Alberto Burri. Gli arazzi per la Regione Emilia-Romagna
Dal 25 Gennaio 2017 al 30 Gennaio 2017
Bologna
Luogo: Regione Emilia-Romagna - Atrio della Giunta regionale
Indirizzo: viale Aldo Moro 50
Curatori: Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna In collaborazione con Fondazione Burri
Enti promotori:
- Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna
Sito ufficiale: http://ibc.regione.emilia-romagna.it
In occasione di Arte Fiera Bologna, l'IBC ha promosso un progetto di valorizzazione di una delle opere più significative appartenenti alla Raccolta d’arte della Regione Emilia-Romagna: i due grandi arazzi realizzati da Alberto Burri nel 1985 per una delle torri del Fiera district di Kenzo Tange.
Dopo il recente intervento di pulitura, concluso lo scorso dicembre, i due monumentali manufatti vengono oggi ripresentati al pubblico restituiti alla originale brillantezza dei colori e messi a confronto con i disegni originali dell'artista: i bozzetti, di proprietà della Regione Emilia-Romagna, conservati alla Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi a Riccione, sono esposti eccezionalmente a Bologna fino al 30 gennaio. L'evento è realizzato nell'ambito di ART CITY Bologna in occasione di ARTE FIERA.
Due gli appuntamenti in programma curati da IBC con la Giunta regionale, in collaborazione con la Fondazione Burri di Città di Castello:
Mercoledì 25 gennaio 2017, alle 12, nell’Atrio della sede della Giunta regionale (viale A. Moro 52, nel Fiera district) è prevista la presentazione pubblica delle opere e dei bozzetti originali. Saranno presenti Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Rosario Salvato e Giuseppe Fortuni, della Fondazione Burri, Angelo Varni, Presidente dell'IBC.
Apertura al pubblico dal 25 al 27 e il 30 gennaio 2017, dalle 11 alle 19, sabato 28 gennaio dalle ore 10 alle ore 22 (in occasione della Notte Bianca di Art City) e domenica 29 gennaio dalle ore 10 alle ore 19.30. Ingresso libero
Venerdì 27 gennaio, alle 17.30, nello spazio Talk di Arte Fiera si svolgerà invece una conversazione per approfondire la figura dell'artista e la vicenda creativa dei suoi arazzi insieme allo storico e critico Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri; introduce Angela Vettese, Direttrice di Arte Fiera.
Burri e gli arazzi per la Regione Emilia-Romagna
La storia dei due arazzi risale al 1985 quando l’ente regionale commissiona al maestro dell’Informale materico un intervento artistico per “l’arredamento e l’abbellimento dell’atrio regionale” della prima torre, sede degli uffici della Regione, costruita tra il 1982 e il 1985 su progetto dell’architetto Kenzo Tange. Questo in applicazione della legge cosiddetta del 2 per cento, in virtù della quale una parte della spesa complessiva per la costruzione di un edificio pubblico deve essere destinata alla realizzazione di opere d’arte contestuali.
Burri, dopo i primi sopralluoghi nella sede, concepisce due arazzi di dimensioni monumentali, ispirati nelle proporzioni alla forma architettonica degli edifici del Fiera district. Il disegno per le due tele appartiene alla fase creativa matura dell'artista che approda proprio negli anni ’80 a una modalità espressiva affidata a linearismi, nuclei grafici e forme pure ed elementari fondate su contrasti cromatici.
La realizzazione in lana, a partire dal bozzetto originale dell’artista del 1986, è affidata alla ditta tedesca Jab di Bielefeld, specializzata in creazioni tessili d’arte, l'unica presente in Europa in quel tempo in grado di lavorare arazzi con le caratteristiche e le dimensioni previste da Burri.
I bozzetti dell'opera, di proprietà della Regione, sono ora conservati alla Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi a Riccione e per l'occasione esposti eccezionalmente accanto agli arazzi.
Le opere (650 x 100 cm ognuna) furono pensate e allestite sotto la supervisione dell'artista stesso, affiancate su una grande parete all'ingresso della torre di Viale Aldo Moro 30 e successivamente trasferite nell’attuale sede della Giunta regionale a seguito della riorganizzazione delle collezioni d’arte dell’Ente.
In occasione del centenario della nascita dell’artista, nel 2015, la Giunta regionale ha promosso, avvalendosi del proprio Istituto per i beni culturali, un intervento di manutenzione per la pulitura e il fissaggio di parti a rischio di distacco, curato dalla ditta R.T. Tessile di Albinea, realizzato nel dicembre 2016.
Alberto Burri nasce a Città di Castello nel 1915. Dopo la laurea in medicina, prende parte alla seconda guerra mondiale come ufficiale medico e viene fatto prigioniero degli alleati in Tunisia. Inviato nel campo di Hereford in Texas, qui inizia l'attività pittorica nel 1945. Dopo il rientro in Italia, nel 1946, si stabilisce a Roma e si dedica definitivamente alla pittura.
Le sue sperimentazioni con tecniche e materiali non ortodossi approdano ai Catrami, realizzati con sabbie, olii, catrami e colle. Si dedica ai Neri e alle Muffe, e dal 1949-50 comincia a introdurre frammenti di sacchi di juta utilizzati in molteplici varianti insieme a coaguli di colore, inserti di tessuto, cuciture e altri elementi materici: prendono così corpo i Sacchi, con cui realizza le prime mostre personali fuori i confini italiani ed europei. La sua poetica è fondata sul concetto di materia considerata quale equivalente del colore e sostanza della pittura.
Intorno alla metà degli anni '50 estende ulteriormente le sue sperimentazioni materiche con le Combustioni, intervenendo con il fuoco sui materiali delle sue opere; evoluzione di questa tecnica è rappresentata dalle Plastiche. Negli anni ‘70 con una progressiva rarefazione formale, nascono i Cretti, realizzati con un processo di essicazione controllata della superficie dell’opera, e i Cellotex con cui inaugura una nuova stagione creativa proseguita fino agli '90, lavorando con tecniche diverse impasti di materiali industriali. Si susseguono intanto le mostre personali e le retrospettive storiche in Italia e all’estero.
Nel 1978 nasce a Città di Castello la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, per volontà dello stesso pittore, dove è esposta la collezione delle sue opere, estesa dal 1989 anche alla sede degli Ex Seccatoi del Tabacco.
Alberto Burri muore a Nizza nel 1995.
Le sue opere sono esposte in alcuni nelle più prestigiose collezioni private e nei più importanti musei del mondo.
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