PEOPLE I KNOW. Lucia Cristiani - Finja Sander - Elisabeth Sonneck

PEOPLE I KNOW. Lucia Cristiani - Finja Sander - Elisabeth Sonneck. installation view

 

Dal 28 September 2025 al 1 November 2025

Bologna

Luogo: Labs Contemporary Art

Indirizzo: Via Santo Stefano 38

Orari: Martedì-sabato 10-13 / 15-19 o su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 051 3512448

E-Mail info: info@labsgallery.it

Sito ufficiale: http://www.labsgallery.it


LABS Contemporary Art ospita, dal 27 settembre al 1 novembre 2025, la mostra collettiva PEOPLE I KNOW che riunisce i lavori di Lucia Cristiani (1991, Milano), Finja Sander (1996, Hildesheim) ed Elisabeth Sonneck (1962, Bünde).
 
Tre artiste di generazioni e linguaggi differenti, accomunate dall’attenzione al rapporto tra corpo, materia e spazio, chiamate a intrecciare pratiche installative, performative, pittoriche e scultoree in un dialogo aperto e stratificato.
 
Elisabeth Sonneck, attiva a Berlino dal 2001, sviluppa una pratica pittorica e installativa incentrata su lunghi rotoli di carta ed elementi di recupero. Le sue opere, spesso site-specific, trasformano lo spazio in campo cromatico, innescando una percezione immersiva e in continua variazione.
 
Finja Sander, vincitrice dell’UdK Berlin Art Award 2023, utilizza il corpo come catalizzatore e strumento performativo. Le sue opere si muovono tra performance, scultura e installazione, esplorando le ambivalenze della quotidianità e i gesti politici inscritti nei rituali collettivi. Nelle sue serie più recenti, oggetti fragili e contundenti come le corone di vetro mettono in tensione memoria, violenza e processi di commemorazione.
 
Lucia Cristiani, tra Milano e Sarajevo, concentra la propria pratica sulla relazione tra paesaggio, memoria e identità. Attraverso materiali organici e trasformazioni di stato, le sue opere ibridano dimensioni intime e politiche: superfici che si fanno ecosistemi, spugne che si trasmutano in bronzo, fango che brilla come un cielo.
 
La mostra propone un percorso in cui le pratiche delle tre artiste, pur autonome, si intrecciano in un tessuto comune: l’attenzione alla fragilità e alla resistenza della materia, alla memoria collettiva e individuale, al corpo come dispositivo di relazione.

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