In Itinere
Dal 04 Marzo 2019 al 27 Maggio 2019
Arezzo
Luogo: Galleria Comunale di Arte Contemporanea
Indirizzo: piazza San Francesco 4
Orari: martedì e il mercoledì dalle 15 alle 18, il giovedì, il venerdì e la domenica dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 20. Chiusa il lunedì
Curatori: Liletta Fornasari
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0575 356203
Una mostra che riunisce alcuni dei più interessanti artisti contemporanei italiani sull’idea del viaggio: Arezzo ospita “IN ITINERE”, minicollettiva curata da Liletta Fornasari e realizzata in collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo, che dal 4 marzo al 20 maggio 2019 porta nella Galleria Comunale di Arte Contemporanea (piazza San Francesco, 4), le opere di Riccardo Gusmaroli, Barbara Nejrotti, Alfredo Rapetti Mogol, con la partecipazione straordinaria di Ezio Gribaudo.
Attraverso il linguaggio concettuale della pittura e della scultura, la mostra racconta “l’andare”, “lo spostarsi” e di conseguenza affronta i temi del movimento inteso come trasformazione, crescita individuale e progressione spirituale.
Le opere di Gusmaroli, della Nejrotti e di Rapetti Mogol offrono infatti una lettura del viaggio come metafora della vita, come atto evolutivo, come mistero, come tradizione, come indagine nel proprio io, oltre che come immersione nella parola.
Sono le storie di viaggio quelle raccontate da Barbara Nejrotti, artista che ha sostituito il pennello con l’ago, inventando una tecnica personale, raffinata e inedita, capace di creare un intreccio intellettuale di un percorso mentale e simbolico.
Le sue opere si confrontano i celebri «alfabeti» di Alfredo Rapetti Mogol, noto come uno dei più grandi interpreti del viaggio della memoria, artista capace di fondere pittura e scultura attraverso una tecnica singolare che unisce materiali diversi a partire dalla parola scritta.
Il “viaggio”, l’eterna “migrazione”, sono infine i temi della ricerca artistica di Riccardo Gusmaroli, che si incentra proprio sulla proiezione visiva e materica del viaggio dell’uomo, interpretandolo come condizione del vivere.
La mostra aretina, si arricchisce di un prologo prezioso; si presentano infatti alcuni quaderni di viaggio di Ezio Gribaudo, artista che con tratto elegante e un uso straordinario del colore, riesce a comunicare meraviglia, suggestione e desiderio di conoscenza. Le sue vedute, tra disegni, acquarelli, pastelli, colte come avrebbe fatto un vero grand tourist di fine Settecento, sono vere e proprie “pagine” d’arte che raccontano e suscitano metamorfosi interiori.
IN ITINERE, realizzata grazie al contributo di Artecerreta e Chimet, sarà inaugurata domenica 3 marzo alle ore 17.30 con un appuntamento pubblico.
Ad accompagnare l’esposizione il catalogo curato da Liletta Fornasari e Paola Gribaudo edito da “Gli Ori”.
Riccardo Gusmaroli è nato a Verona nel 1963. Dopo aver esordito con la fotografia, lunga e proficua è stata la sua attività con Studio Azzurro, consolidando la sua attività di fotografo con la fondazione nel 1984 di Studio Acqua. Queste sue precoci e talentose esperienze hanno influenzato il suo percorso artistico, iniziato con l’assemblare oggetti e materiali recuperati nei cassetti. Grazie all’intuizione del gallerista Franco Toselli, Gusmaroli ha iniziato ad esporre dando vita ad una fertilissima produzione artistica costellata di appuntamenti importanti. Nel 1993 è stato ospitato dalla Galleria Sperone di New York e nel 1994 dallo Studio Raffaelli di Trento. Dal 2000 le mostre personali sono state numerosissime e tra queste meritano di essere ricordate quella presso la Galleria Tega di Milano, quella presso la Galleria Forni di Bologna e quella presso lo Studio Simonis di Parigi. Molte le esposizioni in spazi pubblici, come Viafarini a Milano con Accardi e De Maria. La sua ricerca creativa è in continua evoluzione e l’attività espositiva degli ultimi anni è intensa, sia in Italia, che all’estero. A tale proposito meritano di essere citate Uovo mondo presso la Galleria Kienast Gartigruber di Berlino nel 2012 e la personale Un Monde parallèle presso la Galerie Valerie Delaunay di Parigi nel 2014, l’esposizione al palazzo della regione Lombardia e la personale alla galleria Glauco Cavaciuti Frequenze parallele, nel 2015, la partecipazione alla UNIX Gallery e all’Italian Cultural Institute di New York in occasione della mostra Rigorismo, accanto a Bonalumi, Simeti, Dadamaino e Pinelli, nel 2016 e la mostra con Alfredo Rapetti Mogol alla galleria Armanda Gori Arte di Pietrasanta nel 2017. Nel 2018 partecipa al progetto BAU presentato poi in Triennale a Milano e poche settimane dopo è sempre in Triennale con la mostra Soft revolution Portofranco.
Barbara Nejrotti nasce a Torino nel 1971. Dopo anni dedicati alla formazione, nel 2014 Barbara Nejrotti trova
la sua dimensione espressiva fondendo insieme diverse tecniche, dalla lavorazione del legno al cucito, dalla pittura al taglio, creando tele tridimensionali. Analizzando il suo iter artistico, si può oggi affermare che ogni sua opera segna una tappa di una proiezione interiorizzante e impostata nella ricerca di sé stessa, con l’intento di cercare armonia e realizzare una sintesi tra sensazioni opposte, affidando solo all’ago il compito di scandire momenti di vita diversi, ognuno dei quali collegato ad emozioni, suggestioni e vibrazioni sentimentali. Debutta a Torino con la personale curata da Ermanno Tedeschi, collabora in seguito con la Galleria Ferrero di Ivrea ed espone alla Galleria Punto sull’Arte di Varese.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero (tra cui nel 2017 al Parlamento Europeo di Bruxelles e nel 2018 alla Chagall House di Tel Aviv). Espone in molti musei italiani e stranieri. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Il suo impegno artistico oggi è rivolto in modo particolare a rappresentare elementi legati alla natura e all’equilibrio dell’essere umano. Vive e lavora a Torino.
Alfredo Rapetti Mogol è nato a Milano nel 1961. La sua prima formazione artistica si è svolta in ambito familiare, dove da generazioni si coltiva l’arte, dalla musica, alla letteratura e alla poesia. Introdotto dal nonno materno, Alfredo De Pedrini, presidente dell’Associazione Arti Grafiche, nell’ambiente artistico milanese, Alfredo Rapetti Mogol ha maturato la passione per la ricerca pittorica, portando avanti contemporaneamente
la passione per il fumetto e soprattutto fondendo due grandi e fondamentali interessi, la scrittura e la pittura. Grazie ad una tecnica detta impuntura, l’atto del dipingere è connesso a quello dello scrivere segnando le parole sulle tele, interpretando quest’ultime come visualizzazioni di un processo mentale e psicologico. Dalla fine degli anni Novanta la sua attività espositiva è stata molto intensa e costellata di occasioni importanti suscitando anche dibattiti critici di grande rilevanza. Vincitore di premi importanti Rapetti Mogol ha svolto attività didattica presso il Centro Europeo di Toscolano e nelle Università dell’Immagine di Milano e di New York. Tra mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero, la sua opera è sempre stata in viaggio. Tra le prime meritano di essere ricordate la sua partecipazione presso il Museo della Permanente di Milano nel 2002, a Salon d’Automne Paris nel 2004, al Mosca Mar’s contemporary art museum nel 2006, a Palazzo Strozzi e al Grand Palais di Parigi, sempre nello stesso anno. Numerose le personali, tra cui nel 2003 quelle della Galleria Ca d’Oro di Venezia e quella presso la Fondazione di Berlinow. Fondamentale per la sua carriera sono state le esposizioni in importanti musei del mondo fatte con la Fondazione De Chirico. Prestigiosi gli inviti ricevuti dalla Biennale di Venezia nel 2007 e nel 2011. A cadenza quasi annuale sono state le mostre dal 2012 fino ad oggi. Egli vive e lavora a Milano.
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