Biennale del Muro Dipinto di Dozza - #EmozioniUrbane

Alberonero, Biennale del Muro Dipinto di Dozza, 2017

 

Dal 09 Settembre 2019 al 15 Settembre 2019

Dozza | Bologna

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Enti promotori:

  • Fondazione Dozza Città d’Arte
  • Comune di Dozza

Telefono per informazioni: +39 0542.678240

E-Mail info: rocca@comune.dozza.bo.it

Sito ufficiale: http://www.fondazionedozza.it



Ripensare gli spazi cittadini come luoghi emozionali, trasformare muri e volte in punti pubblici di ricarica per le “batterie emotive” quotidianamente prosciugate da ritmi di vita forsennati, senz’altro cavo necessario che non lo sguardo. È questo l’obiettivo della XXVII Biennale del Muro Dipinto di Dozza dal titolo “#EmozioniUrbane”, organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal Comune di Dozza (Bo) e in programma dal lunedì 9 a domenica 15 settembre 2019 nel borgo medievale sulle colline imolesi e a Toscanella lungo la via Emilia.
Confermata anche per l’edizione 2019 la nomina di una Commissione Inviti acui gli organizzatori hanno affidato il compito di selezionare gli artisti che, nel corso di tutta la settimana dell’evento, realizzeranno le loro opere sui muri di Dozza e Toscanella: gradito ritorno, dopo il suo coinvolgimento nell’edizione 2017, per Enrico Maria Davoli, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, a cui si affiancheranno la critica d’arte e giornalista Sabina Ghinassi e lo storico dell’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna Claudio Spadoni. Saranno invece l’artista, illustratore e scenografo Ivan Cavini e la docente Francesca Grandi a rappresentare la Fondazione Dozza Città d’Arte.
 
Il commento dei membri della Commissione Inviti
 
“Il mio rapporto con la Biennale del Muro Dipinto – dichiara Ivan Cavini - comincia nei primi anni ’90 quando, ancora molto giovane, curai la copertina del catalogo: l’arte muraria era lontana dai miei canoni, più legati al mondo dell’illustrazione e del fantastico che sognavo di portare a Dozza ma il mio coinvolgimento fattivo nella manifestazione, che si concretizzò anche nella collaborazione per la realizzazione di alcuni muri, consegnò un pezzo del mio cuore definitivamente al “Muro dipinto”. Da allora è un amore che cresce e sono felice di poter mettere a disposizione le mie competenze nella Commissione Inviti: in qualità di Consigliere Comunale con delega all’arte e alla creatività, posso non solo contribuire alla selezione degli artisti ma garantire un legame prezioso fra la Biennale e l’Amministrazione Comunale, per crescere insieme”.
“Ho confermato la mia disponibilità a fare parte della Commissione Inviti per la seconda edizione consecutiva per diversi motivi – spiega Enrico Maria Davoli -: c’è la confidenza che, nel tempo, si prende con un luogo come Dozza a cui si sommano la consapevolezza e la speranza di poter aggiungere, con il mio contributo, un valore a questo paese. Il mio obiettivo è quello di portare a Dozza uno sguardo sull’arte odierna attraverso delle opere di cui tutta la comunità possa essere orgogliosa, dando vita, nelle vie cittadine, alla giusta via di mezzo fra un museo di arte contemporanea e le esigenze di decoro e di buona vivibilità di un centro dalla doppia anima: monumentale e turistica in collina, residenziale e commerciale lungo la via Emilia”.
“La proposta di fare parte della Commissione inviti mi ha molto lusingato – commenta Sabina Ghinassi -: considero la Biennale del Muro Dipinto e Dozza nel suo complesso una formula alchemica unica ed efficace dove due aspetti diversi si potenziano a vicenda. Il Muro Dipinto riesce a unire e a mantenere un equilibrio armonico molto raro da trovare, tra aspetti vernacolari legati all’identità del territorio e della tradizione e istanze più propriamente contemporanee, tra grandi protagonisti e voci più ritirate, più vicine ai luoghi della manifestazione e alla loro storia. A ogni artista è lasciata la possibilità di esprimersi con la propria sensibilità e questo, nei decenni, ha dato vita a un luogo unico che ha saputo vivere questi ossimori e tradurli in voce armonica. Per questo mi piace Dozza: è unica, diversa dal lessico globalizzato che vede la pittura come epidermide decorativa e omologante. Al contrario, Dozza è riuscita a preservare la propria identità di luogo anche grazie a questi interventi unici sui propri muri, sulla propria pelle.
“Seneca dice che non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele – commenta Francesca Grandi -: credo che la mia partecipazione alla Commissione Inviti della Biennale del Muro Dipinto rispecchi molto il pensiero di questo grande autore. Da un lato, come abitante di Dozza, posso spendermi attivamente per il mio paese, dando il  mio contributo per renderlo più attraente e apprezzabile per chi ci vive e per chi viene a visitarlo e scoprirlo. Dall’altro, considero questa opportunità anche un’occasione di approfondimento e aggiornamento sull’arte contemporanea che potrò condividere con i miei studenti: a differenza di quanto spesso non si pensi, questo tipo di arte è molto vicina ai ragazzi e parla loro con un linguaggio più comprensibile di quanto non accada con quella più antica”
“Mi interesso di decorazioni e pitture murali da tempo – conclude Claudio Spadoni -, come testimoniato anche dalla vasta mostra sul tema che ho curato a Ravenna nel 2014 dal titolo 'L'incanto dell'affresco'. Dozza e la sua Biennale del Muro Dipinto rappresentano un caso molto particolare per questo tipo di arte, rilanciata e codificata in Italia negli anni ’30 da Mario Sironi: parliamo di un piccolo centro che, tuttavia, può vantare una lunga tradizione di arte muraria, avviata e mantenuta con costanza nel tempo, raccogliendo interventi eterogenei dal punto di vista dei linguaggi e della tipologia di artisti. Si tratta di una realtà davvero interessante e per questo ho accettato molto volentieri la proposta di fare parte della commissione inviti per questa XVII Edizione della Biennale del Muro Dipinto.
 
La mostra

La valutazione degli artisti e delle opere è in corso e si dovrà attendere l’ultima settimana di agosto per conoscere gli esiti della selezione: nel frattempo sarà possibile avere un assaggio dell’atmosfera del Muro Dipinto grazie alla mostra “Muri d’autore. Gerardo Masini da Dozza a Dakar”, inaugurata lo scorso 24 maggio e che rimarrà allestita nella Rocca di Dozza fino al 29 settembre.
La mostra, curata da Silvia Evangelisti, organizzata dalla Fondazione DOZZA Città d’Arte, in collaborazione con l’associazione Gerardo Masini, si innesta nel percorso di recupero delle fondamenta e delle tappe salienti della storica manifestazione dozzese, nata nel 1960. I visitatori della Rocca potranno scoprire opere di Gerardo Masini evocatrici di quel filone cosiddetto ‘essenzialista’ oltre a documenti e testimonianze delle Biennali del Muro Dipinto del 1973 e del 1975, anni in cui l’artista fu uno dei protagonisti della manifestazione, accrescendone il livello internazionale.

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