La misteriosa new entry tra le 8 opere acquisite nel 2013
Giulio Cesare Procaccini, un lombardo al Museo del Prado

L'"Orazione nell'orto" di Giulio Cesare Procaccini da poco acqisita dal Museo del Prado
E. Bramati
13/04/2014
Il Museo Nacional del Prado a Madrid presenta al pubblico otto opere di nuova acquisizione, entrate a far parte delle sue collezioni nel 2013.
Accanto ai dipinti giovanili del cinquecentesco Luis de Morales, pittore manierista spagnolo detto "El divino", e del seicentesco Alonso Cano, il vero protagonista è l'artista lombardo Giulio Cesare Procaccini, con l'"Orazione nell'orto" realizzata tra il 1616 e il 1620.
Nato a Bologna nel 1572, Procaccini operò principalmente a Milano, Torino e Genova, dapprima come scultore e, dall'inizio del XVII secolo, come pittore, evidenziando le profonde influenze del manierismo lombardo e delle opere del Parmigianino, del Correggio e del grande Rubens.
Nel nuovo dipinto del Prado egli raffigura Cristo nell'orto del Getsemani, confortato da un angelo prima di affrontare la sua Passione. Sullo sfondo, gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni giacciono addormentati nell'oscurità. Il teatrale contrasto di luci e ombre, frequentemente utilizzato, lo ha talvolta paragonato al Caravaggio e a Ludovico Carracci.
Si sospetta che l'opera, da poco restaurata, possa far parte di un gruppo, comprensivo del "Bacio di Giuda" e dell'"Adorazione dei Magi". I tre dipinti sarebbero infatti accomunati dalla provenienza da una collezione spagnola, dalle dimensioni, dal periodo, dalla tematica cristologica, e dalla firma "G.C./P." apposta nell'angolo inferiore destro.
Accanto ai dipinti giovanili del cinquecentesco Luis de Morales, pittore manierista spagnolo detto "El divino", e del seicentesco Alonso Cano, il vero protagonista è l'artista lombardo Giulio Cesare Procaccini, con l'"Orazione nell'orto" realizzata tra il 1616 e il 1620.
Nato a Bologna nel 1572, Procaccini operò principalmente a Milano, Torino e Genova, dapprima come scultore e, dall'inizio del XVII secolo, come pittore, evidenziando le profonde influenze del manierismo lombardo e delle opere del Parmigianino, del Correggio e del grande Rubens.
Nel nuovo dipinto del Prado egli raffigura Cristo nell'orto del Getsemani, confortato da un angelo prima di affrontare la sua Passione. Sullo sfondo, gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni giacciono addormentati nell'oscurità. Il teatrale contrasto di luci e ombre, frequentemente utilizzato, lo ha talvolta paragonato al Caravaggio e a Ludovico Carracci.
Si sospetta che l'opera, da poco restaurata, possa far parte di un gruppo, comprensivo del "Bacio di Giuda" e dell'"Adorazione dei Magi". I tre dipinti sarebbero infatti accomunati dalla provenienza da una collezione spagnola, dalle dimensioni, dal periodo, dalla tematica cristologica, e dalla firma "G.C./P." apposta nell'angolo inferiore destro.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Dal 5 novembre al 2 febbraio a Parigi
La Galleria dei Carracci "in trasferta" al Louvre
-
Brescia | A Brescia il fumetto è arte fino al 15 febbraio 2026
Valentina e oltre: l’autunno di Brescia tra i sogni di Crepax e le illustrazioni di Jacovitti
-
Perugia | Dal 1° ottobre 2025 al 7 gennaio 2026
L’atteso ritorno: Raffaello a Perugia per il Giubileo della Speranza
-
Brescia | Dal 30 settembre al 15 febbraio al Museo di Santa Giulia
Guido Crepax a Brescia: in mostra un racconto lungo 50 anni
-
Milano | Parla l’artista e regista Ioana Păun
Le nuove frontiere del sogno. Al Museo della Scienza per la Notte dei Ricercatori
-
Firenze | Gli appuntamenti da non perdere in autunno
Beato Angelico, Toulouse-Lautrec, Tim Burton. Le mostre da vedere a Firenze