In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti
Dal 16 Novembre 2019 al 05 Gennaio 2020
Alessandria
Luogo: Palazzo del Monferrato
Indirizzo: via S. Lorenzo 21
Orari: venerdì ore 16.00-19.00; sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00; chiuso da lunedì a giovedì
Curatori: Matteo Galbiati
Enti promotori:
- Con il patrocinio di
- Provincia di Alessandria
- Comune di Alessandria
- Camera di Commercio di Alessandria
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0131 313400
E-Mail info: info@palazzomonferrato.it
Sito ufficiale: http://www.palazzomonferrato.it
La III edizione della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA 2019 - 2020, organizzata dall’Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee, si apre con un prestigioso evento collaterale (il primo di tre) che porta nelle sale di Palazzo del Monferrato ad Alessandria la mostra In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti, in esclusiva in Italia dopo le due precedenti occasioni presso le sedi della Whitestone Gallery a Taipei (2018) e Hong Kong (2019).
In questo allestimento, che si completa con altre importanti opere modificando e rendendo ancora differente il nuovo capitolo di questo ciclo di mostre, ritroviamo i capolavori di quattro tra i più significativi artisti italiani: Natale Addamiano (1943), Alberto Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), Turi Simeti (1929), in un progetto originale della Dep Art Gallery di Milano pensato e definito con Matteo Galbiati, curatore delle mostre e del saggio in catalogo.
Diversi per esperienze e ricerca, in loro è il colore, inteso e dichiarato attraverso le sue consistenze, i suoi spessori, la sua malleabile duttilità espressiva, a diventare il tema cruciale del loro confronto. La materia cromatica si sviluppa sempre con diversa attitudine, ispirazione e temperamento nelle interpretazioni agite dalle ricerche, ormai consolidate e storicizzate, di Addamiano, Biasi, Pinelli e Simeti, artisti che non hanno mai rinunciato a ricorrere a questo elemento quale entità e soggetto identitario e primario del loro fare.
La loro espressione, che interpreta in altra maniera il fattore pittorico, si è affermata grazie all’attitudine di analisi del colore quale agente attivo e dinamico di senso, instancabile motore di immagini, di idee, di tensioni e percezioni che movimentano il supporto concreto su cui o da cui si origina.
La materia cromatica conduce a quattro considerazioni che proiettano la loro diversa riflessione nella piena attualità del nostro tempo, segno dell’autenticità di lavori che ancora mantengono vive le sue intuizioni.
Di Natale Addamiano I cieli stellati, serie di opere che rappresenta l’epicentro e l’orizzonte del suo immaginario, raccontano la sua passione per una pittura tradizionalmente intesa ed espressa, foriera di un romanticismo lirico e profondo, capace di oltrepassare i limiti stessi del paesaggio che provano a pronunciare.
Il racconto artistico di Alberto Biasi, iniziato nel 1959 con la fondazione del Gruppo Enne (di cui fa parte fino al 1967), è proseguito negli anni attraverso opere che generano una relazione stretta e continua con lo spettatore, al quale affida il processo di interazione attiva, dinamica delle diverse circostanze della visione. Percezioni e movimenti, alterazioni o mutazioni, apparenti o virtuali, agiscono come elementi innovativi tesi ad agire sulla struttura illusiva stessa dell’opera.
Pino Pinelli è uno dei più coerenti ed autorevoli maestri nell’ambito della Pittura Analitica: in lui lo status del colore, infatti, è il principio concreto del fare pittura. Questo elemento basilare ha saputo evolversi in atto concreto, disseminato e agito nell’ambiente. Le sue "pitture" assumono forme, rugosità e tattilità che hanno rotto e vinto definitivamente l’unità del "quadro".
Turi Simeti ha eletto un elemento primario a segno moltiplicatore della sua azione artistica, salvaguardando l’identità della sua personale intuizione: l’ovale è una cellula che identifica e anima la leggibilità assoluta (monocroma) di una superficie che è luogo dell’accadere della forma-concetto del dipingere stesso.
Le sale di Palazzo del Monferrato si dividono per aree cromatiche e zone tipologiche definite che accostano affinità o isolano individualità in modo tale da generare nuovi confronti, dialoghi e reciprocità tra le opere dei quattro artisti favorendo nel pubblico la possibilità di una nuova e altra lettura dell’inedito progetto espositivo.
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