Dopo gli studi in legge, Bonnard entrò all’École des Beaux-Arts dove si legò a Eduard Vuillard, Maurice Denis e Paul Sérusier con cui diede origine, nel 1888, al movimento dei Nabis (“profeti” in ebraico). Il loro scopo era quello di reagire all’Impressionismo con una pittura che fosse più lenta e meditata, quasi religiosa, con colori ben delimitati sulla tela. Negli ultimi anni del secolo si dedicherà più che alla pittura alle arti applicate con litografie, scenografie e illustrazioni fortemente influenzate dalla linea sinuosa dell’art noveau. Con l’aprirsi del nuovo secolo riprende il rapporto con l’Impressionismo, ritornando alla presa diretta dalla realtà affiancata, però, da un senso di malinconia e di lontananza. Il suo interesse si concentra quindi su ambientazioni intimistiche con alcuni temi che saranno le costanti della sua produzione: paesaggi, scene di interni, nudi femminili e nature morte caratterizzati prevalentemente dai rapporti di luce tra figure e oggetti. Dopo la guerra, trasferitosi a Le Cannet, nelle Alpi Marittime, muore a 79 anni.
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