Concluso il restauro sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
Nuova luce per il soffitto della Camera di Amore e Psiche di Palazzo Te tra scoperte e nuove prospettive
Palazzo Te, Camera di Amore e Psiche, dettaglio
Samantha De Martin
29/10/2025
Mantova - Il soffitto della Camera di Amore e Psiche di Palazzo Te brilla di una nuova luce restituendo al pubblico la magnificenza delle decorazioni che raccontano la storia d’amore scritta da Apuleio, così come l'aveva immaginata il genio creativo di Giulio Romano.
Si è concluso l’intervento di restauro conservativo promosso dalla Fondazione Palazzo Te e sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, attiva nei progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico.
L’intervento sul soffitto, affrescato da Giulio Romano e bottega tra il 1526 e il 1528, ha coinvolto diverse superfici decorative: i dipinti a olio con riprodotte le scene della storia di Amore e Psiche, la struttura cassettonata abbellita da elementi vegetali, il modellato in stucco attraversato da salamandre e figure femminili e i dipinti murali ad affresco delle lunette sulle pareti perimetrali.
Perla del manierismo italiano, la Camera di Amore e Psiche, con le sue raffinate decorazioni, è l’ambiente più sontuoso di Palazzo Te. Prende il nome dalla omonima favola tratta da Le metamorfosi di Apuleio, raccontata sulla volta e nelle lunette e che raggiunge la propria apoteosi nel riquadro al centro del soffitto, dove Giove unisce in matrimonio Psiche e Amore.
Oltre ad aver restituito splendore a una delle opere più significative di Giulio Romano, l’intervento di tutela ha permesso di approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche del Rinascimento e di sviluppare nuove metodologie per la conservazione dei beni culturali.

Palazzo Te, Camera di Amore Psiche, volta
“L’intervento di conservazione del soffitto della Camera di Amore e Psiche è un passaggio importante del programma del Cinquecentenario di Palazzo Te – dichiara il direttore Stefano Baia Curioni –, un progetto che unisce l’importante piano di conservazione programmata lanciato dalla Fondazione Palazzo Te e l’ampliamento del sistema di partenariati che il Cinquecentenario consente di perseguire. Questo intervento privato a sostegno del bene pubblico è un elemento fondamentale dei modi in cui la cultura del nostro paese può essere rigenerata”.
La campagna di indagini multispettrali ha rivelato interventi precedenti, come le stratificazioni dei materiali di restauro. Lo studio ha evidenziato l’interazione tra materiali originali e restauri successivi, orientando le strategie di manutenzione verso una conservazione mirata e sostenibile.
“Seguire il restauro conservativo della Camera di Amore e Psiche e vederne oggi la conclusione per me è stata un’esperienza molto appagante - dichiara Giovanna Zanuso, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti -. Si tratta di un restauro che ho voluto fortemente con la mia Fondazione e mi auguro sia una porta verso il futuro e apra nuove prospettive per la ricerca".

Palazzo Te, Lunetta Cerere, dettaglio
Il restauro condotto da Marica Negri e Isotta Lorenzini ha permesso di osservare da vicino i dettagli di una pittura vitale, dalla quale emergono passaggi di più artisti e correzioni in corso d’opera. L’intervento si è concentrato soprattutto sulla conservazione delle strutture, pitture e stucchi che compongono il soffitto e sulla pulitura approfondita delle superfici che ha permesso di restituire alla volta la sua luminosità originaria.
Si è concluso l’intervento di restauro conservativo promosso dalla Fondazione Palazzo Te e sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus, attiva nei progetti a favore del patrimonio storico, culturale e artistico.
L’intervento sul soffitto, affrescato da Giulio Romano e bottega tra il 1526 e il 1528, ha coinvolto diverse superfici decorative: i dipinti a olio con riprodotte le scene della storia di Amore e Psiche, la struttura cassettonata abbellita da elementi vegetali, il modellato in stucco attraversato da salamandre e figure femminili e i dipinti murali ad affresco delle lunette sulle pareti perimetrali.
Perla del manierismo italiano, la Camera di Amore e Psiche, con le sue raffinate decorazioni, è l’ambiente più sontuoso di Palazzo Te. Prende il nome dalla omonima favola tratta da Le metamorfosi di Apuleio, raccontata sulla volta e nelle lunette e che raggiunge la propria apoteosi nel riquadro al centro del soffitto, dove Giove unisce in matrimonio Psiche e Amore.
Oltre ad aver restituito splendore a una delle opere più significative di Giulio Romano, l’intervento di tutela ha permesso di approfondire la conoscenza delle tecniche pittoriche del Rinascimento e di sviluppare nuove metodologie per la conservazione dei beni culturali.

Palazzo Te, Camera di Amore Psiche, volta
“L’intervento di conservazione del soffitto della Camera di Amore e Psiche è un passaggio importante del programma del Cinquecentenario di Palazzo Te – dichiara il direttore Stefano Baia Curioni –, un progetto che unisce l’importante piano di conservazione programmata lanciato dalla Fondazione Palazzo Te e l’ampliamento del sistema di partenariati che il Cinquecentenario consente di perseguire. Questo intervento privato a sostegno del bene pubblico è un elemento fondamentale dei modi in cui la cultura del nostro paese può essere rigenerata”.
La campagna di indagini multispettrali ha rivelato interventi precedenti, come le stratificazioni dei materiali di restauro. Lo studio ha evidenziato l’interazione tra materiali originali e restauri successivi, orientando le strategie di manutenzione verso una conservazione mirata e sostenibile.
“Seguire il restauro conservativo della Camera di Amore e Psiche e vederne oggi la conclusione per me è stata un’esperienza molto appagante - dichiara Giovanna Zanuso, presidente della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti -. Si tratta di un restauro che ho voluto fortemente con la mia Fondazione e mi auguro sia una porta verso il futuro e apra nuove prospettive per la ricerca".

Palazzo Te, Lunetta Cerere, dettaglio
Il restauro condotto da Marica Negri e Isotta Lorenzini ha permesso di osservare da vicino i dettagli di una pittura vitale, dalla quale emergono passaggi di più artisti e correzioni in corso d’opera. L’intervento si è concentrato soprattutto sulla conservazione delle strutture, pitture e stucchi che compongono il soffitto e sulla pulitura approfondita delle superfici che ha permesso di restituire alla volta la sua luminosità originaria.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | In mostra a Roma dal 28 ottobre
Da Bellini a Canova, 128 tesori restaurati nel progetto “Restituzioni”
-
Roma | Fino al 22 febbraio a Roma
Alla Centrale Montemartini la Roma di Maria Barosso
-
Roma | A Palazzo Cipolla dal 17 ottobre al 1° febbraio
Tra avanguardia e tradizione. Inaugurata a Roma la grande mostra su Dalì
-
Udine | Sabato 18 ottobre alle 18.30 ad Aquileia
Dal Salento ad Aquileia, un ponte di musica popolare
-
Pisa | Dal 15 ottobre a Pisa
La Belle Époque oltre la superficie a Palazzo Blu
-
Il maestro del Novecento in due grandi mostre
A Ferrara e Ravenna è l’ora di Chagall