Dal 24 giugno 2016 al 27 gennaio
Escher ipnotizza Milano

Maurits Cornelis Escher, Mani che disegnano
Ludovica Sanfelice
22/06/2016
Milano - Lasciando dietro di sé spirali infinite di successi a Roma, Napoli, Bologna e ovunque altro sia passato, Maurits Cornelis Escher arriva a sconvolgere Milano con le sue matematiche ipnosi.
Un genio pop
Le presentazioni sono ormai puro accessorio: tutti lo conoscono. E’ talmente forte il richiamo a smarrirsi nel suo prodigioso repertorio di prospettive illimitate e architetture irrazionali che ormai l’artista e intellettuale olandese può essere considerato un genio “pop”.

La mostra milanese
Palazzo Reale raccoglie più di duecento opere senza lasciarsi sfuggire nessuno dei suoi più celebri capolavori, dalla Mano con sfera riflettente alle Metamorfosi, dalla Casa di scale al Belvedere e nell’allestimento ritaglia spazio per esperimenti scientifici e approfondimenti dedicati alla comprensione dei suoi inganni prospettici e delle dimensioni paradossali da lui domate e ricondotte ad un unico piano attraverso l’arte.
Rigore e fantasia
Escher sezionava la realtà con gli strumenti del rigore geometrico e ne studiava poi la complessità alla luce di una scintilla esteticamente visionaria pescando nell’arte sua contemporanea e del passato e puntando spesso lo sguardo verso l’Italia.
Qui l’indagine di Palazzo Reale prova a vederci chiaro inabissandosi nelle acque del processo creativo dalla formazione di una cultura figurativa alla vena creativa e fino ai rapporti con le avanguardie storiche, per sciogliere quel groviglio di linee che sembrano scendere e invece salgono, o forse no, scendono, e nella loro inconciliabile evidenza risultano eternamente belle e stupefacenti perché racchiudono tanti universi, vedono il futuro e parlano tutte le lingue come gli alchimisti.
Dal 24 giugno 2016 al 27 gennaio 2017.
Vedi anche:
Le cosmogonie pop di Escher
Escher
Guida d'arte di Milano
Un genio pop
Le presentazioni sono ormai puro accessorio: tutti lo conoscono. E’ talmente forte il richiamo a smarrirsi nel suo prodigioso repertorio di prospettive illimitate e architetture irrazionali che ormai l’artista e intellettuale olandese può essere considerato un genio “pop”.

La mostra milanese
Palazzo Reale raccoglie più di duecento opere senza lasciarsi sfuggire nessuno dei suoi più celebri capolavori, dalla Mano con sfera riflettente alle Metamorfosi, dalla Casa di scale al Belvedere e nell’allestimento ritaglia spazio per esperimenti scientifici e approfondimenti dedicati alla comprensione dei suoi inganni prospettici e delle dimensioni paradossali da lui domate e ricondotte ad un unico piano attraverso l’arte.
Rigore e fantasia
Escher sezionava la realtà con gli strumenti del rigore geometrico e ne studiava poi la complessità alla luce di una scintilla esteticamente visionaria pescando nell’arte sua contemporanea e del passato e puntando spesso lo sguardo verso l’Italia.
Qui l’indagine di Palazzo Reale prova a vederci chiaro inabissandosi nelle acque del processo creativo dalla formazione di una cultura figurativa alla vena creativa e fino ai rapporti con le avanguardie storiche, per sciogliere quel groviglio di linee che sembrano scendere e invece salgono, o forse no, scendono, e nella loro inconciliabile evidenza risultano eternamente belle e stupefacenti perché racchiudono tanti universi, vedono il futuro e parlano tutte le lingue come gli alchimisti.
Dal 24 giugno 2016 al 27 gennaio 2017.
Vedi anche:
Le cosmogonie pop di Escher
Escher
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