BANKSY realismo capitalista

Banksy, Bomb Love (Bomb Hugger), 2003, serigrafia su carta, 70x50 cm. Collezione privata

 

Dal 09 Aprile 2022 al 12 Giugno 2022

Bari

Luogo: Teatro Margherita

Indirizzo: Piazza IV Novembre

Orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 10:30 alle 20:30; dal venerdì alla domenica dalle ore 10:30 alle 21:30

Curatori: Stefano Antonelli e Gianluca Marziani

Enti promotori:

  • Comune di Bari

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8


Arriva per la prima volta a Bari un artista atteso da tempo e già di culto per le nuove generazioni. Dal 9 aprile al 12 giugno la città ospita BANKSY realismo capitalista, una mostra a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, promossa dalla Città di Bari, prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi con il supporto territoriale di Cime, con il sostegno di Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Pugliapromozione, nell'ambito del POC PUGLIA 2014/2020 - Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche, e Atos Italia, e la partecipazione della Fondazione Enzo Hruby.

“Parlare di street art oggi, e farlo con quello che è unanimemente considerato il più grande street artist della scena mondiale, significa immergersi totalmente nel dibattito attuale, toccando con mano il potere dirompente dell’arte, in particolare quella di strada, nel panorama storico-sociale contemporaneo - commenta il sindaco Antonio Decaro -. È con la volontà di riflettere e di far riflettere in modo costruttivo sulle stridenti contraddizioni della realtà in cui tutti noi siamo immersi che il Comune di Bari, anche grazie all’impegno della consigliera Micaela Paparella, ha deciso di ospitare questa mostra organizzata con il prezioso contributo di MetaMorfosi Eventi e del suo presidente, Pietro Folena, da tempo impegnati nella promozione dell’arte e della cultura in Italia e all’estero.

Il luogo scelto è il Teatro Margherita, spazio polifunzionale votato ormai da qualche anno alle arti contemporanee. Siamo all’inizio di una lunga stagione di rinascita culturale della città che dopo due anni di pandemia tornerà a vivere i suoi luoghi più belli con contribuiti di valore che ci auguriamo possano incontrare il favore del pubblico”.

“Rivoluzionaria, ironica, provocatoria: l’arte di Banksy arriva al teatro Margherita con la sua carica espressiva e il potere dell’invisibilità - dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Un “fantasma”, come qualcuno lo ha definito, capace di far parlare solo le opere e il suo attivismo creativo. Un’arte senza volto, che negli anni si è fatta denuncia, critica politica all’impero globale del consumismo, della discriminazione, dei conflitti, della precarietà, della fatica del vivere.
Un’arte, un j’accuse, che in quanto anonima diventa collettiva. Un’arte che è innanzitutto bellezza. Una bellezza che è anche capace di dilatare il tempo della nostra felicità. Veniamo da anni non facili. Questo, però, è il tempo di un nuovo inizio e dobbiamo tornare a circondarci di bellezza. La Regione Puglia promuove, incoraggia e sostiene convintamente eventi come questo. Crediamo che attraverso l’arte si possano piantare semi preziosi per la crescita della società e sviluppare modelli di economia intelligente”.

“Attraverso la potente narrazione espressa nella mostra curata da Pietro Folena, che ringrazio, abbiamo scelto di raccontare un fenomeno culturale e sociale che ci consente al contempo di aprire un osservatorio su tutta la scena della street art barese - spiega l’assessora alle Culture Ines Pierucci -. La scelta di allestirla all’interno del Teatro Margherita, poi, risponde alla volontà di valorizzare lo spazio fisico riportando al centro l’azione politica culturale della città di Bari per offrire ai cittadini una nuova occasione di fruizione culturale consapevole. Il messaggio universale delle opere di Banksy rappresenta una forma avanzata di resistenza alla smania di protagonismo e alla violenza del capitalismo in grado di esprimere, attraverso una comunicazione sovversiva, la vera rivoluzione dell’urbanismo unitario. La transitorietà dell’arte di Banksy lascia in verità una traccia indelebile che scardina le coordinate della narrazione dominante mettendo in discussione le convinzioni attorno alla libertà dell’arte pubblica”.

“Questo importante progetto culturale segue di pochi giorni un momento storico per Atos: l’arrivo dell’azienda a Bari, con l’apertura della nuova sede di via Mazzitelli - sottolinea l’amministratore delegato di Atos Italia Giuseppe Di Franco -. Dall’apertura della prima sede italiana nel 2013, Atos ha continuato progressivamente a crescere ed espandersi mettendo a punto un modello virtuoso di presenza sui territori che vede nella valorizzazione dei talenti e nel sostegno ai progetti culturali due elementi assolutamente centrali e correlati. Per crescere come azienda e far crescere con noi anche il territorio che ci ospita crediamo infatti che sia fondamentale contribuire alla creazione di un’offerta formativa di alto livello, collaborando con le università e i centri di ricerca locali, ma anche, più in generale, contribuire a creare un contesto intellettualmente vivace attraverso l’arte e la cultura. Per questo possiamo davvero dirci orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto. Un'occasione di arricchimento per noi e per la cittadinanza”.

“Con la mostra di Banksy, che segue la prestigiosa antologica dedicata ad Aurelio Amendola inaugurata ieri al Castello Svevo di Bari, Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione proseguono nell’attività che li vede fianco a fianco nella realizzazione di progetti che coniugano cultura e turismo - evidenzia il presidente del Teatro Pubblico Pugliese Giuseppe D’Urso -. Un lavoro in sinergia, con la regia della Regione Puglia, finalizzato alla valorizzazione dell’offerta culturale pugliese, che nei prossimi mesi ci vedrà impegnati in numerosi e importanti progetti sempre con particolare attenzione alle giovani generazioni”.

Ad accogliere il progetto espositivo è il Teatro Margherita, storico spazio teatrale della città risalente al 1912 e fresco di un restauro che lo ha restituito nel 2018 come nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea. All’interno del bellissimo edificio in stile liberty che caratterizza il lungomare del capoluogo pugliese, sono esposte le opere più famose ed enigmatiche dell’artista britannico: immagini e forme di inaudita potenza etica, evocativa e tematica, una selezione delle serigrafie diventate un culto tra i collezionisti internazionali, veri e propri oggetti devozionali che delineano i protagonisti dell’immaginario banksiano.
“La mostra di Banksy al Teatro Margherita fa parte dell’accordo fra Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione teso a valorizzare il capoluogo come meta importante per un turismo colto e alto spendente - afferma il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale-. Bari si configura come il luogo privilegiato per mostre ed esposizioni che possano favorire il cosiddetto short break, cioè questo nuovo modo di viaggiare per tre giorni o un week end, di turisti nazionali e internazionali”.

In mostra una selezione di serigrafie originali, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici. Sono queste le immagini che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo.

“Qui a Bari - dicono Antonelli e Marziani - porteremo una sezione dedicata alla produzione video, ad oggi tra le parti meno note dell’artista ma non meno importante per intuizioni e messaggi. E poi ci sarà una sezione ‘data’ in cui offriremo maggiori strumenti scientifici, decisivi per indagare le ragioni dietro un successo che non ha eguali nella storia recente”.

In esposizione due vere e proprie icone della produzione dell’artista britannico, ormai conosciute e amate in tutto il mondo per il tratto artistico immediato e per i potenti messaggi sociali: Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, che nel 2017 è stata votata in un sondaggio come l’opera più amata dai britannici, e Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.

“Realismo capitalista - conclude il presidente di MetaMorfosi Pietro Folena - è una mostra su Banksy prodotta appositamente da MetaMorfosi per il Teatro Margherita di Bari che racconta il senso dell’insorgenza artistica degli anni 2000 di cui l’artista anonimo di Bristol è il massimo esponente mondiale. Siamo orgogliosi di collaborare con la città di Bari che sta puntando con determinazione sulla cultura per il futuro”.
 
Per tutta la durata della mostra, accogliendo l’invito dell’assessorato comunale alle Culture, le librerie Campus, Mondadori Point, Svoltastorie, Feltrinelli, Spine book store di Bari e Skribi di Conversano allestiranno corner e vetrine dedicate all'artista britannico.
 
In occasione della mostra sarà inaugurato anche il nuovo sistema di sicurezza antintrusione a protezione dell’area espositiva che occupa il foyer del Teatro (e che permarrà anche dopo la conclusione dell’esposizione) sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby e realizzato dalla società Allarm Sud di Andria.

“In occasione di questa straordinaria mostra dedicata a Banksy - dichiara il vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby Carlo Hruby -, prosegue la pluriennale collaborazione tra la nostra Fondazione e MetaMorfosi, finalizzata a sostenere, attraverso le più avanzate tecnologie di sicurezza, la protezione dei capolavori esposti negli eventi di prestigio internazionale da essa organizzati. Ma non solo: questa occasione ha anche promosso il coinvolgimento della nostra Fondazione in un progetto permanente per la città di Bari, ovvero la realizzazione di un sistema di sicurezza destinato al teatro Margherita, adeguato alla sua nuova veste di spazio espositivo di primissimo livello. L’intervento è stato da noi sostenuto e realizzato dalla società Allarm Sud di Andria, che si è unita all’azione della nostra Fondazione offrendo un proprio contributo. Tutto questo rappresenta un esempio concreto del valore delle attuali tecnologie nell’ambito dei beni culturali nonché degli eccellenti risultati che si possono ottenere grazie alla collaborazione tra soggetti pubblici e privati”.
 
Questa mostra è l'esito di un progetto scientifico, analitico e critico indipendente. L’artista conosciuto come Banksy non è coinvolto nel progetto espositivo, pur essendone stato informato.


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