Dal 13 febbraio a Palazzo delle Esposizioni
La Via Crucis di Botero per la prima volta a Roma
Fernando Botero, Madre di Cristo, 2010.
Ludovica Sanfelice
08/02/2016
Roma - Il ciclo di opere a cui Fernando Botero si è dedicato tra il 2010 e il 2011, dopo la celebratissima tappa palermitana del 2015 che ha registrato 192.531 visitatori e 562 mila euro d'incassi, raggiunge Roma nell'anno giubilare. Una coincidenza non trascurabile se si considera che l'artista colombiano ha dedicato il complesso di 27 olii e 34 opere su carta al tema della Passione di Cristo.
FOTO: La Passione di Cristo secondo Botero
Naturalmente a modo suo, attraverso quel filtro che culla ogni forma nell'abbondanza. Con una variante però, perchè la vena ironica per la prima volta fa largo alla poesia della tragedia. Percorrere la Via Crucis allontana infatti il maestro dalla pacifica sensualità carica di appagamento che caratterizza la stragrande maggioranza della sua produzione, andando a colmare ogni sua rappresentazione di dolore, compassione e memorie del radicamento delle pratiche religiose nella sua cultura di appartenenza. Una svolta sentimentale inattesa che, pur tenendo fede ad un linguaggio figurativo dolcemente stabile, matura il percorso artistico di Botero moltiplicandone i significati e arricchendolo di richiami ad un'iconografia che fa capo a giganti come Michelangelo, Paolo Uccello, Rubens.
La serie, presentata in una mostra allestita nella Semana Santa del 2012 a Medellin per celebrare gli 80 anni del pittore, è poi stata donata d Botero al Museo de Antioquia che da quel momento si dedica a farla viaggiare per il mondo.
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, che la riceverà dal 13 febbraio al 1 maggio, avrà l'onore di ospitarla nella Settimana Santa del Giubileo della Misericordia.
FOTO: La Passione di Cristo secondo Botero
Naturalmente a modo suo, attraverso quel filtro che culla ogni forma nell'abbondanza. Con una variante però, perchè la vena ironica per la prima volta fa largo alla poesia della tragedia. Percorrere la Via Crucis allontana infatti il maestro dalla pacifica sensualità carica di appagamento che caratterizza la stragrande maggioranza della sua produzione, andando a colmare ogni sua rappresentazione di dolore, compassione e memorie del radicamento delle pratiche religiose nella sua cultura di appartenenza. Una svolta sentimentale inattesa che, pur tenendo fede ad un linguaggio figurativo dolcemente stabile, matura il percorso artistico di Botero moltiplicandone i significati e arricchendolo di richiami ad un'iconografia che fa capo a giganti come Michelangelo, Paolo Uccello, Rubens.
La serie, presentata in una mostra allestita nella Semana Santa del 2012 a Medellin per celebrare gli 80 anni del pittore, è poi stata donata d Botero al Museo de Antioquia che da quel momento si dedica a farla viaggiare per il mondo.
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, che la riceverà dal 13 febbraio al 1 maggio, avrà l'onore di ospitarla nella Settimana Santa del Giubileo della Misericordia.
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