Il video è firmato dagli artisti David Freymond e Florent Michel
Orsay Osè
Judith et Holopherne, Franz von Stuck
L.S.
14/10/2014
Licenziosa fu la vita del Marchese De Sade. Licenzioso è lo strumento utilizzato per rievocarne la figura oggi. La simmetria riguarda la mostra “Sade. Attaccare il sole” (citazione tratta dalle “120 giornate di Sodoma”) in arrivo al Musée d’Orsay che all’ingresso avverte: “il carattere violento di alcune opere e documenti potrebbe urtare la sensibilità dei visitatori”.
Ciò che fa discutere, prima ancora dell’apertura al pubblico della rassegna dedicata alla rivoluzione operata sulla rappresentazione attraverso l’esplicita scrittura dei testi del marchese (messi all’Indice dalla Chiesa dopo la sua morte), è però un filmato commissionato dal museo agli artisti David Freymond e Florent Michel per promuovere l’evento.
Nella clip, realizzata con la garanzia della massima libertà espressiva, viene mostrato un groviglio di corpi nudi coinvolti nella simulazione di una scena orgiastica che finisce per comporre la parola Sade. Una provocazione utile ad introdurre la mentalità di un personaggio impermeabile alla disapprovazione della società e ferocemente affezionato agli eccessi del desiderio, mentalità descritta nel percorso espositivo attraverso una selezione di opere di Goya, Géricault, Ingres, Rops, Rodin, Picasso e altri.
Ciò che fa discutere, prima ancora dell’apertura al pubblico della rassegna dedicata alla rivoluzione operata sulla rappresentazione attraverso l’esplicita scrittura dei testi del marchese (messi all’Indice dalla Chiesa dopo la sua morte), è però un filmato commissionato dal museo agli artisti David Freymond e Florent Michel per promuovere l’evento.
Nella clip, realizzata con la garanzia della massima libertà espressiva, viene mostrato un groviglio di corpi nudi coinvolti nella simulazione di una scena orgiastica che finisce per comporre la parola Sade. Una provocazione utile ad introdurre la mentalità di un personaggio impermeabile alla disapprovazione della società e ferocemente affezionato agli eccessi del desiderio, mentalità descritta nel percorso espositivo attraverso una selezione di opere di Goya, Géricault, Ingres, Rops, Rodin, Picasso e altri.
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