Sabrina Montiel-Soto. Little Venice and other possible realities

Sabrina Montiel-Soto. Little Venice and other possible realities
Dal 23 July 2014 al 3 August 2014
Venezia
Luogo: SG-gallery - Scuola Internazionale di Grafica
Indirizzo: Calle del Cristo 1798
Orari: da lunedì a venerdì 9-12-45 / 14-18; weekend su appuntamento
Curatori: Déirdre Kelly
Telefono per informazioni: +39 041 721950
E-Mail info: info@scuolagrafica.it
Sito ufficiale: http://www.sabrinamontielsoto.net/
Si dice che il nome “Venezuela” ebbe origine durante una spedizione di Alonso de Ojeda nel 1499. Giunto sulla costa del Venezuela, vedendo le palafitte e la zona del Lago di Maracibo anche il navigatore Amerigo Vespucci rimase affascinato da questa terra e notò la somiglianza con la città di Venezia. Per questo chiamò la regione “Veneziola”, letteralmente “piccola Venezia”.
Sabrina Montiel-Soto, artista venezuelana residente a Bruxelles, crea questa nuova serie di opere partendo dall’incontro delle due identità: l’esplorazione dell’altro ed il riconoscimento della sua cultura. L’opera confronta due realtà, quella indigena e quella veneziana, ognuna con un suo carattere estetico e grafico che la personalizza. L’artista lavora come un’alchimista, prende un’identità e la sovrappone all’altra, le confronta in un dialogo serrato di istanti elaborati con diverse tecniche come l’incisione (acquaforte, tipografia e monotipi), attraverso oggetti, sculture, video e suoni. Montiel-Soto nasconde l’evidente, lascia l’essenziale, il necessario, per creare il mistero di quello che è, di quello che fu e può essere, come lo farebbe un colonizzatore, secondo il suo punto di vista.Tutte le opere sono state create durante la residenza nei laboratori della Scuola Internazionale di Grafica di Venezia in collaborazione con Artist Pension Trust>®
Sabrina Montiel-Soto, artista venezuelana residente a Bruxelles, crea questa nuova serie di opere partendo dall’incontro delle due identità: l’esplorazione dell’altro ed il riconoscimento della sua cultura. L’opera confronta due realtà, quella indigena e quella veneziana, ognuna con un suo carattere estetico e grafico che la personalizza. L’artista lavora come un’alchimista, prende un’identità e la sovrappone all’altra, le confronta in un dialogo serrato di istanti elaborati con diverse tecniche come l’incisione (acquaforte, tipografia e monotipi), attraverso oggetti, sculture, video e suoni. Montiel-Soto nasconde l’evidente, lascia l’essenziale, il necessario, per creare il mistero di quello che è, di quello che fu e può essere, come lo farebbe un colonizzatore, secondo il suo punto di vista.Tutte le opere sono state create durante la residenza nei laboratori della Scuola Internazionale di Grafica di Venezia in collaborazione con Artist Pension Trust>®
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