Tamara Kvesitadze Mec-Human. F=-F

Tamara Kvesitadze Mec-Human, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Arezzo
Dal 26 Agosto 2012 al 21 Ottobre 2012
Arezzo
Luogo: Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Indirizzo: p.zza S. Francesco
Orari: da mart a ven 10-13/ 16.30-19.30; sab, dom. e fest. 10-13/ 16-20
Curatori: Fabio Migliorati
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0575-377508 / 0575-377852
Sito ufficiale: http://www.comune.arezzo.it
Nell'ambito del Concorso Polifonico Internazionale Guido d'Arezzo, la musica incontra l'arte contemporanea; e lo fa scoprendo il concetto di rumore che diventa continuità e sfondo infinito. L'opera d'arte è meccanica.
Si chiama F=-F a firma Tamara Kvesitadze, qui ad Arezzo a cura di Fabio Migliorati, dall'ultima Biennale di Venezia. Nel 2011, infatti, l'artista rappresenta il suo Paese, la Georgia, alla 54° Biennale Internazionale d'Arte, proprio con l'opera che sarà in mostra alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea. Il titolo F=-F come a simboleggiare una misteriosa parità finalmente raggiunta, magari mediante quella matematica che pretende di sistemare tutto coi numeri… L'installazione inaugura la Project Room della Galleria: luogo in cui si attenderanno appunto progetti, esperimenti, contaminazioni, ma sempre - senza essere norma - attraverso opere uniche; siano (come in questo caso) installazione, oppure dipinto, scultura, video, o anche performance. L'opera di Tamara Kvesitadze s'inserisce bene nel contesto dello spazio trovato: pare foderare il fondo della stanza, nel vuoto di una luce bianca che vorrebbe svelare… Tanti volti di resina. Si muovono? Si deformano? La tecnologia interviene, e anima. L'arte limita, e risolve. L’autonomia della macchina confina con un sentimento d’oblio che si compie nella sproporzione del rapporto uomo/mezzo. E questo stare di fronte all'opera si spande, aleggia, grava intorno a chi non ne subisca l’indeterminatezza ma, al contrario, l’adatti a sé, per comprenderne gli esiti. L’arte di Kvesitadze, così, premia. Ma lo fa con il ronzio ipnotico del meccanismo: un’estetica fredda soltanto in apparenza; pronta invece al rischio della conoscenza mimetica, o al fraintendimento della somiglianza. Si passa di qui, allora, per lambire un’astratta vastità del piacere: vera perché vaga e sfumata; dall’emozione funzionale alla percezione concettuale. Tamara Kvesitadze (1968, Tbilisi) ha donato un moto straniante e misterioso all'immagine umana; tanti visi, tutti uguali, si prestano a mostrarsi come forse non sono. E quel rumore, continuo, è la vita di quella fisionomia: forse noi, forse tutti voi. Ad Arezzo c'è un'opera della scorsa Biennale di Venezia. Anche Arezzo, così, può mostrare il linguaggio contemporaneo ritenuto migliore di una nazione: in questo caso la Georgia. La mostra si svolge in collaborazione con PaiviProArte, documentata da un catalogo Maretti Editore. Tamara Kvesitadze - Mec-Human è voluta e realizzata dall'Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Arezzo, con la collaborazione di PaiviProArte e la documentazione di Maretti Editore. Tamara Kvesitadze - Mec-Human sarà inaugurata alla presenza del Prof. Pasquale Giuseppe Macrì, Assessore alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Arezzo; di Paivi Tirkkonen, Commissario del Padiglione Repubblica della Georgia alla 54° Biennale di Venezia; di Christian Maretti, Maretti Editore; di Fabio Migliorati, Critico d'Arte e Direttore per le Attività Espositive di Arezzo.
Si chiama F=-F a firma Tamara Kvesitadze, qui ad Arezzo a cura di Fabio Migliorati, dall'ultima Biennale di Venezia. Nel 2011, infatti, l'artista rappresenta il suo Paese, la Georgia, alla 54° Biennale Internazionale d'Arte, proprio con l'opera che sarà in mostra alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea. Il titolo F=-F come a simboleggiare una misteriosa parità finalmente raggiunta, magari mediante quella matematica che pretende di sistemare tutto coi numeri… L'installazione inaugura la Project Room della Galleria: luogo in cui si attenderanno appunto progetti, esperimenti, contaminazioni, ma sempre - senza essere norma - attraverso opere uniche; siano (come in questo caso) installazione, oppure dipinto, scultura, video, o anche performance. L'opera di Tamara Kvesitadze s'inserisce bene nel contesto dello spazio trovato: pare foderare il fondo della stanza, nel vuoto di una luce bianca che vorrebbe svelare… Tanti volti di resina. Si muovono? Si deformano? La tecnologia interviene, e anima. L'arte limita, e risolve. L’autonomia della macchina confina con un sentimento d’oblio che si compie nella sproporzione del rapporto uomo/mezzo. E questo stare di fronte all'opera si spande, aleggia, grava intorno a chi non ne subisca l’indeterminatezza ma, al contrario, l’adatti a sé, per comprenderne gli esiti. L’arte di Kvesitadze, così, premia. Ma lo fa con il ronzio ipnotico del meccanismo: un’estetica fredda soltanto in apparenza; pronta invece al rischio della conoscenza mimetica, o al fraintendimento della somiglianza. Si passa di qui, allora, per lambire un’astratta vastità del piacere: vera perché vaga e sfumata; dall’emozione funzionale alla percezione concettuale. Tamara Kvesitadze (1968, Tbilisi) ha donato un moto straniante e misterioso all'immagine umana; tanti visi, tutti uguali, si prestano a mostrarsi come forse non sono. E quel rumore, continuo, è la vita di quella fisionomia: forse noi, forse tutti voi. Ad Arezzo c'è un'opera della scorsa Biennale di Venezia. Anche Arezzo, così, può mostrare il linguaggio contemporaneo ritenuto migliore di una nazione: in questo caso la Georgia. La mostra si svolge in collaborazione con PaiviProArte, documentata da un catalogo Maretti Editore. Tamara Kvesitadze - Mec-Human è voluta e realizzata dall'Assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Arezzo, con la collaborazione di PaiviProArte e la documentazione di Maretti Editore. Tamara Kvesitadze - Mec-Human sarà inaugurata alla presenza del Prof. Pasquale Giuseppe Macrì, Assessore alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Arezzo; di Paivi Tirkkonen, Commissario del Padiglione Repubblica della Georgia alla 54° Biennale di Venezia; di Christian Maretti, Maretti Editore; di Fabio Migliorati, Critico d'Arte e Direttore per le Attività Espositive di Arezzo.
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