Luca Caimmi. Se lo butta il mare lo prendiamo noi
Dal 30 Ottobre 2021 al 31 Gennaio 2022
Porto San Giorgio | Ascoli Piceno
Luogo: L'Approdo Marina di Porto San Giorgio
Indirizzo: Lungomare Gramsci sud 485
Curatori: Matilde Galletti
E-Mail info: karussell.artecontemporanea@gmail.com
Attraverso un progetto di riqualificazione e promozione territoriale, grazie alla collaborazione tra l'associazione Karussell e Marina di Porto San Giorgio, è stata realizzata la residenza d'artista “L'Approdo”. L'unico edificio rimasto del primo pontile realizzato tra gli anni '50 e '60, “L'Approdo”, è stato recuperato dal Concessionario Marina di Porto San Giorgio, ristrutturato e ha ospitato, per la seconda volta, un artista in residenza: l'illustratore Luca Caimmi.
Anche per questa seconda residenza, l'artista si è concentrato su tutto quel patrimonio immateriale, di cui ogni luogo è ricco, ma che spesso si trova nascosto o che il più delle volte resta trascurato perché sembra lontano o poco attuale. Durante le settimane di permanenza presso il Marina di Porto San Giorgio Luca Caimmi si è concentrato in particolar modo su ciò che arriva dal mare, su tutto quello che i flutti portano in dono alla società che vive le sue spiagge e di cui, con atteggiamento che l'illustratore definisce 'antico', i pescatori si accontentavano accettando il limite delle poprie capacità, farcendo attenzione a non spingersi oltre e mettendosi di fronte al lavoro osservando le cose con estremo rispetto. Accontentandosi di quello che arriva dalla natura senza forzarla. Portando con sè tale atteggiamento, anche il periodo di residenza è stato un prendere le cose dal mare, dalla gente intorno al mare e dalla terra davanti al mare. Aiutato dalle mareggiate che spesso lasciano cose curiose e cercando nella storia tra vecchie cartoline, libri, racconti di esperti e di vecchi marinai, sono comparse immagini di ritrovamenti insoliti: un capodoglio, un delfino, testuggini, invasioni di stelle marine... Eventi rari ma che ritornano nella vita di persone immerse in una cultura fatta di superstizioni, di rituali e racconti.
| L'APPRODO
Il sogno dei marinai sangiorgesi è sempre stato quello di avere un punto di approdo. Per questo, nei primi anni ’30 nasce il progetto di un porto fatto a forma di àncora e, circa vent’anni dopo, tra gli anni ’50 e ’60, di questo porto fu realizzata solo una parte, ovvero un lungo pontile perpendicolare alla costa, che si protendeva in mare per diverse decine di metri. Il pontile risultava però scomodo, perché nei giorni di mare mosso i pescatori non riuscivano a sbarcare il pesce. Da qui la necessità di avere un porto vero e proprio che soddisfacesse appieno le loro esigenze.
Questa piccola casetta che reca la scritta ‘L’APPRODO’ si trovava circa dieci metri a nord del punto in cui iniziava il vecchio pontile ed era utilizzata in un primo momento come rimessa per i pescatori e successivamente come punto vendita per le cozze che crescevano sui pilastri. La casetta dell’approdo è l’unica struttura sopravvissuta alla demolizione quando, nel 1980, nasce la S.p.A. “L’APPRODO”, che ha lo scopo di realizzare l’attuale porto turistico e peschereccio (costruito nel 1982), dando così ai pescatori il riconoscimento che per anni era stato loro promesso.
| STUDIO D'ARTISTA/SPAZIO ESPOSITIVO
L'architettura, ora ristrutturata, ospita un artista in residenza, che lo utilizza come proprio studio per un periodo di tempo che va dalle due alle quattro settimane. Successivamente, le opere pensate e prodotte per questo spazio vengono allestite al suo interno e sono visibili a chiunque passi davanti all'Approdo. Gli artisti, individuati tra i giovani emergenti italiani, sono invitati a fare una ricerca su quel patrimonio immateriale legato alla civiltà marinara, di pescatori e viaggiatori, di cui questi luoghi sono ricchi, per scoprire un territorio curioso e ricco di storia. Da luogo vissuto della cultura marinara a luogo in cui questa si trasforma in narrazione per non perderne le tracce, in dialogo continuo con il presente.
| L’ARTISTA
LUCA CAIMMI
LUCA CAIMMI nasce a Fano nel 1978 e passa la sua infanzia tra la casa in campagna dei nonni e la libreria di famiglia. Si forma artisticamente all'Istituto d'arte di Urbino frequentando il corso di Cinema d'animazione e Illustrazione per poi passare all'Accademia di Belle arti di Urbino. Qui approfondisce il disegno, la pittura, le tecniche incisorie ma anche la lavorazione della ceramica, grazie alle indicazioni del suo docente di pittura Luigi Carboni. Da qui una frequentazione di varie botteghe faentine come Gatti, Tampieri e poi quella di Solimene a Cava de' Tirreni. Quest'ultima sarà il luogo che ospiterà il progetto Peso alle immagini dove artisti italiani e stranieri saranno invitati a confrontarsi con la pittura e la modellazione in ceramica. La sua ricerca artistica e la produzione editoriale si affiancano e sono unite da un forte interesse verso la natura e il paesaggio che lo circondano. I cicli di disegni e le forme in scultura partono da reali esplorazioni dell'ambiente: i monti dell'Appennino, le valli marchigiane, il fiume e le zone della costa. Il mare infine è un elemento costante. L'acqua influisce sul segno mentre la linea dell'orizzonte diventa elemento compositivo.
Luca Caimmi vive e lavora a Pesaro. Collabora con diversi editori italiani tra i quali Orecchio Acerbo, Topipittori, Mondadori, Nuages. In corso di pubblicazione un racconto da lui scritto e disegnato dal titolo La plante de Joanna per l'editore Notari di Ginevra. Tra gli albi da lui illustrati ricordiamo: Charles Dickens, Canto di Natale, Oscar Mondadori, Milano 2020; Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Edioni Orecchio Acerbo, Roma 2018; Rondinella, storia di un pesce volante, Edizioni Nuages, Milano 2016; Guy de Maupassant, Le Horla, Edizioni Nuages, Milano 2013; Emilio Salgari, L’isola di fuoco, Orecchio Acerbo, Roma 2011; Antonio Koch, La nave, Topi Pittori, Milano 2009. Le sue illustrazioni sono state esposte in diverse mostre personali, collettive e festival: My dear Pinocchio, Seoul Art Center 2020; Qualcosa da contenere, Ratatà Festival, Magazzini UTO, Macerata 2019; Le avventure di Pinocchio, Bil Bol Bul, Galleria Mirabilia, Bologna 2018; Il tè di Alice, Galleria Nuages, Milano 2016; L' isola di fuoco e altre avventure, Festival Infanzia e città, Pistoia 2015; Illustrazioni per Le Horla di Guy de Maupassant, Galleria Nuages, Milano 2013; Biennale di Illustrazione, Bratislava 2011.
Anche per questa seconda residenza, l'artista si è concentrato su tutto quel patrimonio immateriale, di cui ogni luogo è ricco, ma che spesso si trova nascosto o che il più delle volte resta trascurato perché sembra lontano o poco attuale. Durante le settimane di permanenza presso il Marina di Porto San Giorgio Luca Caimmi si è concentrato in particolar modo su ciò che arriva dal mare, su tutto quello che i flutti portano in dono alla società che vive le sue spiagge e di cui, con atteggiamento che l'illustratore definisce 'antico', i pescatori si accontentavano accettando il limite delle poprie capacità, farcendo attenzione a non spingersi oltre e mettendosi di fronte al lavoro osservando le cose con estremo rispetto. Accontentandosi di quello che arriva dalla natura senza forzarla. Portando con sè tale atteggiamento, anche il periodo di residenza è stato un prendere le cose dal mare, dalla gente intorno al mare e dalla terra davanti al mare. Aiutato dalle mareggiate che spesso lasciano cose curiose e cercando nella storia tra vecchie cartoline, libri, racconti di esperti e di vecchi marinai, sono comparse immagini di ritrovamenti insoliti: un capodoglio, un delfino, testuggini, invasioni di stelle marine... Eventi rari ma che ritornano nella vita di persone immerse in una cultura fatta di superstizioni, di rituali e racconti.
| L'APPRODO
Il sogno dei marinai sangiorgesi è sempre stato quello di avere un punto di approdo. Per questo, nei primi anni ’30 nasce il progetto di un porto fatto a forma di àncora e, circa vent’anni dopo, tra gli anni ’50 e ’60, di questo porto fu realizzata solo una parte, ovvero un lungo pontile perpendicolare alla costa, che si protendeva in mare per diverse decine di metri. Il pontile risultava però scomodo, perché nei giorni di mare mosso i pescatori non riuscivano a sbarcare il pesce. Da qui la necessità di avere un porto vero e proprio che soddisfacesse appieno le loro esigenze.
Questa piccola casetta che reca la scritta ‘L’APPRODO’ si trovava circa dieci metri a nord del punto in cui iniziava il vecchio pontile ed era utilizzata in un primo momento come rimessa per i pescatori e successivamente come punto vendita per le cozze che crescevano sui pilastri. La casetta dell’approdo è l’unica struttura sopravvissuta alla demolizione quando, nel 1980, nasce la S.p.A. “L’APPRODO”, che ha lo scopo di realizzare l’attuale porto turistico e peschereccio (costruito nel 1982), dando così ai pescatori il riconoscimento che per anni era stato loro promesso.
| STUDIO D'ARTISTA/SPAZIO ESPOSITIVO
L'architettura, ora ristrutturata, ospita un artista in residenza, che lo utilizza come proprio studio per un periodo di tempo che va dalle due alle quattro settimane. Successivamente, le opere pensate e prodotte per questo spazio vengono allestite al suo interno e sono visibili a chiunque passi davanti all'Approdo. Gli artisti, individuati tra i giovani emergenti italiani, sono invitati a fare una ricerca su quel patrimonio immateriale legato alla civiltà marinara, di pescatori e viaggiatori, di cui questi luoghi sono ricchi, per scoprire un territorio curioso e ricco di storia. Da luogo vissuto della cultura marinara a luogo in cui questa si trasforma in narrazione per non perderne le tracce, in dialogo continuo con il presente.
| L’ARTISTA
LUCA CAIMMI
LUCA CAIMMI nasce a Fano nel 1978 e passa la sua infanzia tra la casa in campagna dei nonni e la libreria di famiglia. Si forma artisticamente all'Istituto d'arte di Urbino frequentando il corso di Cinema d'animazione e Illustrazione per poi passare all'Accademia di Belle arti di Urbino. Qui approfondisce il disegno, la pittura, le tecniche incisorie ma anche la lavorazione della ceramica, grazie alle indicazioni del suo docente di pittura Luigi Carboni. Da qui una frequentazione di varie botteghe faentine come Gatti, Tampieri e poi quella di Solimene a Cava de' Tirreni. Quest'ultima sarà il luogo che ospiterà il progetto Peso alle immagini dove artisti italiani e stranieri saranno invitati a confrontarsi con la pittura e la modellazione in ceramica. La sua ricerca artistica e la produzione editoriale si affiancano e sono unite da un forte interesse verso la natura e il paesaggio che lo circondano. I cicli di disegni e le forme in scultura partono da reali esplorazioni dell'ambiente: i monti dell'Appennino, le valli marchigiane, il fiume e le zone della costa. Il mare infine è un elemento costante. L'acqua influisce sul segno mentre la linea dell'orizzonte diventa elemento compositivo.
Luca Caimmi vive e lavora a Pesaro. Collabora con diversi editori italiani tra i quali Orecchio Acerbo, Topipittori, Mondadori, Nuages. In corso di pubblicazione un racconto da lui scritto e disegnato dal titolo La plante de Joanna per l'editore Notari di Ginevra. Tra gli albi da lui illustrati ricordiamo: Charles Dickens, Canto di Natale, Oscar Mondadori, Milano 2020; Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio, Edioni Orecchio Acerbo, Roma 2018; Rondinella, storia di un pesce volante, Edizioni Nuages, Milano 2016; Guy de Maupassant, Le Horla, Edizioni Nuages, Milano 2013; Emilio Salgari, L’isola di fuoco, Orecchio Acerbo, Roma 2011; Antonio Koch, La nave, Topi Pittori, Milano 2009. Le sue illustrazioni sono state esposte in diverse mostre personali, collettive e festival: My dear Pinocchio, Seoul Art Center 2020; Qualcosa da contenere, Ratatà Festival, Magazzini UTO, Macerata 2019; Le avventure di Pinocchio, Bil Bol Bul, Galleria Mirabilia, Bologna 2018; Il tè di Alice, Galleria Nuages, Milano 2016; L' isola di fuoco e altre avventure, Festival Infanzia e città, Pistoia 2015; Illustrazioni per Le Horla di Guy de Maupassant, Galleria Nuages, Milano 2013; Biennale di Illustrazione, Bratislava 2011.
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