dapprima nel rigore dei rapporti segno-luce e luce-geometria per poi giungere a una produzione sempre più caratterizzata dalla gestualità.
Dopo l’esordio futurista in mostre di aeropittura organizzate da Marinetti e l’esperienza in Sudamerica tra il 1948 e il 1953 (Perù, Cile, Brasile), Strazza torna in Italia e nel 1963 si stabilisce definitivamente a Roma, dove frequenta i laboratori della Calcografia Nazionale: nell’ambito di una ricerca segnica che coinvolge tutto il suo lavoro, approfondisce il linguaggio dell’incisione e le sue tecniche. È presente con sale personali alle Biennali del 1968 e del 1984. Fra le molte onorificenze, gli viene conferito dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Antonio Feltrinelli per la Grafica nel 1988 e per l’Incisione nel 2003.
Nel 2018, grazie al sollecito interessamento di Giuseppe Appella – che ha dedicato a Strazza diverse pubblicazioni, fino al Catalogo generale dell’opera incisa (Allemandi, Torino 2020) – l’artista dona al Mart un’importante raccolta.
Da questo prezioso insieme di materiali che sta fra Biblioteca e Collezioni, fra stampa e pittura, è tratta la selezione esposta nel Foyer dell’Archivio del ’900 dall’8 marzo al 29 giugno 2025. A partire da Cuzco – Machu Picchu, cartella del 1953, per giungere a Novena, del 2002, l’esposizione presenta alcuni esemplari della lunga e ininterrotta ricerca artistica concentrata dapprima nel rigore dei rapporti segno-luce e luce-geometria per poi giungere a una produzione sempre più caratterizzata dalla gestualità.
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