Il tempo in una stanza. L'orologeria trentina del '700

Il tempo in una stanza. L'orologeria trentina del '700
Dal 6 July 2013 al 13 October 2013
Trento
Luogo: Castel Thun
Indirizzo: via Cervara
Telefono per informazioni: +39 0461 233770
E-Mail info: info@buonconsiglio.it
Sito ufficiale: http://www.buonconsiglio.it/
A Castel Thun dal 5 luglio al 13 ottobre la mostra dedicata all’orologeria trentina del Settecento.
Si potranno ascoltare i rintocchi di antichi orologi il prossimo 5 luglio alle 18.00 nella Torre della biblioteca a Castel Thun, gli stessi suoni che, allo scoccare dell’ora e dei quarti, risuonavano nelle sale del maniero e delle principali residenze trentine nel corso del Settecento. Simbolo di grande prestigio fino dal XVI secolo, l’orologio divenne un ambito e diffuso elemento d’arredo proprio nel XVIII secolo, quando in Val di Non, a Trento e a Rovereto si distinsero importanti botteghe, sostenute da una raffinata committenza nobiliare. Una pagina importante dell’orologeria europea fu scritta a Mocenigo di Rumo, non troppo distante dal castello dei Thun, nel laboratorio di Bartolomeo Antonio Bertolla, indiscusso protagonista di quella stagione, mentre a Brez lavorava il meno noto, ma abile, Giorgio Lorenzon.
La collocazione periferica di queste botteghe, che rivaleggiavano con quelle di Trento e Rovereto, dove si distinguevano Giuseppe Dominici e Peter Hochögger, è legata alla presenza di importanti famiglie che, abitando i numerosi castelli distribuiti lungo la valle, offrivano sicuri e ramificati canali di committenza, aperti ad un gusto sobrio, ma aggiornato. Fra di loro primeggiavano proprio i Thun, che impreziosirono le sale delle loro residenze con preziosi esemplari realizzati da Bertolla, Dominici e Lorenzon.
Il fascino per la tecnologia e l’interesse per la meccanica erano prioritari nel motivare le scelte della committenza, rispetto all’innovazione delle forme, che mantengono una loro costante e riconoscibile solidità, talvolta impreziosita da casse elegantemente intarsiate e scolpite. La loro funzione è spesso affidata a meccanismi complessi, con diverse tipologie di suoneria e carillon, presenza di indicazioni astronomiche e di calendari, che rendono questi esemplari veri e propri emblemi sociali, simboli di lusso, prestigio e modernità.
Si potranno ascoltare i rintocchi di antichi orologi il prossimo 5 luglio alle 18.00 nella Torre della biblioteca a Castel Thun, gli stessi suoni che, allo scoccare dell’ora e dei quarti, risuonavano nelle sale del maniero e delle principali residenze trentine nel corso del Settecento. Simbolo di grande prestigio fino dal XVI secolo, l’orologio divenne un ambito e diffuso elemento d’arredo proprio nel XVIII secolo, quando in Val di Non, a Trento e a Rovereto si distinsero importanti botteghe, sostenute da una raffinata committenza nobiliare. Una pagina importante dell’orologeria europea fu scritta a Mocenigo di Rumo, non troppo distante dal castello dei Thun, nel laboratorio di Bartolomeo Antonio Bertolla, indiscusso protagonista di quella stagione, mentre a Brez lavorava il meno noto, ma abile, Giorgio Lorenzon.
La collocazione periferica di queste botteghe, che rivaleggiavano con quelle di Trento e Rovereto, dove si distinguevano Giuseppe Dominici e Peter Hochögger, è legata alla presenza di importanti famiglie che, abitando i numerosi castelli distribuiti lungo la valle, offrivano sicuri e ramificati canali di committenza, aperti ad un gusto sobrio, ma aggiornato. Fra di loro primeggiavano proprio i Thun, che impreziosirono le sale delle loro residenze con preziosi esemplari realizzati da Bertolla, Dominici e Lorenzon.
Il fascino per la tecnologia e l’interesse per la meccanica erano prioritari nel motivare le scelte della committenza, rispetto all’innovazione delle forme, che mantengono una loro costante e riconoscibile solidità, talvolta impreziosita da casse elegantemente intarsiate e scolpite. La loro funzione è spesso affidata a meccanismi complessi, con diverse tipologie di suoneria e carillon, presenza di indicazioni astronomiche e di calendari, che rendono questi esemplari veri e propri emblemi sociali, simboli di lusso, prestigio e modernità.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 24 June 2025 al 29 October 2025 Firenze | Museo Novecento
Haley Mellin. Siamo Natura
-
Dal 26 June 2025 al 18 July 2025 Firenze | Palazzo Sacrati Strozzi
Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina
-
Dal 26 June 2025 al 28 September 2025 Roma | Vittoriano - Sala Zanardelli
Città Aperta 2025. Roma nell’anno del Giubileo
-
Dal 25 June 2025 al 26 October 2025 Bergamo | GAMeC
Maurizio Cattelan. Seasons
-
Dal 17 June 2025 al 6 January 2026 Perugia | Palazzo Baldeschi
EXTRA. Segni antichi/Visioni contemporanee
-
Dal 22 June 2025 al 11 January 2026 Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
CARLO SCARPA E LE ARTI ALLA BIENNALE. Opere e vetri dalla Collezione Gemin