Inside Time / dentro il tempo
Dal 28 Marzo 2014 al 02 Maggio 2014
Bologna
Luogo: ABC - Arte Bologna Cultura
Indirizzo: via Farini 30
Orari: da martedì a sabato dalle 17-19.30
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna
- Genus Bononiae
- Cna
Telefono per informazioni: +39 320 9188304
E-Mail info: abcbo@libero.it
Sito ufficiale: http://www.abcbo.it
Venerdì 28 marzo alle ore 18.30 ABC presenta nei propri spazi di via Farini 30 – Bologna "Inside Time / dentro il tempo", collettiva di arte contemporanea che raccoglie i lavori di tre artisti eterogenei: Mustafa Sabbagh, Davide Dormino ed Elvio Chiricozzi.
Inside Time / Dentro il tempo propone tre punti di vista differenti su un unico tema: il linguaggio artistico come codice espressivo trans mediale. Provenienti da diversi percorsi artistico-culturali-geografici, Sabbagh, Dormino e Chiricozzi compongono insieme un unico interessante orizzonte di ricerca che mescola tecniche e linguaggi diversi: dalla scultura alla pittura passando per la fotografia e l’installazione. Nell’opera del singolo come anche nell’insieme della mostra, convivono molte analogie ma anche molti contrasti che accompagnano lo spettatore attraverso gli spazi espositivi in un percorso che analizza molteplici possibilità estetiche.
Barbara Guidi, curatrice delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea del Palazzo dei Diamanti di Ferrara, che da tempo segue il percorso artistico di Sabbagh e che con Maria Luisa Pacelli ha curato la mostra personale di questo artista al Museo Boldini, scrive :- Mustafa Sabbagh, Davide Dormino e Elvio Chiricozzi – provenienti da differenti universi artistico-culturali-geografici, assieme concorrono a comporre, attraverso l’incrocio di gesti, pratiche e riflessioni condotte con mezzi diversi (scultura, pittura, fotografia, installazione), un suggestivo amalgama nella ricerca su luce, forma, materia. Questo “trittico” di voci, di identità precipue, nasce dal desiderio di offrire, sincronicamente, tre diversi approcci riflessivi nei confronti del linguaggio artistico come codice espressivo e circa la sua ragione d’essere nella società post- multimediale, ovvero “transmediale”, che persegue il suo fine nella trasformazione dell’astante in un soggetto attivo, capace di partecipare allo sviluppo della narrazione. In questa prospettiva, in questo qui ed ora, la sinergia di tensioni e contaminazioni che emergono dall’accostamento delle opere di Sabbagh, Dormino e Chiricozzi, mette in evidenza, forse in gioco, analogie e contrasti, inquietudini e intese, che vivono sia all’interno dell’opera del singolo che nell’interazione delle tre diverse personalità. Segno e parola, colore e pietra, luce e pixel, concorrono, in egual misura, ad un enigma della rappresentazione che, dietro sapienti virtuosismi formali, cela un meravigliato e delicato espressionismo mai disgiunto da una certa, classica monumentalità, sia che si tratti di lividi paesaggi crepuscolari, di fogli di marmo caduti a terra o di monocrome nuvole di piccoli tratti di matita mossi dal vento. Tre diverse possibilità estetiche attraverso le quali l’arte invade lo spazio, diventa esperienza esperibile, coinvolgendo lo spettatore in un gioco di ammissibili alterità.”
Mustafa Sabbagh Nasce ad Amman (Giordania) e studia architettura all’Università di Venezia. Formatosi a Londra come assistente di Richard Avedon, nel 2007 collabora con il prestigioso central Saint Martins college of Art and design. Pubblica diversi lavori in numerose testate tra le quali Arena, The Face, Vogue italia, l’Uomo Vogue, Mondo Uomo, rodeo, Gasby, Front, Kult, Zoom on Fashion Trends, Sport & Street, d di Repubblica. espone on molti musei italiani ed esteri.
libri monografici 2012 _ Memorie Liquide ,libro monografico , Fondazione Ferrara Arte 2010 _ About Skin, libro monografico , damiani Editore
Elvio Chiricozzi nasce a Viterbo il 26 Gennaio 1965. Inizia a Roma la sua attivita espositiva nel 1994 al Museo Laboratorio dell’Università "La Sapienza" diretto da Maurizio Calvesi. con una mostra dal titolo “potrebbe essere sera” a cura di Ludovico Pratesi. Nel 1996 è chiamato a partecipare alla XII Quadriennale d’Arte. Seguiranno “né cielo né terra” a cura di Duccio Trombadori e Arnaldo Romani Brizzi alla galleria Il Polittico, “mi apparisti vestita” a cura di Francesco Moschini alla galleria A.A.M., “the hands you deserve” a cura di Cinzia Fratucello per Andipa Gallery – Londra. E' invitato da Edward Lucie Smith a partecipare alla mostra “Between eath and Heaven, new classical moviments in the art of today” presso il Museo d’Arte Moderna di Ostenda-Belgio. Nel 2002 un suo lavoro entra a far parte della collezione permanente delle Nazioni Unite a Ginevra. Tra gli eventi recenti: Ciò che non muta, Fondazione Volume! a cura di Paolo Aita, Ritroverai le nubi, a cura di Alberto Dambruoso, Galleria De Cresenzo e Viesti, Un Brusio d'ali - e - Sky Room, La stanza del cielo, a cura di Franz Paludetto , Castello di Rivara Torino.
Davide Dormino nasce a Udine il 19 giugno 1973: è scultore e artista visivo. La sua ricerca si esprime attraverso il disegno come progetto per la scultura. Cerca nuove forme elaborando i sistemi arcaici della lavorazione della materia grezza, soprattutto il ferro. Dialoga con altre espressioni artistiche come la musica e la moda per alimentare continuamente il proprio lavoro. Si confronta con la dimensione, operando ad ogni scala che sia in grado di rappresentare l’idea e inserirla nel contenitore adatto. Opere piccole e grandi, materiali trasformati senza artificio ma adattati alla volontà di interpretare lo spirito, senza tempo, del racconto di un evento o del proprio
Inside Time / Dentro il tempo propone tre punti di vista differenti su un unico tema: il linguaggio artistico come codice espressivo trans mediale. Provenienti da diversi percorsi artistico-culturali-geografici, Sabbagh, Dormino e Chiricozzi compongono insieme un unico interessante orizzonte di ricerca che mescola tecniche e linguaggi diversi: dalla scultura alla pittura passando per la fotografia e l’installazione. Nell’opera del singolo come anche nell’insieme della mostra, convivono molte analogie ma anche molti contrasti che accompagnano lo spettatore attraverso gli spazi espositivi in un percorso che analizza molteplici possibilità estetiche.
Barbara Guidi, curatrice delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea del Palazzo dei Diamanti di Ferrara, che da tempo segue il percorso artistico di Sabbagh e che con Maria Luisa Pacelli ha curato la mostra personale di questo artista al Museo Boldini, scrive :- Mustafa Sabbagh, Davide Dormino e Elvio Chiricozzi – provenienti da differenti universi artistico-culturali-geografici, assieme concorrono a comporre, attraverso l’incrocio di gesti, pratiche e riflessioni condotte con mezzi diversi (scultura, pittura, fotografia, installazione), un suggestivo amalgama nella ricerca su luce, forma, materia. Questo “trittico” di voci, di identità precipue, nasce dal desiderio di offrire, sincronicamente, tre diversi approcci riflessivi nei confronti del linguaggio artistico come codice espressivo e circa la sua ragione d’essere nella società post- multimediale, ovvero “transmediale”, che persegue il suo fine nella trasformazione dell’astante in un soggetto attivo, capace di partecipare allo sviluppo della narrazione. In questa prospettiva, in questo qui ed ora, la sinergia di tensioni e contaminazioni che emergono dall’accostamento delle opere di Sabbagh, Dormino e Chiricozzi, mette in evidenza, forse in gioco, analogie e contrasti, inquietudini e intese, che vivono sia all’interno dell’opera del singolo che nell’interazione delle tre diverse personalità. Segno e parola, colore e pietra, luce e pixel, concorrono, in egual misura, ad un enigma della rappresentazione che, dietro sapienti virtuosismi formali, cela un meravigliato e delicato espressionismo mai disgiunto da una certa, classica monumentalità, sia che si tratti di lividi paesaggi crepuscolari, di fogli di marmo caduti a terra o di monocrome nuvole di piccoli tratti di matita mossi dal vento. Tre diverse possibilità estetiche attraverso le quali l’arte invade lo spazio, diventa esperienza esperibile, coinvolgendo lo spettatore in un gioco di ammissibili alterità.”
Mustafa Sabbagh Nasce ad Amman (Giordania) e studia architettura all’Università di Venezia. Formatosi a Londra come assistente di Richard Avedon, nel 2007 collabora con il prestigioso central Saint Martins college of Art and design. Pubblica diversi lavori in numerose testate tra le quali Arena, The Face, Vogue italia, l’Uomo Vogue, Mondo Uomo, rodeo, Gasby, Front, Kult, Zoom on Fashion Trends, Sport & Street, d di Repubblica. espone on molti musei italiani ed esteri.
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Elvio Chiricozzi nasce a Viterbo il 26 Gennaio 1965. Inizia a Roma la sua attivita espositiva nel 1994 al Museo Laboratorio dell’Università "La Sapienza" diretto da Maurizio Calvesi. con una mostra dal titolo “potrebbe essere sera” a cura di Ludovico Pratesi. Nel 1996 è chiamato a partecipare alla XII Quadriennale d’Arte. Seguiranno “né cielo né terra” a cura di Duccio Trombadori e Arnaldo Romani Brizzi alla galleria Il Polittico, “mi apparisti vestita” a cura di Francesco Moschini alla galleria A.A.M., “the hands you deserve” a cura di Cinzia Fratucello per Andipa Gallery – Londra. E' invitato da Edward Lucie Smith a partecipare alla mostra “Between eath and Heaven, new classical moviments in the art of today” presso il Museo d’Arte Moderna di Ostenda-Belgio. Nel 2002 un suo lavoro entra a far parte della collezione permanente delle Nazioni Unite a Ginevra. Tra gli eventi recenti: Ciò che non muta, Fondazione Volume! a cura di Paolo Aita, Ritroverai le nubi, a cura di Alberto Dambruoso, Galleria De Cresenzo e Viesti, Un Brusio d'ali - e - Sky Room, La stanza del cielo, a cura di Franz Paludetto , Castello di Rivara Torino.
Davide Dormino nasce a Udine il 19 giugno 1973: è scultore e artista visivo. La sua ricerca si esprime attraverso il disegno come progetto per la scultura. Cerca nuove forme elaborando i sistemi arcaici della lavorazione della materia grezza, soprattutto il ferro. Dialoga con altre espressioni artistiche come la musica e la moda per alimentare continuamente il proprio lavoro. Si confronta con la dimensione, operando ad ogni scala che sia in grado di rappresentare l’idea e inserirla nel contenitore adatto. Opere piccole e grandi, materiali trasformati senza artificio ma adattati alla volontà di interpretare lo spirito, senza tempo, del racconto di un evento o del proprio
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