THE RESILIENCE OF ART. IL VIAGGIO DI CARLO IACOMUCCI FRA PITTURA E INCISIONE

Carlo Iacomucci, La tavola del Duca due, 1993, olio su tela, CM. 100x70
Dal 02 Ottobre 2021 al 01 Novembre 2021
Jesi | Ancona
Luogo: Palazzo Bisaccioni
Indirizzo: Piazza Colocci 4
Orari: dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle 15.30 alle ore 19.30 (compresi i festivi)
Curatori: Gabriele Bevilacqua
Con la presente siamo lieti di comunicare chedal 2 al 31 ottobre 2021 a Jesi (AN) nelle sale museali di Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio, si terrà una mostra di oli e acrilici del maestro Carlo Iacomucci. Titolo dell’evento è «THE RESILIENCE OF ART. IL VIAGGIO DI CARLO IACOMUCCI FRA PITTURA E INCISIONE»
Il progetto espositivo, curato del professor Gabriele Bevilacqua, intende documentare, attraverso una silloge di circa trenta lavori esemplificativi, la produzione pittorica del maestro urbinate, dagli esordi alle opere più recenti.
Formatosi alla celebre Scuola del Libro di Urbino, nella sua vasta produzione Iacomucci (Urbino, 1949) ha saputo trattare incisione e pittura in un fecondo connubio e secondo una personale cifra stilistica. I suoi oggetti, come i manichini con la caratteristica berretta capitanesca di Federico da Montefeltro duca di Urbino, le sette gocce, gli aquiloni, sono parti di una proposta visiva poetante e idiomatica, che muove da un sostanziale realismo magico. Sospeso e gravido di pensiero, il pennello dell’artista marchigiano descrive su tela o su carta pesante cotton, un generale scompaginarsi dell'essere, che purtuttavia non è mai una visione tragica, ma attesa e trepidazione.
L’arte interroga così con i suoi mezzi, la memoria, la scena del mondo, la vicenda umana, l’effimero della carne e della gloria mundi, creando nel contempo una pausa riflessiva, una pausa di compensazione e resilienza al negativo, che in Iacomucci diventa singolare narrazione di immagini.
La sua tavolozza squillante, la grafia netta, la cura nell’esercizio esecutivo, l’indagine poetica circa il mistero delle cose, l’uso del simbolo da decifrare, sono aspetti peculiari della sua poetica, capace di intendere l’arte come canto di rinnovamento e rigenerazione. Di fronte l’enigmatica frammentazione del reale.
La mostra, rinviata causa COVID lo scorso anno, è stata proposta da Enrico Carrescia, Direttore della Residenza Anziani, coinvolgendo l’Organizzazione di Volontariato Collegio Pergolesi nella persona del Presidente Paolo Troiani. L’evento vuole celebrare i 101 anni dell’insediamento nella città di Jesi della Congregazione dei Fratelli di N.S. della Misericordia (1920).
Nel libro-catalogo della mostra oltre alla presentazione del curatore, vi sono note critiche di Armando Ginesi, Patrizia Minnozzi, Romina Quarchioni e Francesca Bini e testimonianze di Fr.Marco Albani (Superiore Generale), Fr. Piercarlo Messi (Superiore Provinciale), Enrico Carrescia (Direttore Generale), Paolo Troiani ( Presidente ODV).
L’inaugurazione sarà sabato 2 ottobre alle ore 18.00
Il progetto espositivo, curato del professor Gabriele Bevilacqua, intende documentare, attraverso una silloge di circa trenta lavori esemplificativi, la produzione pittorica del maestro urbinate, dagli esordi alle opere più recenti.
Formatosi alla celebre Scuola del Libro di Urbino, nella sua vasta produzione Iacomucci (Urbino, 1949) ha saputo trattare incisione e pittura in un fecondo connubio e secondo una personale cifra stilistica. I suoi oggetti, come i manichini con la caratteristica berretta capitanesca di Federico da Montefeltro duca di Urbino, le sette gocce, gli aquiloni, sono parti di una proposta visiva poetante e idiomatica, che muove da un sostanziale realismo magico. Sospeso e gravido di pensiero, il pennello dell’artista marchigiano descrive su tela o su carta pesante cotton, un generale scompaginarsi dell'essere, che purtuttavia non è mai una visione tragica, ma attesa e trepidazione.
L’arte interroga così con i suoi mezzi, la memoria, la scena del mondo, la vicenda umana, l’effimero della carne e della gloria mundi, creando nel contempo una pausa riflessiva, una pausa di compensazione e resilienza al negativo, che in Iacomucci diventa singolare narrazione di immagini.
La sua tavolozza squillante, la grafia netta, la cura nell’esercizio esecutivo, l’indagine poetica circa il mistero delle cose, l’uso del simbolo da decifrare, sono aspetti peculiari della sua poetica, capace di intendere l’arte come canto di rinnovamento e rigenerazione. Di fronte l’enigmatica frammentazione del reale.
La mostra, rinviata causa COVID lo scorso anno, è stata proposta da Enrico Carrescia, Direttore della Residenza Anziani, coinvolgendo l’Organizzazione di Volontariato Collegio Pergolesi nella persona del Presidente Paolo Troiani. L’evento vuole celebrare i 101 anni dell’insediamento nella città di Jesi della Congregazione dei Fratelli di N.S. della Misericordia (1920).
Nel libro-catalogo della mostra oltre alla presentazione del curatore, vi sono note critiche di Armando Ginesi, Patrizia Minnozzi, Romina Quarchioni e Francesca Bini e testimonianze di Fr.Marco Albani (Superiore Generale), Fr. Piercarlo Messi (Superiore Provinciale), Enrico Carrescia (Direttore Generale), Paolo Troiani ( Presidente ODV).
L’inaugurazione sarà sabato 2 ottobre alle ore 18.00
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