A soli 11 anni viene accolto presso l'Accademia Carrara di Bergamo, sotto l'ala protettrice del pittore neoclassico Giuseppe Diotti. Intraprende, dall'età di 27 anni, una serie di viaggi volti allo studio dei grandi maestri del XVII secolo, fino a stabilirsi definitivamente, nel 1836, a Milano. La sua pennellata sciolta, a tocchi ed a macchie, ha sempre mantenuto un grande realismo capace di trasmettere le immagini direttamente alla coscienza, e lo rese uno tra gli artisti significativi dell'Ottocento, forse il primo interprete di una pittura moderna che approderà alla Scapigliatura e al Divisionismo, dandogli un carattere originale ed anticonformista. Accanto a ritratti di patrizi bergamaschi, tra le prime opere citiamo la Pala dell’Educazione della Vergine nella parrocchia di Almenno San Salvatore. Tra le tele di soggetto storico o mitologico ricordiamo: I grandi alberi (Milano, Galleria d’Arte Moderna), Bacco e Arianna ( Milano collezione privata), la Morte di Virginia (collezione privata). Tra le opere degli ultimi anni ricordiamo alcuni ritratti: La collana verde (Milano collezione privata), Autoritratto (1864, Bergamo collezione privata).
Biografia
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Antonio Canal